I Simpson: i migliori speciali di Halloween

La paura fa novanta è ormai una tradizione irrinunciabile di Halloween: abbiamo raccolto i migliori episodi per entrare nello spirito giusto.

I Simpson: i migliori speciali di Halloween
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Halloween è una festività un po' particolare. Persino da noi, per quanto non sia così radicata, ne è ormai avvertibile la febbre fin dai primi di ottobre, segno dei tempi che cambiano e di una festa dal fascino magnetico. Il travestirsi, l'indossare una maschera, vedere un film horror in compagnia o partecipare a feste a tema in un locale attirano anche noi. E la tradizione è stata declinata in maniera diversa anche sul piccolo schermo: si trovano validi esempi di chi ha deviato dal cliché della festa in maschera per proporre qualcosa di originale, come i furti annuali in Brooklyn Nine-Nine o il mix di zombie e Abba nel celebre episodio di Community. Ma c'è chi ha pensato di trasformare la festa in omaggio, un'ordinaria citazione a un franchise, magari rielaborando il prodotto in alcuni aspetti. La paura fa novanta (in originale Treehouse of Horror), format che si ripete a ogni stagione dei Simpson ad eccezione della prima, in questo è ancora un meraviglioso campione, capace di "ingabbiare" nella sua comicità tipica produzioni di ogni tipo, spesso creando dei piccoli capolavori. Per noi, questi sono le puntate imperdibili di una vera e propria tradizione che dopo 30 anni è sempre attesissima dai fan.

La paura fa novanta I (stagione 2, episodio 3)

Non poteva mancare il capostipite, un esordio che segnò immediatamente il successo di un'idea brillante: quella di condensare in tre mini-storie una visione personale e comica di alcuni grandi classici. "La casa dell'incubone" vede la famiglia Simpson trasferirsi in una spaziosa nuova casa acquistata a bassissimo prezzo. Ma la nuova dimora, infestata da una voce altisonante che intima loro di andarsene, fa impazzire tutti i membri per essere rimasti, in un crogiolo di citazioni che spaziano dall'Esorcista fino a Shining, con un finale paradossale che ricorda un racconto di Edgar Allan Poe, una sorta di musa ispiratrice di questa prima puntata. In "Affamati sono i dannati", i Simpson vengono rapiti dagli alieni che apparentemente mettono i nostri eroi all'ingrasso, in una parodia di Ai confini della realtà condita con squisiti rimandi ad Alien. "Il corvo" è invece il culmine e tuttora uno dei migliori corti mai proposti dai Simpson, ovviamente un adattamento della poesia di Poe in chiave comica, con in sottofondo alcuni passi presi dal testo a dare quel tocco di atmosfera tetra in più. E c'è un corvo con la testa di Bart a tormentare Homer, immancabile.

La paura fa novanta IV (stagione 5, episodio 5)

Un ulteriore aspetto, però, colpisce in positivo nei vari speciali di Halloween che si sono susseguiti: trattandosi di puntate non convenzionali, è esilarante vedere come gli sceneggiatori hanno giocato con i ruoli dei personaggi in totale libertà. È il caso di un Ned Flanders che veste i panni del diavolo in persona ne "Il diavolo e Homer Simpson", capace di comprare l'anima del suo vicino per una ciambella. Impagabile vedere una giuria dei dannati composta da Barbanera, una squadra di football, l'assassino di Lincoln e un ancora vivo all'epoca Richard Nixon. "Terrore a cinque piedi e mezzo" è invece probabilmente uno dei racconti più inquietanti del lotto: Bart viene perseguitato da un gremlin intento a smontare il pulmino della scuola. Quest'aura di inquietudine e di pericolo realmente imminente, quasi impossibile da scongiurare, è ciò che lo rende così affascinante. Chiude la puntata il "Dracula di Bart Simpson", che non solo è una felice rivisitazione di un classico senza tempo con un Burns vampiro, ma uno degli esempi più riusciti di finale a sorpresa, coronato da una frase ironicamente pungente pronunciata da Marge.

