Resident Evil Infinite Darkness: dubbi e speranze sulla serie Netflix in CG

L'annuncio a sorpresa al TGS ha svelato al mondo una serie in CGI con protagonisti Leon e Claire, ambientata nell'universo di Resident Evil

Articolo a cura di

I fan di Resident Evil stanno vivendo negli ultimi anni una sorta di rinascita del brand. Dopo il sesto capitolo videoludico il franchise horror targato Capcom sembrava destinato al declino, salvo la sorpresa di Resident Evil 7 che ha rimescolato le carte in tavola, seguita dal maestoso remake di Resident Evil 2 e dal tentativo di ripeterne il successo col rifacimento di Resident Evil 3. Sul fronte della settima arte la serie di film diretta da Paul W. Anderson non è mai riuscita a catturare la vera essenza della saga e i film in CGI, nonostante fossero più ossequiosi dal punto di vista narrativo, non sono di certo riusciti a fare breccia nel cuore dei fan.

Con la fine del 2020 si prospettano all'orizzonte nuove fortune per l'IP partorita dalla mente di Shinji Mikami, con l'uscita di Resident Evil Village, prevista per il 2021, e inedite novità sul fronte della serialità televisiva. Dopo mesi di indiscrezioni che volevano una serie dedicata a Resident Evil in sviluppo presso Netflix, il Tokyo Game Show ne ha dato conferma, anche se non sono mancate le incomprensioni. Inizialmente infatti si pensava che Resident Evil Infinite Darkness fosse un film. Nella giornata di ieri è invece giunta la piacevole conferma che il titolo in questione sarà una serie animata in CGI distribuita da Netflix, che andrà ad aggiungersi ad un secondo progetto live action.

Infinite Darkness avrà come protagonisti Leon S. Kennedy e Claire Redfield, due tra i personaggi più amati dell'intero franchise, e potrà contare sull'esperienza di Hiroyuki Kobayashi di Capcom come produttore esecutivo. La realizzazione è stata affidata allo studio Quebico (Resident Evil: Vendetta). Al momento si sa poco altro, ma possiamo già avanzare qualche ipotesi su cosa dovranno aspettarsi gli abbonati Netflix nel corso del 2021.

Meno action, più horror

Il criptico teaser mostrato dal colosso streaming ha tutto l'aspetto di una sorta di showcase di atmosfere e di messinscena digitale, ponendo enfasi sulla qualità e sul realismo di location e personaggi. Una sorta di antipasto per gli occhi che dovrebbe regalare ai fan qualche aspettativa in più su questo progetto sebbene, visto il coinvolgimento di Kobayashi e il suo lavoro sui precedenti lungometraggi animati della saga, le speranze sono ancora tutte da confermare e la fiducia è tutt'altro che conquistata, visti i risultati non certo esaltanti raggiunti dalle iterazioni precedenti.

Se infatti Degeneration, Damnation e Vendetta fungevano da sorta di lancio per Resident Evil 5, 6 e 7, non si può certo dire che rappresentassero un approfondimento consistente dei nostri eroi o un'irrinunciabile esigenza narrativa. Per non parlare dei film live action sulla saga, che hanno snaturato l'essenza stessa di Resident Evil, trasformandola in paccottiglia hollywoodiana; elemento che si è ripercosso in gran parte sul quinto e sesto capitolo del franchise videoludico.

Quello che ci aspettiamo da questa serie animata, ma che è ben lungi dall'essere una speranza fondata, è che Kobayashi sappia recuperare lo spirito e le atmosfere originarie del racconto, garantendo un elemento survival horror che non rinunci all'azione, ma che la contestualizzi senza fare della spettacolarizzazione fine a se stessa uno sfoggio di coreografie e di vuota estetica.

Dopotutto se il fascino venticinquennale di questa saga perdura tutt'oggi, il motivo è da ricercarsi nelle sue fondamenta narrative, legate a stretto giro alla pressante minaccia soprannaturale che perseguita i protagonisti ad ogni passo, anche in assenza di nemici materiali. Ci piacerebbe che questa serie animata riuscisse almeno in parte a rendere questa alchimia che ormai da decenni tiene incollati i videogiocatori di tutto il mondo.

Oscurità infinita

La scommessa più grande, dopo quella legata alla natura stessa del prodotto, riguarda la narrazione in sé e, in sostanza, di cosa parlerà Resident Evil: Infinite Darkness. Purtroppo, come abbiamo già accennato, gli indizi riguardanti la trama sono oscuri quanto il titolo della serie e speriamo che nel prossimo futuro gli elementi a nostra disposizione possano permetterci di azzardare qualche ipotesi sensata.

Nel trailer mostrato al TGS seguiamo Claire fare il suo ingresso in un edificio abbandonato, dove una scia di fiale la conduce attraverso l'oscurità alla vista di un qualcosa - un cadavere, sembrerebbe - che ci viene subito negata, per catapultarci in un'altra oscurità, nella quale Leon salva un altro personaggio abbattendo un non morto. Come avrete capito, al momento Netflix non sembra affatto interessata a fornirci ulteriori indizi, anche se i costumi, in particolare quello di Claire, potrebbero suggerire un frangente più legato a Resident Evil: Revelations 2, ma al momento risulta davvero difficile collocare gli eventi di questa serie in una timeline sensata che si incastri nelle circonvoluzioni narrative di Capcom.

Quel che è certo è che non mancheranno gli intrighi, le cospirazioni e gli incubi ai quali la saga ci ha abituato nel corso degli anni e che ha fatto la gioia dei fan. Sembra per ora improbabile che Resident Evil: Infinite Darkness possa rappresentare un entry point alternativo per nuove generazioni di appassionati, che probabilmente dovranno fare ancora riferimento alla rinnovata offerta videoludica di Capcom per colmare le proprie lacune.