Yellowstone 4 Recensione: la nuova stagione convince, con qualche riserva

Yellowstone 4 si conferma un'ottima serie grazie a dei protagonisti credibili e una storia affascinante, anche al netto di qualche problema.

Yellowstone 4 Recensione: la nuova stagione convince, con qualche riserva
Articolo a cura di

Il fuoco e il sangue hanno aperto la quarta stagione di Yellowstone riprendendo il filo della storia da dove si era interrotta, dando l'impressione che la serie potesse intraprendere un percorso diverso dalle season precedenti. Come scrivevamo nella nostra anteprima di Yellowstone 4, già dal secondo episodio il conflitto a tutto campo che aveva coinvolto i Dutton si era lentamente placato ritornando a quei ritmi e a quella quotidianità che aveva caratterizzato la serie in passato. Una sensazione che trova conferma negli episodi successivi, dissipando alcuni dubbi che si erano fatti strada ad inizio stagione, ma allo stesso tempo regalandoci un ciclo di episodi atipico che va in controtendenza rispetto a come siamo abituati, nel bene e nel male.

Fuori dal tempo

Che John e la sua famiglia fossero un baluardo contro il progresso era già chiaro, e questa quarta stagione non solo lo conferma, ma rende la questione assolutamente centrale. La Market Equities, fondo d'investimento che già nella stagione precedente aveva attaccato la famiglia Dutton, ora è il vero e proprio nemico.

Ma non un avversario comune che imbraccia il fucile per venire a spararti come nelle stagioni passate, ma un antagonista subdolo che attraverso la politica e i soldi si prende un pezzo alla volta il tuo stile di vita e la tua terra. Tutto questo in nome del progresso, rappresentando in pieno l'ingordigia capitalista e neoliberista che in nome del mercato e delle entrate di denaro non si fa problemi ad abbattere risorse naturali per fare aeroporti e attrazioni turistiche. E così i Dutton restano l'ultimo muro da abbattere, ma come al solito non si lasceranno sconfiggere facilmente, e la loro sarà una battaglia su tutti i fronti, arrivando anche alla politica e al gioco sporco. E il volto di questa lotta non poteva che essere quello di Beth (interpretata da una strepitosa Kelly Reilly), che a dispetto di qualche scena fuori luogo diventa sempre più centrale, portando all'estremo quell'anima battagliera che avevamo già conosciuto. Kayce (Luke Grimes) al contrario è protagonista di un arco narrativo particolare che lo porta a compiere un vero e proprio rito di passaggio, lontano dal ranch ma sempre più deciso a mettere al primo posto il figlio Tate (Brecken Merrill) e la moglie Monica (Kelsey Chow), anche a costo di allontanarsi dal luogo nel quale è cresciuto, dove la sua famiglia vive da generazioni.

Sul fronte restano quindi Beth e John (Kevin Costner) che davanti non avranno soltanto la Market Equities, ma anche Jaime (Wes Bentley). Quest'ultimo è deciso a scalare sempre più le gerarchie del potere, e si renderà protagonista di una decisione significativa che finirà per ingabbiarlo in un vicolo cieco, e siamo certi che nelle prossime stagioni ci saranno anche importanti ripercussioni. In questo senso forse un minimo di delusione per la gestione del personaggio c'è, perché se questo Jaime risulta coerente col suo passato, inizia ad essere anche troppo prevedibile il percorso intrapreso, schiacciato dal suo legame coi Dutton.

Discorso simile anche per Monica, che nonostante il cambio di ambientazione e la vicinanza a Kayce continua ad essere un personaggio abbastanza anonimo, e lo stesso Tate, dopo una terza stagione che lo metteva in luce, ora è molto marginale, limitandosi ad essere una comparsa nei momenti in cui il padre è protagonista. Infine per chiudere la panoramica sui vari protagonisti, una parentesi su Jimmie (Jefferson White) e la sua storyline che prende vita in Texas. Il minutaggio a disposizione non è molto e del Texas abbiamo solo qualche scena suggestiva, ma per il resto è da sottolineare soprattutto che il finale di Yellowstone 4 apre le porte ad uno spin-off, e i presupposti sembrano esserci tutti.

