Gli Anelli del Potere, la storia di Durin spiega l'odio tra elfi e nani

L'odio che elfi e nani covano da tempo e che ne Il Signore degli Anelli deflagra ha radici nella Seconda Era, come raccontato dallo stesso Durin

Gli Anelli del Potere, la storia di Durin spiega l'odio tra elfi e nani
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Ne Il Signore degli Anelli la faida tra elfi e nani è alla base delle numerose scaramucce che Gimli e Legolas sono soliti fare l'uno all'altro. Il loro essere eternamente in competizione, il loro ritrovarsi mal amalgamati all'interno della Compagnia ha radici in una problematica atavica, che risale a migliaia di anni prima, proprio alla Seconda Era. Il periodo che ci viene raccontato da Gli Anelli del Potere ci porta a conoscenza di ciò che accadde tra le due razze di Arda, grazie al racconto di Durin III, re di Moria e padre di Durin IV (recuperate qui la recensione de Gli Anelli del Potere 1X07). Un odio che venne meno soltanto nel momento in cui i nani accettarono di supportare la costruzione della fucina dell'Eregion, dove Celebrimbor avrebbe forgiato gli Anelli del Potere, poi donati proprio ai nani. Andiamo a capire, però, da dove nasce questa problematica spiegata nel settimo episodio della serie di Amazon Prime Video (non perdete le uscite Amazon Prime Video di ottobre 2022).

La creazione dei nani

Durin III racconta la storia della creazione dei nani a suo figlio, che non vuole scendere a patti col padre, bensì vorrebbe farlo con Elrond, donando al suo amico elfo il mithril, il purissimo materiale trovato nelle miniere di Moria e che molti anni dopo sarà la condanna della razza dei nani. L'intera storia parte da Aulë, un Ainu, ossia uno dei più potenti esseri creati da Ilùvatar, immortali e in grado di plasmare l'intero disegno di Arda.

Tra di loro ci fu anche Melkor, che divenne il primo Signore Oscuro col nome di Morgoth. Un'altra storia, però. Aulë fabbricò tutte le sostanze di cui è composta Arda e desideroso di poter tramandare a qualcuno le sue conoscenze e la sua arte decise di dar vita ai nani, prima che Ilùvatar potesse creare i suoi Figli, ossia gli Uomini e gli Elfi. Questa mossa non trovò il consenso di Ilùvatar, però, che avrebbe voluto proprio che gli Elfi fossero i primi ad arrivare ad Arda, ricevendo la bellezza, la saggezza e l'immortalità, spogliandoli della capacità di comprendere la malvagità. Per questo motivo obbligò Aulë a mantenere sì la sua creazione, ma a tenerla sopita fino a quando non sarebbero stati gli elfi a destarsi per primi. Quello dell'Ainu era stata una mossa non autorizzata e che poteva assumere le sembianze di una sfida da parte di Eru. Per questo motivo i Nani non vennero mai considerati come figli diretti di Ilùvatar, che preferì persino gli Umani a loro, nonostante il loro essere mortali e incapaci di mantenere la propria anima in vita dopo la morte.

La battaglia del Silmaril

in senso lato potremmo iniziare a leggere un primo conflitto proprio nella genesi delle razze, là dove i nani furono costretti a non essere considerati figli del Dio di Arda solo perché generati da un capriccio di uno degli Ainu, punito da Eru. Vennero considerati, una volta adottati da Ilùvatar, come figli inferiori, il che spinse i nani a considerare gli elfi arroganti e fin troppo in grado di bearsi della loro natura di prescelti e benedetti. Ovviamente la faida non poteva basarsi solo su questo, perché furono gli eventi ad amplificare l'odio tra le due razze, iniziando proprio dalla Prima Era. Molto prima che Khazad-dum dovesse subire l'assalto del Flagello di Durin, il Balrog che ucciderà, poi, Gandalf nella Terza Era.

Molto prima che Rings of Power potesse iniziare a raccontare la storia della Terra di Mezzo, i Nani realizzarono la collana Nauglamir per Finrod, il fratello di Galadriel. La morte, elemento chiave della storia della serie di Amazon Prime Video, spinse la collana nelle mani di Thingol, re del Doriath, che pretese una modifica a Nauglamir: l'aggiunta di un Silmaril. Gli artigiani nani di Nogrod, città che sarà poi devastata dalla Guerra d'Ira e che spingerà i suoi abitanti a trasferirsi a Khazad-dum, invece di compiere il lavoro decisero di uccidere Thingol per riappropriarsi della collana. D'altronde lo stesso gioiello era stato perso da Finrod e recuperato da Hurin Thalion che la trasse dal tesoro di Glaurung, il primo drago della Terra di Mezzo.

L'evento fece scaturite la Battaglia delle Mille Caverne, combattuta tra i Nani e i Sindar, gli Elfi Grigi di cui farà parte Legolas e anche Celeborn, marito di Galadriel, che era tra i comandanti dell'esercito del Doriath. La battaglia venne vinta dai nani, ma rientrando verso il proprio regno vennero assaliti da un gruppo di Elfi Verdi e di umani, tra cui Beren Erchamion, l'unico uomo al quale Ilùvatar concesse di tornare dalla morte per poter dare il via alla stirpe di Elrond e di Numenor. Beren riuscì a riconquistare il Silmaril dalla collana, per poi donarla a sua moglie Luthien e dare il via a numerose lotte fratricide, fino a quando la collana non giunse tra le mani di Earendil, il Mezzelfo che diede i natali a Elrond.

La guerra tra le due razze andò ad acuire ancora di più l'odio tra nani ed elfi, che soltanto grazie all'intervento di Elrond e la sua amicizia con Durin riuscirono a trovare un attimo di tregua, che scaturì proprio nella Seconda Era, quando da Moria partirono alla volta dell'Eregion per supportare la creazione della fucina di Celebrimbor. Anche Legolas e Gimli, successivamente, riusciranno ad appianare quella profezia che fu di Eru Ilùvatar, che disse ad Aulë che le loro creazioni avrebbero lottato per l'intera esistenza, come punizione per aver dato vita a una razza che non era in origine identificata come figlia del dio stesso.