Your Honor Recensione: il prezzo del sangue nella serie con Bryan Cranston

La nostra recensione di Your Honor, la miniserie con Bryan Cranston che esplora il dramma di un giudice disposto a tutto per salvare suo figlio

Your Honor Recensione: il prezzo del sangue nella serie con Bryan Cranston
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Fra le produzioni che più hanno incuriosito pubblico e critica in un periodo poco fitto di eventi televisivi, l'attuale progetto di punta del network Showtime ha attirato gran parte delle attenzioni ancor prima della sua messa in onda: Your Honor, ambizioso adattamento americano del drama israeliano Kvodo, ha istantaneamente attratto a sé numerosi curiosi e appassionati che hanno visto in questa miniserie tutto il potenziale per un grande successo.

Pur rimanendo ancorati a un plot che tutto può sembrare fuorché pienamente originale, la presenza di una crew e un cast dai grandi nomi ha fatto presto tendere le orecchie al pubblico delle grandi occasioni. Con Peter Moffat al timone di un nuovo progetto dopo l'enorme successo di The Night of, l'elegante regista Edward Berger al suo fianco e due volti da copertina come Bryan Cranston e Michael Stuhlbarg, l'attenzione ha provocato grandissime attese oltreoceano.

Sin dalle prime battute è parso che Showtime abbia voluto puntare su un mix di garanzie qualitative, sia nella scrittura che nelle interpretazioni. Your Honor si è quindi presentato come un legal drama destinato alle vette della tv, trascinato dalle sue atmosfere e dai suoi protagonisti, come già era emerso dalla nostra anteprima di Your Honor. Nel tentativo di osare e rischiare senza timore, Your Honor costruisce un'attesa spasmodica puntata dopo puntata, trasportando lo spettatore verso conflitti etici e morali per poi sorprenderlo quando si sente più fragile. Sfruttando al meglio un cast trascinante e una regia arguta, lo show mantiene alta l'asticella e supera con decisione le proprie incertezze concedendosi pochi passi falsi. Analizziamo più nel dettaglio la serie che, a diversi anni di distanza da Breaking Bad, ha riportato la nomination al Golden Globe a Bryan Cranston.

Onore, giustizia o...?

La narrazione di Your Honor si muove lesta e senza indugio, facendosi forza di un incipit dal grande impatto: un giovane di New Orleans subisce le angherie di una piccola gang e scappa alla guida della sua auto, rimanendo coinvolto in un terribile incidente. Correndo dal padre, un giudice della corte marziale, per raccontare l'accaduto, i due si ritrovano di colpo invischiati in un circolo vizioso che farà della violenza e delle menzogne il suo motore principale.

Michael Desiato, il giudice interpretato da Bryan Cranston, si trova così di fronte a uno scontro interiore che lo divide tra la costruzione di una realtà fittizia e l'occultamento di verità inconfessabili; a questo si aggiunge il contrasto con una realtà criminale, desiderosa di vendetta per la vittima dell'incidente, che non vede l'ora di mettere le mani sul colpevole. Il senso di protezione si fa così più forte del senso della morale, portando il protagonista ad affrontare la sfida più difficile per salvare suo figlio Adam (Hunter Doohan).

L'intento della serie è chiaro sin da subito: rappresentare il conflitto tra menzogna e verità, tra colpa e morale, paura e coraggio, mettendo alla prova il giudizio dello spettatore che sarà più volte portato a chiedersi quale valutazione sia più corretta di fronte a simili avversità. Affermare che esistano ancora giusto e sbagliato in un contesto dove la vita è messa costantemente a rischio e sopravvivere rappresenta la priorità, diventa cosa assai difficile.

Your Honor gioca con l'etica dello spettatore, abituato a vivere in un mondo di morali inoppugnabili e giudizi resi assoluti dal senso comune, mettendo in discussione il suo intero sistema di valori. Di fronte a eventi inaspettati, quando la giustizia privata prevarica la legge stessa, qual è il reale valore dell'onore?

I due volti della tragedia

Se l'incipit dello show, per quanto ben rappresentato, si mostra lontano dall'essere completamente originale, è il tono delle vicende narrate a elevare le tematiche affrontate: nel raccontare l'epopea che sconvolge le vite di due famiglie molto diverse, Moffat inserisce pezzo dopo pezzo numerosi elementi che arricchiscono il plot e mostrano sfaccettature diverse del medesimo conflitto tra legge e giustizia, tra verità interiore e realtà esteriore, mentre Berger guida sapientemente lo sguardo dello spettatore in un ambiente che si fa sempre più cupo.

