Black Mirror: tutte le stagioni dalla peggiore alla migliore

Dopo l'uscita di Black Mirror 6 abbiamo voluto riflettere sul percorso che la serie ha affrontato, alla ricerca di un quadro generale della situazione.

Black Mirror: tutte le stagioni dalla peggiore alla migliore
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Black Mirror è una delle serie tv che ha cambiato per sempre il modo di affrontare un certo tipo di intrattenimento. Il suo impatto sul grande pubblico è stato così ampio e forte da entrare direttamente nel linguaggio comune, come termine di paragone o descrizione di alcuni lavori che richiamano lo stile delle sue prime stagioni. Un'eredità del genere è sicuramente dovuta allo stile e alle scelte geniali che ha preso fin dai primi episodi andati in onda. Prodotta da Charlton "Charlie" Brooker, stiamo parlando di una raccolta antologica che da sempre sfrutta alcuni racconti, anche estremi, figli di una fantascienza molto sperimentale, per cercare di riflettere sul presente degli spettatori e sul loro rapporto, anche ipocrita e morboso, con la tecnologia, la politica e i media.

Questo ragionamento continuo e spietato ha delineato alcune storie rimaste indelebili nella mente del grande pubblico per la loro irraggiungibile qualità in termini di scrittura e per la crudezza diretta sia concettualmente che esteticamente parlando. Purtroppo, nel tempo, questo particolare tocco creativo è andato gradualmente scemando, fino a cambiare quasi del tutto rotta. Con l'uscita di Black Mirror 6 abbiamo quindi deciso di stilare una classifica delle sue stagioni uscite fino ad ora, raggruppandole dalla peggiore alla migliore. L'obiettivo è quello di offrire un quadro generale sul percorso di una serie che, volente o nolente, verrà sempre paragonata all'eccellenza e alla genialità che l'ha presentata al grande pubblico.

Black Mirror - Stagione 5

Uscita nel 2019, la quinta stagione di Black Mirror, ad oggi, è considerata da moltissimi fan una delle peggiori di sempre. Composta da tre episodi in totale, non è riuscita a soddisfare le enormi aspettative del grande pubblico, offrendo una manciata di storie piuttosto dimenticabili, pur se accompagnate da una manciata di idee interessanti. Se Striking Vipers introduceva all'omosessualità latente di due amici che si conoscono da sempre, sfruttando il contesto dei videogiochi online e della realtà aumentata, Smithereens si concentrava sull'assuefazione da social network e sulle sue estreme conseguenze, in una storia dalle tinte non troppo originali.

Concludendo, Rachel, Jack and Ashley Too rifletteva sull'attuale mercato musicale e sul fatto che sfrutti i suoi talenti come pupazzi da cui estrarre, letteralmente, il talento, per poi gettarli via come carcasse vuote. A nulla è valsa la partecipazione di Miley Cyrus in un ruolo pseudo-autobiografico per rendere la storia lontanamente memorabile.

La quinta stagione di Black Mirror è stata generalmente mal digerita sia dal grande pubblico che dai fan. I tre episodi che la compongono non hanno avuto l'impatto che tutti si aspettavano di ritrovare, fornendo una serie di "stralci narrativi" lontani dalla genialità che aveva contraddistinto le prime stagioni. Nei suoi maldestri tentativi di riflessione concettuale, questa stagione è riuscita soprattutto a far indignare moltissimi appassionati, che hanno cominciato a notare il graduale tramonto di una raccolta che avrebbe ancora moltissimo da raccontare, con il giusto impegno e originalità.

Black Mirror - Stagione 6

La sesta stagione di Black Mirror non è di certo annoverabile tra le migliori uscite (ne parliamo approfonditamente nella nostra recensione di Black Mirror 6), anche se il suo potenziale sperimentale e alcune trovate interessanti riescono ad elevarla un minimo sopra alla quinta.

Gli episodi più interessanti restano sicuramente: Joan è terribile, un perfido ritratto del nostro attuale e spasmodico utilizzo dei servizi di streaming e dell'incrollabile voglia di "continuare a guardare" qualcosa pur sapendo che è sbagliato (e che curiosamente sta spingendo tantissimi utenti Netflix a disdire i propri abbonamenti); Loch Henry, un thriller dalle tinte noir in cui, al classicismo strutturale di alcune svolte, si fonde una particolare critica al successo, anche a discapito della sofferenza umana e personale; e Beyond The Sea, la storia di due astronauti che, pur essendo isolati da tutto, si ritrovano a discutere sulla semplicità sulla vita di sempre, ai loro occhi forzatamente lontanissima.

Nell'ultima raccolta attualmente disponibile su Netflix possiamo notare una certa carenza d'idee in alcuni frangenti, e qualche tentativo di ritornare alle origini di un prodotto che ha fatto la storia. Purtroppo alcuni racconti proposti non riescono a essere tanto incisivi come in passato, riflettendo su un presente che corre così veloce da rendere estremamente difficile immaginarne le implicazioni future.

Black Mirror - Stagione 4

La quarta stagione di Black Mirror presenta alcuni episodi molto interessanti, in cui la sperimentazione generale cerca d'inglobare più elementi possibili, anche se canalizzati da un filo conduttore che risulta immediatamente riconoscibile ai fan storici .

