Nonostante la vastissima scelta a nostra disposizione tra le diverse piattaforme streaming alle quali abbiamo accesso quotidianamente, il mercato delle serie televisive non si ferma. Netflix, Amazon Prime Video, Infinity, Disney+ continuano a darsi battaglia proponendo sempre più contenuti, riscoprendo delle nicchie che fino a qualche anno fa non erano state ancora battute: se, infatti, la divisione video dell'impero di Jeff Bezos in Italia sta puntando su produzioni originali che sfiorano la superficie del genere reality (qui le uscite Amazon di ottobre), Netflix si sta rendendo molto più popolare con show commerciali, recuperando anche format spagnoli e coreani che qualche anno fa avrebbero faticato ad emergere (le novità Netflix di ottobre sono ad un clic da voi).
Trovare la propria unique selling proposition diventa quindi fondamentale per poter riuscire ad emergere in questo mercato: dinanzi a una sequela di prodotti a pagamento quel particolare potrebbe essere proprio la gratuità. Ed ecco che Serially punta su quello, oltre che su un palinsesto sui generis.
Una start-up che guarda all'AVOD
Serially nasce dall'idea di due imprenditori italiani, Alessandro Mandelli e Massimo Vimini, che hanno deciso di aggredire un segmento Avod dello streaming. Parliamo di Advertising Video on Demand, quindi delle serie tv disponibili gratuitamente, ma che vengono interrotte dagli spot d'intermezzo o posti all'inizio della visione. Una sorta di YouTube, quindi, o, per rimanere in ambito televisivo, come le trasmissioni delle reti Mediaset che vedono negli inserti pubblicitari il proprio pilastro economico.
La piattaforma di Serially, realizzata da iXMedia, una start-up che è stata subito inserita nei registri dell'innovazione con sovvenzioni europee a supportarla, è disponibile sin da subito tramite il sito web o, eventualmente, da smartphone e tablet. Tutto gratuitamente: basta avere un indirizzo email da inserire in fase di registrazione e nient'altro. Non serve scegliere quale abbonamento sottoscrivere per poter risparmiare qualche euro; un clic e si ha subito accesso all'intero catalogo.
Ci è stato spiegato che, in ogni caso, l'azienda sta pensando alla possibilità di proporre una versione premium di Serially, un qualcosa che immaginiamo possa quindi richiedere un determinato tipo di abbonamento in cambio dell'eliminazione della pubblicità dai contenuti. Ovviamente, su tale aggiunta non è stato ancora definito alcun dettaglio, trattandosi di una feature in fase di sviluppo che non sappiamo quando vedrà la luce.
Il palinsesto di Serially
Serially arriva in Italia con un pacchetto di tredici serie disponibili, recuperate dalla Spagna, dal Regno Unito e dalla Francia, per il momento. I fondatori annunciano che presto arriveranno anche degli show direttamente da Taiwan e che ad ora tutto ciò che è stato acquistato giunge in prima visione in Italia, trattandosi di serie che nessun altro player aveva deciso di acquistare.
Non è sicuramente un segno incoraggiante, perché è come se Serially si stesse quasi accontentando degli scarti di Netflix o Amazon, ma è pur vero che da qualche parte bisognerà pur partire, ed è più che probabile che tra le pieghe dei mercati si nasconda anche il nuovo Squid Game (qui la nostra recensione di Squid Game), magari proprio in altri territori poco battuti dell'Asia. Se è vero, però, che l'audiovisivo coreano negli ultimi dieci anni ha saputo rivalutarsi nettamente, arrivando alla propria summa con l'Oscar a Parasite, incuriosisce molto la scelta di recarsi a Taiwan per scovare nuovi talenti. In ogni caso la missione finale è quella di arrivare ad aggiungere altri dieci serial entro la fine di quest'anno, con un incremento costante del catalogo.
Al momento i contenuti disponibili vedono Brassic, un comedy-drama inglese con nel cast Dominic West, Se io fossi te, con Maria Pedraza, già vista in Elite e ne La Casa di Carta, Him con Fionn Whitehead, nel cast di Black Mirror: Bandersnatch, Prima di perdere tutto con Esther Acebo, sempre da La Casa di Carta, Sotto chiave con Miguel Bernardeau, Boca Norte, Incastri nella rete, Dorien, Il punto freddo, Wake Up, Cupido, Zomboat e Drama. Per Natale arriverà anche la release di una serie che seguirà una sorta di calendario dell'avvento, così da testare anche la pubblicazione episodica dei contenuti.
La speranza è che, laddove ovviamente i costi lo possano permettere, Serially possa puntare anche su proprie produzioni: al momento alcuni Paesi hanno uno sbarramento d'accesso importante, basti registrare che gli investimenti arrivano solo dai colossi quali Netflix e Amazon Prime Video, ma partire dal basso potrebbe essere un'ottima occasione per mettersi in mostra e per rendersi riconoscibili a differenza di piattaforme di streaming al momento di difficile accesso.
Lo studio del mercato e l'attenzione all'Italia
Ribadendo che si tratta di show che in Italia non sono mai arrivati e che saranno disponibili gratuitamente, Serially si è concentrata molto sul lavoro di doppiaggio. Alla giornata di presentazione ha partecipato anche Gianluca Iacono, noto doppiatore che tra i suoi personaggi più famosi annovera Vegeta di Dragon Ball e Marshall Eriksen di How I Met Your Mother: sarà tra le voci più importanti della nuova piattaforma, protagonista di quel movimento che vuole Serially ben attenta alle esigenze del pubblico italiano.