Polvere da sparo

Come accennato in precedenza questa quarta stagione finalmente rompe uno scenario che era diventato fin troppo prevedibile. Infatti, ogni nuova season era caratterizzata da un nemico che si palesava e sviluppi che portavano al confronto finale, mentre qui resta tutto in divenire e, dopo un'apertura burrascosa e scoppiettante, torniamo ai problemi legati al ranch e ai conflitti familiari. Questo prima di un finale di rilievo che non basa la sua forza sugli scontri armati ma sulle parole taglienti legate alle relazioni tra i protagonisti.

Una scelta forse meno spettacolare, ma Yellowstone, come ormai ci ha abituati, fa dei protagonisti le sue armi principali, nonostante la sensazione che sotto certi aspetti questa sia stata una stagione quasi di transizione che ha costruito e rafforzato soprattutto Beth, a discapito anche di figure di rilievo del calibro di Kayce. Come in passato, anche questa volta la vita nel ranch gode di uno spazio importante, ma anche qui i fari sembrano puntati tutti sulle relazioni all'interno della baracca, mentre il lavoro nei campi tra animali e distese naturali ha meno spazio del solito. La storia principale vive quindi di conflitti, riappacificazioni e alleanze, ma anche se il ritmo segue l'andamento dei cicli precedenti, questa volta alcune dinamiche non funzionano a dovere.

Prima fra tutte la strategia della Market Equities di assumere Beth sembra abbastanza senza senso, così come la scelta di legare un importante colpo di scena ad una confessione che viene fuori in modo banale e piuttosto sconclusionato. Discutibile anche il peso messo sulle spalle di Jimmie, che non sembra in grado di diventare realmente protagonista di una storia parallela, e che come altre vicende secondarie non convince in pieno. Riuscito invece il triangolo familiare che include Rip (Cole Hauser), Beth e il giovane Carter (Finn Little), con quest'ultimo protagonista di alcuni siparietti divertenti, e soprattutto figura interessante anche in vista di futuri sviluppi.

Per quanto riguarda regia fotografia come al solito non c'è molto da discutere, perché dalle scene d'azione del primo episodio alle sequenze legate al ranch ogni dettaglio è al posto giusto, e nulla viene inquadrato per caso, valorizzando anche i semplici scambi di sguardi tra i personaggi, interpretati anche questa volta in modo convincente. Interessante poi la volontà di mescolare scenari notturni e diurni senza vincolare gli eventuali illeciti alla notte, ma mettendo in scena anche vere e proprie esecuzioni in pieno giorno, creando un contrasto tra la bellezza dell'ambiente e la violenza dell'uomo, che in parte riprende anche quella lotta tra progresso e tradizione che caratterizza Yellowstone da sempre.

Quello che Yellowstone 4 ci lascia è una base solida contornata da una produzione di spessore, legata ad un'evoluzione convincente di alcuni dei protagonisti. Aspetti positivi che purtroppo vengono in parte limitati da alcuni punti chiave che si sviluppano in modo quasi casuale e storie secondarie non sempre all'altezza. Una stagione quindi diversa dalle altre che non sempre si dimostra in linea rispetto alle aspettative, ma che ha comunque dei punti di forza indiscutibili e che, al netto delle lacune, ci ha convinti.

Yellowstone - Stagione 4 Yellowstone ritorna in una quarta stagione che punta tutto su alcuni dei protagonisti, finendo però per appiattirne altri e soprattutto proponendo alcune storie secondarie non sempre convincenti. Nonostante questo, la straripante Beth e alcuni colpi di scena ben gestiti riescono a tenere alto il valore della serie, che anche a dispetto di alcuni limiti riesce sempre ad essere coinvolgente e ben strutturata. Se avete seguito Yellowstone e amate i suoi personaggi probabilmente apprezzerete anche questa quarta season, che sembra anche il preludio per uno scontro su larga scala che potrebbe dominare le prossime stagioni.

7.5