Fra questi, i più memorabili restano sicuramente 3. Arkangel riflette sull'amore morboso di una madre amplificato dalle tecnologie di localizzazione, mentre Hang the DJ è una riflessione estremamente diretta, dettagliata e distopica del rapporto d'amore ipotetico fra due persone, il loro probabile match e il modo in cui un algoritmo specializzato in questo senso potrebbe portare a determinati risultati. Infine, Black Museum è una serie di racconti nel racconto estremamente impattanti che muovono i fili segreti e invisibili della la storia di fondo. Deviazioni mentali, dolore sentimentale, amore perverso e vendetta alimentano questa puntata dalle tante sfumature.

L'uscita di Black Mirror 4 divise il grande pubblico, che restò sicuramente affascinato dalle sue idee, anche percependo alcuni cambiamenti di fondo rispetto al passato. La stessa diversificazione tematica e stilistica alla base dei suoi contenuti si è riversata nelle reazioni dei fan che, pur avendola accolta positivamente, si sono trovati a fare distinzione fra le singole storie proposte. Le reazioni contrastanti, comunque, non hanno impedito a questa stagione di stimolare nuove discussioni sul rapporto tecnologia/società.

Black Mirror - Stagione 2

La seconda stagione di Black Mirror contiene alcuni degli episodi più famosi dell'intera serie antologica. Anche se il livello è sicuramente molto alto, l'impatto non è stato tanto grande quanto quello riscontrato altrove.

I racconti memorabili di questa season partono senz'altro da Torna da me, storia interamente incentrata sul tema del lutto e della recente perdita, in relazione alle possibilità tecnologiche di un futuro dispotico che non soltanto non ci permette di andare avanti, ma che cancella gradualmente il sottile limite fra realtà, memoria e fantasia distorta e tossica. Orso bianco è invece un racconto che ibrida sia il tema del guardare tutto attraverso gli schermi, che la tematica della giustizia applicata in un contesto dispotico e studiato al dettaglio, mentre White Christmas è un episodio speciale che parla di tantissime cose insieme, riflettendo sui rapporti fra gli esseri umani e su un brutale omicidio che merita una giustizia molto particolare.

Questa seconda raccolta di storie trae beneficio dal successo della prima e cerca di riconfermarlo attraverso una serie di scelte narrative che superano ulteriormente i limiti precedenti. Non è un caso che alcuni dei suoi episodi vengano ricordati per la crudezza della loro violenza, pur se incardinata in contesti narrativi sempre concentrati nel riflettere sull'essere umano e sul suo rapporto morboso con la tecnologia.

Black Mirror - Stagione 1

La prima stagione di Black Mirror resta qualcosa di iconico e irripetibile, anche se potrebbe essere tranquillamente letta come apripista verso vette ancora più grandi. Il suo più grande merito è quello di aver fatto avvicinare tantissime persone alla raccolta antologica e al suo modo di fare narrativa e critica.

Composta da 3 episodi in totale, nel primo arco narrativo il pubblico può relazionarsi con storie come 15 milioni di celebrità, puntata che riflette sulla fugace notorietà contemporanea e sulla livella socio-culturale cui produce un certo tipo d'intrattenimento vuoto. In un mondo in cui tutto si basa sul successo, trovare l'amore diventa una vera e propria forma di ribellione. Mentre Ricordi pericolosi è la storia di un mondo in cui tutti gli esseri umani vivono la loro vita con un chip impiantato nei loro occhi che registra qualunque cosa. Con la realtà effettiva che perde qualsivoglia valore, la solitudine emotiva e fisica diventa la catena di una costante alienazione inconscia e semi-permanente.

La prima stagione di Black Mirror è sicuramente molto importante dal punto di vista concettuale, dato che è stata la capolista nel sollevare le questioni morali che vedremo approfondite anche da alcuni racconti successivi, il tutto coadiuvato da una scrittura originale e da una produzione di ottima fattura. Il suo approccio innovativo, in termini di riflessioni sulla tecnologia e i suoi possibili percorsi a contatto con l'essere umano, hanno coinvolto immediatamente il pubblico, che ha trovato la serie fresca e stimolante.

Black Mirror - Stagione 3

La stagione 3 di Black Mirror, composta da 6 episodi, è sicuramente quella che osa di più in termini d'impatto e di sperimentazione narrativa e concettuale.

In essa troviamo alcuni fra i racconti più spaventosi, raccapriccianti e riflessivi dell'intera antologia come: Caduta libera, una riflessione sul successo specificamente sui social media, proiettato in un mondo in cui la tua stessa identità tangibile deriva da numeri sul web; Giochi pericolosi, interamente incentrato sul testing di un videogioco basato sulla realtà virtuale a 360 gradi; Odio universale e San Junipero, una delicata storia d'amore dalle tinte violentemente profonde, in cui due donne devono scegliere come vivere gli ultimi battiti della loro esistenza terrena.

Stiamo parlando della prima season ufficialmente prodotta da Netflix e quindi, per forza di cose, con un'accessibilità sicuramente differente da quelle uscite in precedenza. L'impegno continuativo nell'offrire nuove riflessioni che risultassero realisticamente vicine alla realtà, ha premiato la scrittura dei nuovi episodi, caratterizzati da trame complesse, narrazioni coinvolgenti e temi provocatori. L'attenzione nel delineare certi sviluppi, però, si è distinto da tutto il resto, generando personaggi e messaggi che hanno fatto breccia nel cuore dei fan, diventando dei veri e propri simboli di una qualità impegnata e attenta al materiale che vuole trattare.