Oltre Leonardo: le migliori serie TV storiche della RAI

Dopo la trasmissione del finale della prima stagione di Leonardo, rivediamo insieme i migliori show storici pubblicati dal Servizio Pubblico.

Oltre Leonardo: le migliori serie TV storiche della RAI
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Con l'uscita della sua ottava puntata, il 13 aprile del 2021, si è chiusa la prima stagione di Leonardo, una serie ambiziosa e frutto del lavoro di diverse case di produzione italiane e internazionali. Il primo arco narrativo - che ci ha mostrato la storia di Leonardo da Vinci e del suo amore per Caterina da Cremona - ha saputo unire a una trama avvincente e interessante, una realizzazione tecnica di alto livello, confermando le intenzioni di RAI di portare ai suoi spettatori una serie di prodotti squisitamente italiani, ma dal sapore internazionale.

In attesa di assistere al secondo ciclo di episodi dello show con Aidan Turner come protagonista, nell'articolo odierno vogliamo presentarvi le migliori serie televisive storiche che sono state pubblicate sui canali RAI nel corso degli anni. Tra drammi in costume, e rappresentazioni delle guerre e della resistenza partigiana, l'ammiraglia italiana del piccolo schermo ci ha sempre regalato grandi perle e spettacoli davvero indimenticabili.

I Medici

Sicuramente, il titolo che "spiritualmente" è più vicino a Leonardo, sia per atmosfere che per messa in scena, è la colossale I Medici. In parte, le somiglianze tra i due prodotti sono dovute al fatto che il creatore dietro a entrambi è Frank Spotnitz, genio del dramma storico che ha più di una volta mostrato il suo talento. La bellezza delle tre stagioni che hanno composto I Medici risiede in parte nelle sue ambientazioni perfettamente ricostruite dell'Italia del XV secolo, tra le varie regioni che vediamo nel corso delle puntate; tuttavia, la grandezza di un lavoro del genere è evidente anche dal cast che abbiamo imparato a conoscere. Primo tra tutti, la leggenda del cinema Dustin Hoffman, che ritroviamo nei panni di Giovanni di Bicci de' Medici, in una parte resa semplicemente perfetta dalla performance dell'attore. Accanto a lui, il bravissimo Richard Madden, diventato famoso per il suo Robb Stark ne Il Trono di Spade, che ha interpretato Cosimo il Vecchio, un personaggio amato dalla maggior parte degli spettatori. Ma non è solo di grandi volti internazionali che si componeva la schiera di star di questo dramma storico; da menzionare anche figure come Miriam Leone (la lavandaia Bianca) e Alessandra Mastronardi (Lucrezia Donati).

In tre archi narrativi, la creatura di Spotnitz ci porta in un viaggio all'interno delle corti toscane - ma non solo - a cavallo tra la prima metà del 1400 e il 1500, in un turbinio di intrighi, passioni, lotte di potere e alleanze strategiche. Caratterizzato da una messa in scena semplicemente mozzafiato, di certo l'esperienza de I Medici ha cambiato di molto le prospettive delle co-coproduzioni italiane, in grado di ottenere successi straordinari anche fuori dai confini del Bel Paese.

Roma

Ci spostiamo indietro di qualche secolo dal punto di vista narrativo, e di alcuni anni per quanto riguarda la produzione, e arriviamo a Roma, un'epopea dai contorni leggendari, contraddistinta da uno stile unico, andata in onda tra il 2006 e il 2009 in Italia. Tale pubblicazione, che ha firmato uno storico sodalizio tra RAI e il colosso della televisione internazionale HBO (in realtà l'emittente americana non ha mai ufficialmente confermato la cosa, anche se la RAI si è proclamata co-produttrice della serie), ha messo in scena alcune delle fasi cruciali e decisive che hanno portato alla caduta della Repubblica e alla nascita di quello che, successivamente, verrà conosciuto come l'Impero Romano. Un elemento interessante di questa serie riguarda la prospettiva che era stata assunta dagli showrunner Bruno Heller, John Milius e William J. MacDonald. Narrato come un racconto corale, non vengono solamente riportate le vicende che riguardano i grandi protagonisti e personaggi influenti della città eterna, come Giulio Cesare oppure Ottaviano, ma assumiamo i punti di vista di numerose figure "in secondo piano", le cui storie sono sempre rimaste in ombra, ma che si rivelarono quantomai decisive nel corso dell'ascesa della Capitale. Uno splendido esempio è fornito da Lucio Voreno (interpretato da Kevin McKidd), tra i volti principali di Roma, la cui trama è di sicuro una delle più ricche e complesse nello show.

La cifra stilistica della serie è stata la sua tensione drammatica, che ha portato ad alcune inaccuratezze storiche, tutte al servizio di una maggiore fruibilità e spettacolarità del prodotto. Girata completamente a Cinecittà e composta di due sole stagioni, Roma non ha mai saputo ottenere il successo sperato, nonostante le molte nomination e i premi vinti. Tuttavia, è innegabile che sia stata un'opera fondamentale nella crescita e nello sviluppo delle creazioni della RAI, avendo iniziato (forse in quel momento) una collaborazione con HBO, che negli anni si sarebbe rafforzata e avrebbe portato a dei capolavori del panorama italiano e internazionale.

Il confine

Uno dei modi espressivi preferiti utilizzati dalla Radiotelevisione Italiana per proporre i suoi progetti è il format della miniserie, che potrebbe essere quasi considerata come un film diviso in più parti, ma che mantiene anche il ritmo tipico dello show televisivo. Un connubio perfetto tra stilemi e tecniche che uniscono aspetti del cinema e del piccolo schermo in una formula vincente. È questo il caso de Il confine, andato in onda in due serate, dal 15 al 16 maggio 2018, e che intendeva ripercorrere uno dei momenti più difficili nella storia italiana, ovvero la Prima guerra mondiale, e le conseguenze che ha avuto nel rapporto tra persone che hanno partecipato al conflitto, in diverse fazioni.

