Speciale David Goyer - Intervista

Intervistiamo David Goyer durante la Roma Fiction Fest

Speciale David Goyer - Intervista
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La sua penna ha scritto la sceneggiatura della trilogia di Batman diretta Christopher Nolan, ma il Cavaliere Oscuro è solo uno dei supereroi rivisitati dal genio creativo di David S.Goyer, che ha tenuto una masterclass durante il 6° RomaFictionFest (30 settembre - 5 ottobre 2012) per presentare in anteprima mondiale le prime immagini di “Da Vinci’s Demons” (serie tv in onda su Fox nel 2013). Era dai tempi della prematura scomparsa di “Flashforward” che il filmaker cercava un’occasione del genere per un ritorno a grande stile in tv: il telefilm verrà distribuito in 120 Paesi e a giudicare dal trailer e dalle scene viste durante la kermesse capitolina si preannuncia epico. Il talento di Goyer spazia dal cinema alla tv passando dai videogames (è stato consulente di “Callo of Duty: Black Ops”) e ai fumetti (ha scritto albi di “Silver Surfer” e “Ghost Rider”, tra gli altri). Lo rivedremo presto ne “L’uomo d’acciaio” ma la lista dei personaggi leggendari a cui ha regalato il suo tocco magico e visionario potrebbe essere infinita e comprendere anche “Blade” e “Nick Fury”. Come si colloca, allora, Leonardo Da Vinci, in questo scenario? Glielo abbiamo chiesto e lo ha spiegato molto volentieri, con l’orgoglio e la trepidazione di un padre in attesa che il proprio bambino muova i primi passi.

Masterclass

Partiamo dalle origini: quali sono stati i suoi esordi?
Da bambino leggevo moltissimi fumetti e per fortuna mia madre non li ha buttati via! In realtà avevo iniziato una carriera come detective della omicidi a Detroit, ma poi il mio supervisore è andato a casa mia a chiedere che mi facessero smettere così da potermi dedicare alla mia vera passione. Così mi sono trasferito a Los Angeles per studiare cinema e a 21 anni avevo realizzato il mio primo progetto.

Quali film hanno contribuito alla sua formazione?
La mia pellicola preferita di tutti i tempi è “Lawrence d’Arabia”, ma tra quelle che amo di più c’è “C’era una volta il west” (e non lo dico perché ora mi trovo in Italia), oltre ai capolavori di Hitchcock e alla saga di “Star Wars”.

Cosa l’ha affascinata della figura di Leonardo Da Vinci?
È una figura incredibile, con buchi temporali enormi nella sua giovinezza in cui non si sa bene cosa abbia fatto. Per uno scrittore trovare questi momenti bui è come scoprire una miniera d’oro. Alla sua morte sono state trovate migliaia di pagine di un diario ma molte (all’incirca 7 mila) sono andate perse. Mi sono sempre chiesto cosa raccontassero.

Come descriverebbe la sua versione tv di Leonardo?
Lo vedo come un mix tra Indiana Jones, Tony Stark e Sherlock Holmes. Era torturato per via del padre, amava bere e fumare, ma parlava troppo e così i pochi filtri gli hanno creato molti guai. Il personaggio del telefilm comunque resta fiction pura, che trascende dalla storia, che proprio nelle immagini presentate a Roma viene descritta come una “bugia”. A ricostruirla ci pensano i vincitori e i potenti: a loro spettano l’onore e l’onere di tramandarla ai posteri. Ma cos’è, dopo tutto il tempo? Per è come un fiume: ha una natura circolare, per questo l’ultima scena di “Da Vinci’s Demons” è già racchiusa nella prima parte del pilot.

La sua visione dell’Italia del 15° secolo descritta nella serie ha attinto a fonti storiche?
Il mio è un approccio da graphic novel, quindi i costumi sono proposti in chiave moderna e stilosa, anche se in effetti hanno alla base una serie di ricerche sugli abiti del tempo. Per realizzarli il responsabile degli effetti speciali ha viaggiato in tutto il mondo collezionando idee.

Perché la serie non è girata in Italia pur essendo ambientata nella Penisola?
Perché l’Inghilterra ci ha offerto incentivi economici più alti! Vorrei però che nella prossima stagione girassimo da voi, anche se la seconda unità ha già fatto delle riprese tra Roma, Milano e Firenze.

Tra i suoi interessi si annovera anche l’arte?
Ho studiato arte al college, ma quello che mi attira di più è il lavoro di Leonardo come scienziato. Ho fatto un viaggio a Firenze proprio per immergermi nell’atmosfera che lui viveva. Ecco da cosa ho anche tratto ispirazione per l’atmosfera inquieta, distruttiva, esoterica, piena di misteri, di segreti, di conflitti. Così come i miei supereroi anche Leonardo ha i suoi demoni: fanno parte della natura dei geni, siano essi reali o di fantasia!