Marvel Runaways: impressioni dopo i primi tre episodi

Dopo la fine di Inhumans, Marvel riprova la via della TV. Dopo i primi tre episodi, ecco il nostro giudizio su Runaways!

Marvel Runaways: impressioni dopo i primi tre episodi
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Dopo le serie Netflix e quelle ABC, Marvel sbarca anche su Hulu con la prima serie interamente dedicata a dei teenager: Runaways! Non ci sono ancora indicazioni su una possibile uscita in Italia ma, statene certi, la serie TV arriverà anche da noi. Sicuramente, i fan di fumetti più accaniti conosceranno il supergruppo su cui su basa la serie, per chi invece non ne avesse la più pallida idea, tenterò di fare un breve riepilogo, vista anche la fedeltà, dei primi tre episodi, alla controparte fumettistica.

Sei, non proprio allegri, teenager

Sei ragazzi, un tempo, erano amici fraterni. Alex Wilder, figlio di una coppia dell'alta borghesia; Nico Minoru, Karolina Dean, figlia della leader di una nuova confessione religiosa; Gert e Molly, sorelle adottive di una coppia di scienziati; e Chase Stein, atleta e figlio a sua volta di un inventore. Due anni prima, però, la morte della sorella di Nico ha spaccato il gruppo e da allora i sei amici non si sono più parlati né frequentati. Vista così sembra un teen drama come tanti negli USA.

Un ragazzo un po' sfigato, l'amico atleta ammirato, la bellona, la nerd e la strana. Eppure Runaways sconfina nel paranormale e nel genere supereroistico, e quando si parla di Marvel non potrebbe essere altrimenti. Sì, perché si scopre che i genitori dei sei ragazza non sono proprio quello che i figli pensavano. Infatti, le sei coppie fanno parte di una strana organizzazione: l'Orgoglio. Un'organizzazione che, apparentemente, ha nobili fini ma che, in realtà, nasconde una vera e propria setta criminale.

Lento ma non troppo

Tre puntate sono poche per dare un giudizio all'intera serie, ma di sicuro bastano a far capire un po' come va l'andazzo. La serie parte molto lenta e, per quasi la totalità del primo episodio, è decisamente soporifera. Certo, l'intenzione è quella di far capire come i ragazzi siamo rimasti traumatizzati dalla morte di Amy e di come, nonostante tutto, si sentano ancora scossi e feriti dopo tutto quel tempo. Eppure, qualcosa non funziona, perché il voler tratteggiare le caratteristiche dei ragazzi, fin da subito, porta la puntata sui binari più del teen drama, come già detto, e potrebbe spingere qualche spettatore a cambiare programma. Certo, l'ultima parte è comunque interessante, ma non raggiunge lo stesso pathos della controparte fumettistica. Allo stesso modo, la seconda puntata propone il punto di vista dei genitori, ma questo non fa altro che generare una fastidiosissima sensazione di déjà vu per tutto l'episodio. Situazioni già viste e noia consistente, sembra quasi che l'intenzione sia di allungare il brodo nonostante vengano aggiunte alcuni dettagli sulla vita delle sei coppie. Anche se, a voler spezzare una lancia a favore della serie, l'attesa e la noia potrebbero anche essere una questione tutta personale, dovuta al fatto di sapere già come si sarebbe evoluto il rapporto tra i ragazzi e i loro stessi genitori. Forse, a volte, conoscere già la trama a grandi linee, non aiuta a godersi al meglio un prodotto audiovisivo come può essere una serie o un film tratti da dei fumetti.
Eppure, le potenzialità ci sono: i sei personaggi sono interessanti, simpatici e promettenti. Ognuno ha una personalità diversa che risulta, però, complementare alle altre. C'è il genio, c'è il ragazzetto incompreso, c'è ogni stereotipo del ragazzo americano medio. La serie punta, giustamente, ai teenager e lo fa anche discretamente bene, eppure qualcosa stona, magari l'eccessiva lunghezza degli episodi oppure alcune scelte di cast non propriamente azzeccate o ancora un villain di cui ancora si sa troppo poco.

Ad essere onesti, ci si aspettava di più. Dopo il passo falso con Inhumans, Marvel non può permettersi un'altra bocciatura da parte dei fan. Anche perché, a dirla tutta, i Runaways potrebbero rappresentare una vera e propria boccata d'aria fresca per il MCU, che vede da una parte, le serie tenebrose e impegnate di Netflix, dall'altra l'unica serie rimasta ad ABC, Agents of Shield, dopo la cancellazione di Agent Carter e quella, probabilissima, di Inhumans dopo una sola stagione. Le speranze, comunque, ci sono, perché Runaways ha fatto intravvedere alcune note positive, tra cui la terza puntata, e questo non può far altro che ben presagire per le puntate che ancora mancano alla conclusione della serie.