Il confine è firmato da Carlo Carlei, e narra la storia di tre grandi amici, Emma, Bruno e Franz, i cui destini si incroceranno più volte tra loro, e che dovranno fare i conti con una realtà ben più difficile di quanto sperato. In una sceneggiatura che tratta con delicatezza, ma con tono fermo, di amore, fratellanza, senso di unità e appartenenza, la miniserie RAI ha avuto la grande capacità di dare voce a un periodo che non viene trattato molto spesso dal mondo dell'audiovisivo, ovvero quello degli anni tra il 1914 e il 1918.

Inoltre, alle tematiche già descritte, lo showrunner ha saputo dosare con precisione anche svariate altre questioni, che andavano a toccare sia la sfera privata, che quella pubblica dei protagonisti, ponendoci di fronte al dolore e alla disperazione degli uomini che hanno vissuto sulla loro pelle le atrocità della guerra, e che si sono ritrovati a combattere per la propria vita al fronte. Nel cast figurano tre volti noti come Filippo Scicchitano, la bella Caterina Shulha e Alan Cappelli Goetz, che può vantare alcune importanti partecipazioni a prodotti di livello internazionale, come la stessa I Medici, e Zoolander 2.

La guerra è finita

Più vicina ai canoni seriali classici, La guerra è finita è uno show uscito tra il 13 gennaio e il 3 febbraio 2020, in quattro puntate ricche di emozioni e di storie toccanti. Il periodo raccontato è un altro tra i più delicati nella storia italiana, ovvero quello del Secondo dopoguerra, segnato dal desiderio di mettersi alle spalle una pagina dolorosa e dalla paura di ricadere negli errori del passato. Ideata da Sandro Petraglia, questa miniserie trae ispirazione in parte da accadimenti reali e in parte dal libro cult Il viaggio verso la Terra promessa. La storia dei bambini di Selvino, per la penna dell'autore Aharon Megged.

In questo caso, si tratta di un lavoro completamente italiano e dalla qualità veramente ottima, con Isabella Ragonese tra le protagoniste principali. La storia che viene narrata è quella dei sopravvissuti all'Olocausto, di persone che - dopo aver subito gli orrori della repressione nazista - hanno provato a ricominciare la loro vita, tra incertezze e desideri, senza dimenticare un'esperienza tra le più terrificanti vissute dall'uomo.

Anche in questo caso, gran parte della potenza del racconto viene fornita da una molteplicità di punti di vista, dall'accogliere più prospettive della paura vissuta nel periodo antecedente alla storica Liberazione. Il trauma dei protagonisti, inoltre, viene approfondito con minuzia, ricordandoci che certe ferite non possono essere rimarginate. Accettare la sofferenza, e provare a non farsi distruggere da essa, è l'unico doloroso modo per riuscire a portare avanti la propria esistenza e, nel corso delle puntate, i vari personaggi dimostrano grande coraggio e forza d'animo per riuscire nell'impresa. Oltre alla Ragonese, ormai volto iconico della televisione italiana, nel cast de La guerra è finita troviamo anche Michele Riondino, Valerio Binasco e Andrea Bosca.

Salvo D'Acquisto

In chiusura, impossibile non menzionare una delle miniserie più di successo nella storia della RAI, che ha avuto un grande numero di repliche, anche a 18 anni dalla sua messa in onda originale. Salvo D'Acquisto, inizialmente distribuita in due episodi e successivamente anche come film TV, narra la storia tragica ed emozionante del giovane Vicebrigadiere che, coraggiosamente, nel 1943 decise di offrire la sua vita, in cambio della salvezza di un gruppo di partigiani. Ricordato e riconosciuto come uno degli eroi italiani della Seconda guerra mondiale, l'uomo è stato insignito con la Medaglia d'oro al valore per il suo estremo sacrificio. La serie TV, che vede come protagonista il grande Beppe Fiorello, riesce, con la giusta dose di drammaticità e di rappresentazione del reale, a fornire un quadro completo e duro della situazione che si viveva all'alba dell'Armistizio del 1943, con le truppe Naziste sempre più potenti e feroci, fermate solamente dal coraggio e dall'impegno di uomini come Salvo.

Il soggetto è di Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella e Laura Bruni, per la regia del compianto Alberto Sironi. Il racconto, costruito quasi come una storia di formazione, si sviluppa con la crescente consapevolezza di Salvo di quanto la guerra sia sbagliata e terribile e - dopo aver vissuto una serie di tragedie personali - l'uomo decide di non accettare più l'operato del regime fascista, diventandone nemico. Purtroppo, il destino nefasto non fa prigionieri e D'Acquisto deve presto fare i conti con una realtà difficile e spaventosa. Considerato uno dei capisaldi della produzione per il piccolo schermo della RAI, questa serie è uno dei cult senza tempo che l'emittente televisiva ci ha regalato nel corso dei decenni . Da rivedere per coloro che l'hanno amata e da recuperare per coloro che ancora non la conoscessero.

Leonardo - serie tv Tra grandi echi del passato medievale e rinascimentale italiano e rappresentazioni crude, ma piene di emozioni, delle due Guerre mondiali e dei protagonisti che le hanno vissute sulla loro pelle, le serie televisive a tema storico sono ormai un marchio di fabbrica della RAI. In attesa della seconda stagione di Leonardo, tutti gli amanti dei lavori della Radiotelevisione Italiana potranno godersi un numero considerevole di prodotti di alta qualità, da rivedere o riscoprire per la prima volta, per portare sul piccolo schermo vari periodi della storia del Bel Paese.