Speciale ER

Dopo 15 anni chiude il pronto soccorso più famoso della TV

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Un Dovuto Tributo

Dopo 15 anni di onorata carriera, poche settimane fa il pronto soccorso più famoso della TV ha chiuso i battenti. Chiusura che acquista un grosso significato e non solo perchè muore una delle serie più longeve della TV USA. ER rappresenta forse un primo spartiacque tra quella che era e quella che è oggi la concezione di serialità, sia all'interno del genere medico, che nell'universo telefilmico in generale. Forse la prima serie di cui molti dei lettori di serialeye hanno sentito parlare. Magari pochissimi l'hanno seguita in modo costante e continuato, ma un piccolo tributo a questo prodotto ci sembra più che dovuto, ripercorrendo la storia di quello che rimarrà come una delle pietre miliari del panorama televisivo.

15 anni in Trincea

L'avventura dei medici del County General Hospital di Chicago inizia nel 1994 grazie alla penna di Micheal Crichton, già autore del successo mondiale di Jurassic Park. L'inizio non fu dei più incoraggianti a causa della difficoltà nel reperire finanziamenti e nel trovare qualcuno disposto a scommettere su un nuovo prodotto. Il genere medico non era certo una novità. Quello che proponeva ER non era però un prodotto centrato sulla figura di un singolo medico/divinità, capace di guarire i mali del mondo con la sua sola presenza. Alla base del nuovo serial vi era l'idea di rappresentare in toni realistici la vita di un pronto soccorso, con i suoi ritmi frenetici e le vite intense di chi vi lavorava. Pur infarcito di ammiccamenti e liti fra colleghi, ER metteva in primo piano la professione medica, con un linguaggio specifico e realistico in cui l'esercizio della professione diventava centro narrativo delle vicende. Ma soprattutto, e forse per la prima volta, i medici perdevano quell'aura di infallibilità: nel pronto soccorso la gente muore, anche a causa di errori umani. E, questo approccio più realistico al genere, fu la principale caratteristica che permise a ER di consacrarsi in breve tempo come una delle serie più seguite di tutti i tempi. Il successo di ER dipese in gran parte dalla creazione di un mondo in cui il pubblico, tra lunghe code in sala d'aspetto e diagnosi affrettate, poteva facilmente riconoscersi. Sotto questo punto di vista ER diviene uno strumento di denuncia del sistema sanitario statunitense, scatenando dibattiti sia in patria che all'estero. Ma la malasanità non è l'unico tema scottante affrontato dagli autori in questi 15 anni: la sieropositività, l'omosessialità, l'aborto, la guerra, l'eutanasia; ripercorrendo i più di 300 episodi della serie si può ricostruire un piccolo pezzo di storia statunitense, e non solo.

Medici in Prima Linea

Un altro dei punti di forza di ER è stata la capacità di variare continuamente la composizione del cast, pur mantenendo invariato lo spirito del serial. Certamente i personaggi che più vengono ricordati sono i componenti del cast originale, a partire da George Clooney che proprio grazie a ER ha potuto raggiungere il firmamento di Hollywood. La progressiva uscita di scena dei componenti del cast originale coincise con i momenti più emozionanti di tutto il serial, sia quelli più indolori, come nel caso del dott. Benton (Eriq La Salle) e del dott. Carter (Noah Wile) costretti ad abbandonare Chicago per amore, sia quando tragici. In particolare la morte del dott. Greene (Anthony Edwards), avvenuta nell'ottava stagione a causa di un tumore, costituì un istante di commozione unico che coinvolse milioni di spettatori in tutto il mondo, ponendosi come uno dei momenti più alti della storia della TV. I continui cambiamenti nel cast, causarono un progressivo e inevitabile calo degli ascolti, pur mantenendo un'ottima base di fan che permisero alla serie di rimanere in piedi per 15 anni. Lunghissimo anche l'elenco di stelle del cinema che hanno prestato il loro volto al serial, alcuni come semplici guest star (Ray Liotta, Lucy Liu, James Woods, Steve Buscemi solo per citarne alcuni), altri inseriti in brevi storyline della durata di qualche episodio (Forest Whitaker, Kristen Dunst, Sally Field, Alan Alda, Don Cheadle...).
ER è stato anche oggetto di importanti sperimentazioni legate al mezzo televisivo. Tutte le 15 stagioni sono state girate in formato 16:9 anche se la NBC decise di trasmettere in questo formato solo dalla settima stagione. Memorabile poi il primo episodio della quarta stagione, tramesso dal vivo in diretta TV e recitato 2 volte per permetterne la visone su entrambe le coste USA.
Si arriva così alla quindicesima stagione (trasmessa in queste settimane su Rai2), in cui la produzione è riuscita a ricomporre gran parte del cast originale: un finale in grande stile per una serie che difficilmente verrà dimenticata.

ER ER è finito. Dopo quindici anni di onorata carriera le porte del County General Hospital di Chicago chiudono per sempre (?), ma con la convinzione di aver lasciato un ricordo indelebile nella mente degli appassionati. Più di 300 episodi per ripercorrere un pezzo di storia contemporanea e per ammirare una delle opere che ha rivoluzionato il prodotto seriale in TV. 300 episodi, 15 anni, che rimarranno per sempre nell'immaginario di molti spettatori.