Il personaggio di Michael ha il ruolo di principale "artefice" del conflitto: episodio dopo episodio, il tentativo di salvare il figlio porta il giudice a costruire verità fittizie su una montagna di menzogne, conducendolo prima a perdere contatto con la realtà e poi a sentirsi sempre più in potere di plasmare la verità a proprio piacimento. In opposizione all'artefice viene così posta la figura del boss Jimmy Baxter (Michael Stuhlbarg), padre della vittima e braccio armato di una giustizia privata ineluttabile, la quale fa della ricerca della verità la propria ragion d'essere.

Centellinando sapientemente informazioni e colpi di scena, esplodendo poi nelle fasi finali del racconto, la scrittura riporta alla mente la costruzione emblematica delle atmosfere che hanno reso celebre The Night of , coadiuvata da una regia ricca di grandi idee e scelte stilistiche parecchio interessanti che permettono a chi osserva di conoscere profondamente diversi punti di vista. Non mancano soluzioni infelici, né tantomeno sequenze che stonino con l'equilibrio che lo show intende mantenere, ma nella sua imperfezione Your Honor riesce a coinvolgere sempre di più lo spettatore.

La tragedia familiare si divide così tra le case e i tribunali, tra il pubblico e il privato, mostrando le due facce del dramma e portando a osservare (e giudicare) le azioni di due uomini pronti a tutto per ottenere la propria, agognata giustizia. Se il giudice integerrimo mostra avversione alla legge, il criminale mostra fragilità, a testimonianza di un dualismo penetrante che risuonerà con quello presente in ciascun essere umano.

Storie di padri e figli

Dando il giusto peso alle problematiche che rischiano di far vacillare la buona riuscita della produzione - specialmente per quanto riguarda il personaggio di Adam, che spesso sembra più una scheggia impazzita che un personaggio in cerca di soluzioni - la concezione finale del dualismo di Your Honor si fa pregnante nel mostrare, al di là dell'intrattenimento e delle riflessioni, il rapporto fra padre e figlio. Inaspettatamente, tra thriller e legal drama, la sintesi ideale è racchiusa nel fortissimo legame tra Michael e Adam, nei loro costanti confronti e nei loro intensi sguardi.

Proprio nei loro scontri si celano i momenti più potenti dell'intera opera, dove i due interpreti mostrano la loro alchimia ed elevano il linguaggio su temi ben più profondi dei soli fatti narrati. Se da una parte i silenzi assordanti dei due mostrano ancora le sfumature di un amore complesso e meraviglioso, dall'altro la rabbia e il rancore della perdita fanno eco non solo all'interno della famiglia criminale, ma ne amplificano la portata su numerose famiglie e numerose persone che, volenti o nolenti, si ritrovano coinvolte nelle vicende.

Pervadendo ogni cosa con tensione e angoscia, lo show racconta i rapporti famigliari e le dinamiche relazionali di individui compromessi, per un motivo o per un altro, e costretti a fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni. Se alcuni escamotage narrativi scadono nel banale e stonano con la potenza comunicativa della serie, le sequenze narrative e le atmosfere che si alternano sullo schermo non potranno che assecondare i gusti di molti fan del genere. Chi ha apprezzato The Night Of riconoscerà facilmente alcuni elementi e potrà lasciarsi più facilmente trascinare all'interno del racconto in attesa di un climax destinato a sconvolgere.

Il prezzo dell'onore, il prezzo del sangue

Nel suo complesso, la qualità elevatissima delle interpretazioni e l'ottima resa scenica portano Your Honor a guadagnarsi un posto particolare fra le produzioni viste in questi primi mesi del 2021. Passo dopo passo, con l'aumento della posta in gioco cresce anche la forza narrativa della serie, culminando in un gran finale degno di tale nome.

Se una cosa è certa, una volta vista la conclusione delle vicende, è che bisogna sempre fare i conti con il prezzo del proprio onore. In un mondo in cui ognuno cerca la propria giustizia e la propria pace, tentando di costruire con ciò che resta una nuova vita, è più che lecito chiedersi se ci si possa aggrappare ancora alla giustizia con le mani sporche di sangue. Ciò che prima era obiettivo e generale, diventa inesorabilmente soggettivo, limitato, e per questo totalmente interpretabile dallo spettatore. Scelta, soluzione e sintesi dell'onore e delle azioni rimangono così intrecciate alla decisione di chi osserva, silenziosamente, anime disperse fra le tragedie della vita.

Your Honor Your Honor riesce, al netto di alcune piccole lacune, a soddisfare in buona parte le aspettative del pubblico, forte di una produzione attenta e di un cast eccellente. Mancava da troppo tempo vedere un Bryan Cranston così ispirato e coinvolto in un ruolo dai tempi di Walter White. Insieme agli altri interpreti, complice uno stile che farà felici i fan di The Night Of, l'attore si fa trascinatore di un racconto che cela molte sfumature e lascia diverse riflessioni allo spettatore.

7.5