Cobra Kai 4, l'evoluzione di Terry Silver come villain funziona?

Da Karate Kid III - La sfida finale alla quarta stagione di Cobra Kai: la complessità aggiunta al personaggio di Terry Silver.

Cobra Kai 4, l'evoluzione di Terry Silver come villain funziona?
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Le stagioni di Cobra Kai sono sempre state caratterizzate da delle vere e proprie entrate a sorpresa. Fu così per l'arrivo alla fine della prima di John Kreese, lo è stato con il ritorno, seppur fugace, del personaggio di Ali ed è così che con la quarta stagione reintroduce all'interno del tessuto narrativo espanso dell'universo di Karate Kid il personaggio di Terry Silver. Interpretato da Thomas Ian Griffith, questo personaggio era il principale antagonista della terza pellicola Karate Kid III - La sfida finale, il doppiogiochista che convinse Daniel LaRusso a farsi vincere dalla violenza mentre alle sue spalle pianificava la sconfitta dolorosa del giovane.

Da Karate Kid III - La sfida finale a Cobra Kai 4

Una personalità che Cobra Kai ha deciso di riproporre uguale con l'arrivo del personaggio, ma a cui gli ideatori Jon Hurwitz, Hayden Schlossberg e Josh Heald hanno aggiunto una complessità che non esisteva nell'opera del 1989 e che hanno lasciato sviluppare per intero corso della season, che ci ha appassionato come si intuisce dalla nostra recensione di Cobra Kai 4.

Nel terzo film di Karate Kid avevamo conosciuto Terry Silver come l'ex compagno del Vietnam del soldato John Kreese a cui quest'ultimo aveva salvato spesso la vita. Era per questo che Terry, che nel frattempo si godeva la vita tra lusso e karate, aveva deciso di prendere in mano la ferita ancora aperta dell'amico che gli ricordava costantemente la sconfitta, morale e sportiva, subita da Mr. Miyagi e dal suo allievo Daniel LaRusso. Una sfida particolarmente violenta che sottolineava il sadismo come caratteristica principale del personaggio di Silver, che finisce però sconfitto quando la macchina da guerra da lui allenata, il Mike Barnes di Sean Kanan, subisce l'ultimo punto sul tatami rendendo vincitore l'avversario LaRusso. Karate Kid III - La sfida finale non è certo ricordato come un cult quale il suo capostipite, ma nemmeno una pellicola sufficiente per intrattenere, coinvolgere o conquistare lo spettatore.

Questa cattiveria immotivata, questa assoluta violenza espressa da Terry Silver senza essere mai veramente approfondita, sono i presupposti della bidimensionalità sia della storia che dei personaggi. Un pericolo per la costruzione del racconto a cui Cobra Kai non si è mai permessa di andare incontro, affilando le potenzialità della sua scrittura. E la serie dimostra nuovamente questa sua abilità anche con l'arrivo del personaggio di Griffith che così acquista tutto un nuovo peso all'interno della faida con LaRusso, facendo pronunciare a lui stesso frasi di sconcerto in riferimento alle azioni del suo passato e dimostrando di essere pronto a combattere ancora una volta al fianco del veterano Kreese.

Un enigma a cielo aperto

Ma oltre a una delineazione della personalità più approfondita e ragionata, il Terry Silver di Cobra Kai ha al contempo l'evoluzione più enigmatica dell'intera quarta stagione. Una trasformazione, agli occhi degli spettatori, che si compie subdola e sibillina, mentre l'uomo ha già progettato nella sua mente il quadro completo con cui fare tabula rasa.

