Da La Famiglia Addams a Mercoledì: un'evoluzione necessaria

La serie tv distribuita da Netflix riprende un contesto narrativo ormai dimenticato e lo cala in una modernità che lo accetta senza reticenze.

Da La Famiglia Addams a Mercoledì: un'evoluzione necessaria
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Tutto è cominciato con le vignette disegnate da Charles Addams, pubblicate per strappare un sorriso ai lettori del The New Yorker tra un editoriale sull'esplosione del jazz ed i commenti sulla riuscita del New Deal voluto dal Presidente Roosevelt: era il 1938, e quei personaggi semplici ed asciutti non hanno nemmeno un nome, ma riscuotono grande successo e spingono il suo creatore a dare forma alla curiosa Famiglia Addams, ripresa a distanza di tre decenni da uno show rivoluzionario per la televisione dell'epoca.

Dall'onda sessantottina di libertà sessuale ed intellettuale che ha dato lustro alla focosa relazione tra Morticia e Gomez si è poi arrivati ad una coppia di pellicole diventate un cult degli anni Novanta: Barry Sonnenfeld allarga l'inquadratura e dona spessore anche agli altri membri di questa famiglia indisciplinata, facendo risaltare in particolar modo l'atteggiamento glaciale di una Mercoledì pronta a cavalcare i trend di quegli anni. Trascorrono altri tre decenni, ed ecco arrivare su Netflix un adattamento concentrato soltanto su di lei, con uno show che sfrutta la propria eredità storica per esplorare un contesto adolescenziale moderno senza edulcorarlo, per un'evoluzione tematica partita da lontano ma scopertasi quantomeno essenziale in un'epoca di grandi turbamenti culturali.

Ribellione silenziosa

L'operazione voluta dagli showrunner Miles Millar ed Alfred Gough si porta dietro un grado di pericolosità molto elevato, poiché il genere scelto per lo spettacolo è uno di quelli più abusati dell'ultimo periodo, soprattutto dalla piattaforma che ospita questa serie tv. Come se non bastasse il rischio di perdersi in un oceano di produzioni molto simili, gli autori si sono presi anche la responsabilità di "riesumare" un personaggio storico per gli spettatori, attualizzandolo in una narrazione che - per la prima volta dal 1938 - lo costringe a rapportarsi con quel mondo esterno che Mercoledì ha sempre odiato.

La ragazza è stata cresciuta in casa dai suoi genitori e parenti (e anche da un maggiordomo mostruoso), coltivando il gusto per il macabro senza mai confrontarsi con i bambini della sua età: quando persone "normali" entravano nell'orbita della Famiglia Addams lo facevano quasi per disgrazia, senza alcuna volontà di approfondire la conoscenza ma desiderosi di scappare via il prima possibile.

Nella seconda pellicola diretta da Sonnenfeld i ragazzi Addams vengono costretti a frequentare un campo estivo con altri coetanei, ma Mercoledì non tenta nemmeno un approccio alla cultura teen di quegli anni, rimane bloccata nel suo tetro personaggio scontrandosi con tutti. La bambina - anche grazie ad una fantastica interpretazione di Christina Ricci - è rimasta così cristallizzata nel tempo e nella memoria collettiva, diventando una sorta di icona popolare, intoccabile e destinata a rimanere tale per sempre.

Millar e Gough hanno invece operato una sorta di rottura con la tradizione, perché ci presentano una Mercoledì non solo cresciuta, ma addirittura costretta a rapportarsi con altri adolescenti. Questa modifica concettuale si trascina dietro i due grandi temi che guidano la serie: da una parte abbiamo una ragazza che - come è giusto per la sua età - si trova a mettere in discussione ogni singolo aspetto della sua famiglia, lottando contro un senso di eredità non voluta e di affetto "obbligato", dall'altra abbiamo la rappresentazione di una gioventù che (sebbene i suoi protagonisti siano dei mostri) porta in scena tutte le difficoltà vissute nel nuovo millennio.

Inclusione gentile

Mercoledì, proprio come la ricordavamo dalle iterazioni precedenti, continua ad essere una ragazza speciale. Brillante, riflessiva e decisamente appassionata del gotico, si trova però in un periodo di nuova "ribellione" che finisce con l'acuire la sua incapacità di adattamento, scoprendola fragile nonostante la sua intelligenza. Il contrasto interno e sociale è sottolineato sul piano visivo da una regia che gioca a più riprese sui dualismi (ve ne abbiamo parlato anche nella recensione di Mercoledì), con il glaciale bianco-nero della protagonista che sembra quasi ringhiare contro i colori accesi dei suoi coetanei.

La ragazza si scopre essere la più "strana" in una scuola di "strani" e, sebbene questo concetto lasci grandi spazi di manovra alla comicità, la situazione è intrinsecamente triste, perché anche una protagonista così iconica deve in qualche modo aprirsi al mondo esterno. Nessun uomo è un'isola, nemmeno se porta il cognome degli Addams, ed infatti la speranza dei suoi genitori - osteggiata senza ritegno dall'adolescente ribelle - è che almeno a Nevermore lei possa trovare dei compagni di cui potersi fidare.

Dopo i primi episodi di impostazione del mystery, concentrati quasi totalmente sulla protagonista, lo spettro tematico si allarga inserendo nuovi personaggi, quei ragazzi con i quali Mercoledì credeva di non avere nulla con cui spartire, e che invece scopre sofferenti a causa dei suoi stessi problemi. Le volontà dispotiche dei genitori, l'accettazione di se stessi e la ricerca di un posto nel mondo: gli strambi studenti della scuola per reietti sono adolescenti plausibili nonostante le loro mostruosità, così lo show si trasforma in un "classico" teen drama costruito su sentimenti genuini e lezioni da impartire.

Senza ricorrere ad appelli roboanti ed estremamente retorici - condizione sempre più diffusa che ha causato il naufragio di un'altra serie Netflix, come vi dicevamo nella recensione di Uno di noi sta Mentendo 2 - lo show diretto da Tim Burton parla di inclusione, di genitorialità e di fiducia in maniera gentile, con autorevolezza ma lasciandosi andare a qualche sorriso grazie alle svolte comiche della trama.

Chi si aspettava una reiterazione di modalità già viste e sviscerate trent'anni fa rimarrà senza dubbio deluso da questo nuovo adattamento, ma sarebbe stato folle credere di poter riproporre gli stessi Addams degli anni '90 in un 2022 così diverso. Il contesto storico e sociale è completamente cambiato, ci sono nuove difficoltà ed argomenti spinosi da trattare, questioni che oggi dominano la scena quasi non esistevano fino a pochi mesi fa. Tematiche contemporanee affrontate con serietà attraverso un personaggio che credevamo cristallizzato nel tempo, con ogni probabilità è proprio questo il miglior pregio di una serie imperdibile sia per i nuovi giovani che per chi è cresciuto con le disavventure della Famiglia Addams.