La paura fa novanta V (stagione 6, episodio 6)

Ancora oggi ricordato come uno dei migliori speciali di Halloween di sempre e anche come il più violento per quanto riguarda i Simpson, il quinto Treehouse of Horror è un capolavoro per la sua genuina follia. Si parte con una parodia integrale di Shining, in cui Homer perde la sua sanità gridando "Niente tv e niente birra rendono Homer pazzo furioso", oltretutto scritto su ogni singolo muro. E Willie viene ucciso con un colpo d'ascia. Non serve aggiungere altro.

"Tempo e punizione" è invece piuttosto particolare e, perché no, sperimentale. Tutto ruota intorno a un viaggio nel tempo di Homer in cui accidentalmente cambia il futuro, situazione che dà il via alla ricerca di una timeline più vicina possibile alla sua, tra una miriade di universi possibili e strambi. Willie viene ucciso con un colpo d'ascia, vengono citati Terminator e Orwell e in una delle realtà parallele Flanders è padrone incontrastato del mondo. "Mensa da incubo" è di nuovo la vena inquietante degli sceneggiatori che viene fuori, questa volta immaginando Skinner e i professori alle prese con una scoperta disturbante: il cibo è molto più buono se l'ingrediente principale è carne fresca di alunno. E Willie viene ucciso con un colpo d'ascia, mostriamo un po' di solidarietà per il povero giardiniere sardo-scozzese.

La paura fa novanta XIII (stagione 14, episodio 1)

Raccontate da una rediviva Maude Flanders sotto forma di ghoul, questa fu con tutta probabilità l'edizione più marcatamente politica, senza però che la critica o la denuncia assumesse un ruolo predominante. E allora il protagonista indiscusso è sempre l'umorismo, fin da "Fate entrare i cloni", uno degli apici della pigrizia di Homer che, pur di evitare delle tediose faccende, usa un'amaca magica per clonarsi. La situazione velocemente sfuggirà al suo controllo, e tra le numerose copie apparirà persino un Peter Griffin a caso. "Il diritto di possedere e usare le armi" ci porta in una Springfield totalmente disarmata ma in balia della resurrezione di nientepopodimenoche Billy The Kid. "Questo è pianopiano, ho detto pianoforte" e un Homer da un futuro ancora più futurissimo; basato su un romanzo di Herbert Wells, "L'isola del Dr. Hibbert" è una parodia ambientata su un'isola in cui le persone vengono trasformate in animali. Homer cavalca una mucca-Flanders intonando una versione strampalata della canzone degli happy hippo: perché non lo state già guardando?

La paura fa novanta XX (stagione 21, episodio 4)

Forse l'ultima vera grande puntata del format prima di un declino fatto di luci e ombre, e sicuramente la più elegante dal punto di vista stilistico. Si parte con "Componi D per delitto perfetto o premi # per tornare al menù principale", in cui Bart e Lisa decidono di scambiarsi le rispettive vendette personali per evitare sospetti. È un corto meraviglioso, completamente in bianco nero e con citazioni a Hitchcock ad ogni inquadratura, virtuosismo allo stato puro.

"Non farti infartare, umanità" è invece una nuova rielaborazione del tema zombie, epidemia portata da un nuovo panino di Krusty composto da carne di bovini che hanno mangiato altri bovini. Per sicurezza, meglio bere un sorso di zuppa insaporita da Bart. "Non c'è business come il Boe business" è un piccolo musical teatrale che vede l'amato barista sfruttare una "birra più" per conquistare Marge, o Midge. L'ingrediente segreto è il sangue di Homer. Canzoni orecchiabili, una birra "allegra e leale come bere il proprio migliore amico" e Boe che improvvisa battute mentre Homer viene truccato dietro le quinte. Inimitabile.

E poi...

La paura fa novanta è un'idea brillante che va ben oltre una banale messa in scena di alcuni nomi importanti del cinema, horror e non. È un momento di libertà totale dato agli sceneggiatori, che possono re-interpretare a piacimento personaggi, situazioni e sketch classici in 20 minuti di quasi anarchia. Vale la pena menzionare tuttavia un'altra puntata che, pur non essendo un Treehouse of Horror, ne rappresenta alla perfezione lo spirito. Si tratta di "Halloween of Horror", quarto episodio della 27esima stagione: alcune delle sue sequenze più ansiogene (sempre rimanendo nell'ambito dei Simpson) potrebbero sorprendervi. Non ci resta che augurarvi buona visione.