Di certo la vita a cui va strappandolo John Kreese all'inizio della stagione stava stretta a Terry, ma si trattava comunque di un'esistenza dominata dai soldi, da relazioni senza impegno e da conversazioni tra ricchi che non hanno mai saputo davvero cosa significa sporcarsi le mani. Il cobra, però, era solamente sopito nell'animo dell'uomo e serviva una scintilla per poterlo aizzare. È lo scombussolamento dell'equilibrio raggiunto, quello che va generando la visita di John Kreese nella casa vista mare dell'ex compagno di battaglie. Il ricordo dei Cobra Kai e il risveglio da una condizione che non sembra affatto appartenere al fare libero e selvaggio dell'uomo, che si è lasciato imprigionare in una gabbia d'oro da cui Kreese gli sta permettendo di uscire. Dopo quella prima chiacchierata con il soldato, Silver non sarà più lo stesso. È con un suo calcio rotante che la puntata si chiude, facendo vedere che qualcosa si è destato e non può essere ignorato.

A Terry Silver basterà rimuginare qualche secondo nella seconda puntata prima di abbracciare l'offerta di John Kreese e affiancarlo nella conduzione del nuovo team dei Cobra Kai, ma l'atteggiamento del personaggio sembra distante dal ricordo che ne aveva l'ex soldato in passato. Silver sembra essere diventato un uomo moderato, estremamente rispettoso dei precetti del karate, ma meno letale e omicida di come era un tempo. Questo viene mostrato nella serie come un primo ostacolo tra i due veterani, che fa quasi dubitare John Kreese sulla scelta di aver riportato l'uomo dentro il circolo dei Cobra Kai.

Ma la placidità inaspettata di Terry Silver aiuterà i suoi ragazzi ad arrivare incolumi al torneo All Valley e soprattutto a farli lavorare sul proprio equilibrio interiore, usandolo per destabilizzare quello degli avversari. L'insegnamento che Silver porta è quello di abbracciare le proprie paure e utilizzarle come carburante per i loro colpi. Cercare di scoprire le debolezze di chi si ha di fronte e sfruttarle a proprio vantaggio. Ed è per questo che l'uomo indispettirà un'altra volta Kreese, vedendo nell'uomo il legame che, a prescindere da ogni cosa, lo lega a Johnny Lawrence e come questo possa essere un punto debole da non sottovalutare.

Il dominio di Terry Silver

La prima reale consapevolezza dell'ambiguità di Terry Silver, però, si comincia a coglierla nell'incontro che a metà stagione avviene tra l'uomo e Daniel LaRusso. Il volto preoccupato dell'alunno di Miyagi ci ricorda il sangue freddo di un vecchio avversario di cui Daniel sembra essere sinceramente preoccupato e che presenta a tutti come un sociopatico di cui non potersi fidare. È da quell'istante che una pulce si inserisce nell'orecchio dello spettatore, che guarderà sempre più sospettosamente le azioni di Silver, il quale darà il suo meglio - o forse è più indicato dire il suo peggio - sul finale di stagione.

Se durante Cobra Kai Silver si era dimostrato protettivo nei confronti di Robby e Tory, se aveva puntato più sulla calma che sulla violenza rispetto alle rappresaglie tra Cobra Kai, Eagle Fang e Miyagi-Do, nelle ultime puntate la serie svela il suo piano e, con questo, l'instabilità dell'uomo. Picchiando il personaggio interpretato da Paul Walter Hauser, promettendogli un posto nei Cobra Kai, tutto quello che all'uomo viene detto di fare per ritornare nel gruppo è accusare John Kreese per le percosse ricevute. Alla vittoria dei Cobra Kai al torneo All Valley, annunciando l'apertura di altre sedi su tutto il territorio, Terry Silver sta piano piano estendendo il suo impero facendo fuori ogni singolo nemico. Eliminando prima di tutti Miyagi-Do e Eagle Fang e liberandosi poi del co-sensei John Kreese.

Terry Silver ha agito davvero secondo la natura del cobra: si è mosso silenziosamente, ha preparato il suo agguato e poi ha affondato in profondità le sue zanne. Tutto sembra passare in suo potere in prospettiva della già confermata stagione 5 di Cobra Kai. Ma c'è una minaccia che viene dall'Oriente per il villain, che farà squadra con LaRusso: è arrivato il momento di Chozen, nuovamente interpretato da Yuji Okumoto.