Speciale Gorchlach: The Legend of Cordelia

Al Cartoomics di Milano abbiamo avuto modo di guardare in anteprima nazionale il pilot della serie italiana storico-fantasy Gorchlach: The Legend of Cordelia, ideata da Fabio Cento

Speciale Gorchlach: The Legend of Cordelia
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La fiction italiana scopre un nuovo genere e lo fa con Fabio Cento, ideatore e regista di Gorchlach: the Legend of Cordelia, progetto che è nato appena un anno fa e che adesso sta per diventare realtà.
Al Cartoomics 2016 di Milano, abbiamo avuto modo di vedere la prima puntata della fiction italiana, in anteprima nazionale - che è di per sé anche l'anteprima mondiale - impreziosita dalla presenza di alcuni attori del cast nonché del regista stesso. La serie è stata ideata insieme con Charles Pellissier, che ne è anche produttore; la sceneggiatura è firmata da Roberto Tomeo, Andrea Borini e Vincenzo Costanza, con una produzione firmata da Aegyptiacus Entertainment.

Uno spunto narrativo affascinante

Gorchlach si basa su un format da 45 minuti, per un totale di puntate non ancora annunciate, ma pensato esclusivamente per la messa in onda in televisione, pertanto una durata né troppo breve, che è propria delle web series, né eccessivamente lunga, che lo farebbe diventare adatto al grande schermo. Una via di mezzo che prova a trovare successo nel raccontare il mistero che sta alla base della narrazione, che si va a declinare tra diversi aspetti storici, partendo sin dai tempi di Ercole, per poi arrivare a raccontare le vicende dei giorni nostri, con Federico Mariotti nei panni dell'archeologo Guglielmo Corsaris, personaggio ambiguo mosso dalla curiosità nata dai racconti di suo nonno, quando era ancora un bambino alla ricerca di favore della buonanotte, ma allo stesso tempo reso confuso dalla presenza del gentil sesso sul suo sito di scavi. Spesso burbero e aggressivo con chi gli sta attorno, Guglielmo - dopo la lunga spiegazione della voce fuori campo di Luca Biagini poi ricondotta a quella di suo nonno in un flashback che fa da prologo alle nostre vicende - ritrova l'antica reliquia da tutti ricercata, da ricollegare all'antico Gorchlach, in possesso del vescovo Monsignor Emerico, interpretato da Roberto Accomero. Affiancato da alcune verità storiche, per lo più appartenenti ai miti greci come quello di Ercole e le vicende legate al mondo degli dei "quando ancora camminavano tra gli umani", Gorchlach si fa spazio tra i miti antichissimi fino alle storie del mille avanti Cristo da Cordelo alla sua colonia, fino a toccare soluzioni che sembrano quasi voler scimmiottare il successo di Indiana Jones.


Delle caratteristiche originali nel panorama italiano

La ricerca dell'antico manufatto celtico fa da leitmotiv all'intera vicenda, con tutti i misteri che ne derivano e che si ramificano dal sito archeologico in avanti. L'esperienza di Guglielmo è chiaramente inficiata da quei racconti che il nonno gli faceva quand'era piccolo, che - per quanto non si dica in maniera palese - hanno sicuramente spinto il giovane a indossare i panni dell'archeologo.
Affascinanti, poi, gli scenari che Fabio Cento ha voluto utilizzare, sfruttando al meglio gli scavi archeologici ricreati attentamente, con tanto di riprese negli anfratti, che non giovano, però, alla fotografia e al sonoro, non sempre pulitissimo. Un'esperienza che comunque riesce a svecchiare la tradizione e l'attualità delle fiction italiane, che continuano a offrire in maniera piatta le medesime situazioni e le stesse problematiche di sempre. Stavolta, unendo il fantasy al mistero, si riesce a scovare, nell'intero panorama, una produzione lodevole, che ci permette di capire che in Italia c'è voglia di investire in qualcosa di diverso, basta avere una qualità superiore alla media. Su quanto possa offrire Gorchlach, però, non ci si puà ancora esprimere, soprattutto per il non essere andati ancora oltre il pilot: non appena ci sarà modo di sapere in che modo si estenderà la ricerca del manufatto e la risoluzione dei misteri a esso legato sarà il momento di tracciare un importante bilancio, non solo per Fabio Cento, ma anche per l'esperienza italiana.