Non un discorso di impoverimento della conoscenza dell'inglese, ma di esaltazione di un'arte, quella del doppiaggio, nella quale siamo oggettivamente i migliori al mondo. Oltre a questo dato molto importante c'è da sottolineare anche l'attenzione che Serially ha riposto nella ricerca e nelle analisi di mercato, com'è giusto e sensato. È stato dimostrato, grazie all'istituto di ricerca 2B Research, che gli utenti disposti a visionare spot pubblicitari per fruire del servizio di video streaming a costo zero sono intorno al 70%: per questo motivo si è puntato forte sulla strada già scelta inizialmente, ossia quella del già nominato AVOD. Business model che si distacca dallo SVOD, ossia i servizi su abbonamento con canone periodico come Netflix, Disney+, Infinity e così via, o i TVOD, servizi pay-per-view con acquisto del singolo contenuto, come può essere, ad esempio, iTunes o Sky con i suoi contenuti Primafila.
Serially è attualmente disponibile all'indirizzo serially.it, mentre già da fine mese sarà presente l'app per dispositivi iOS e Android nei vari store; a questo seguirà il rollout su smart TV, per il quale non abbiamo ancora una data specifica da parte dell'azienda.
Serially, cos'è e come funziona la piattaforma per lo streaming gratis
Siamo stati alla presentazione e al lancio ufficiale di Serially, la nuova piattaforma di streaming completamente gratuita e italiana
Nonostante la vastissima scelta a nostra disposizione tra le diverse piattaforme streaming alle quali abbiamo accesso quotidianamente, il mercato delle serie televisive non si ferma. Netflix, Amazon Prime Video, Infinity, Disney+ continuano a darsi battaglia proponendo sempre più contenuti, riscoprendo delle nicchie che fino a qualche anno fa non erano state ancora battute: se, infatti, la divisione video dell'impero di Jeff Bezos in Italia sta puntando su produzioni originali che sfiorano la superficie del genere reality (qui le uscite Amazon di ottobre), Netflix si sta rendendo molto più popolare con show commerciali, recuperando anche format spagnoli e coreani che qualche anno fa avrebbero faticato ad emergere (le novità Netflix di ottobre sono ad un clic da voi).
Trovare la propria unique selling proposition diventa quindi fondamentale per poter riuscire ad emergere in questo mercato: dinanzi a una sequela di prodotti a pagamento quel particolare potrebbe essere proprio la gratuità. Ed ecco che Serially punta su quello, oltre che su un palinsesto sui generis.
Una start-up che guarda all'AVOD
Serially nasce dall'idea di due imprenditori italiani, Alessandro Mandelli e Massimo Vimini, che hanno deciso di aggredire un segmento Avod dello streaming. Parliamo di Advertising Video on Demand, quindi delle serie tv disponibili gratuitamente, ma che vengono interrotte dagli spot d'intermezzo o posti all'inizio della visione. Una sorta di YouTube, quindi, o, per rimanere in ambito televisivo, come le trasmissioni delle reti Mediaset che vedono negli inserti pubblicitari il proprio pilastro economico.
La piattaforma di Serially, realizzata da iXMedia, una start-up che è stata subito inserita nei registri dell'innovazione con sovvenzioni europee a supportarla, è disponibile sin da subito tramite il sito web o, eventualmente, da smartphone e tablet. Tutto gratuitamente: basta avere un indirizzo email da inserire in fase di registrazione e nient'altro. Non serve scegliere quale abbonamento sottoscrivere per poter risparmiare qualche euro; un clic e si ha subito accesso all'intero catalogo.
Ci è stato spiegato che, in ogni caso, l'azienda sta pensando alla possibilità di proporre una versione premium di Serially, un qualcosa che immaginiamo possa quindi richiedere un determinato tipo di abbonamento in cambio dell'eliminazione della pubblicità dai contenuti. Ovviamente, su tale aggiunta non è stato ancora definito alcun dettaglio, trattandosi di una feature in fase di sviluppo che non sappiamo quando vedrà la luce.
Il palinsesto di Serially
Serially arriva in Italia con un pacchetto di tredici serie disponibili, recuperate dalla Spagna, dal Regno Unito e dalla Francia, per il momento. I fondatori annunciano che presto arriveranno anche degli show direttamente da Taiwan e che ad ora tutto ciò che è stato acquistato giunge in prima visione in Italia, trattandosi di serie che nessun altro player aveva deciso di acquistare.
Non è sicuramente un segno incoraggiante, perché è come se Serially si stesse quasi accontentando degli scarti di Netflix o Amazon, ma è pur vero che da qualche parte bisognerà pur partire, ed è più che probabile che tra le pieghe dei mercati si nasconda anche il nuovo Squid Game (qui la nostra recensione di Squid Game), magari proprio in altri territori poco battuti dell'Asia. Se è vero, però, che l'audiovisivo coreano negli ultimi dieci anni ha saputo rivalutarsi nettamente, arrivando alla propria summa con l'Oscar a Parasite, incuriosisce molto la scelta di recarsi a Taiwan per scovare nuovi talenti. In ogni caso la missione finale è quella di arrivare ad aggiungere altri dieci serial entro la fine di quest'anno, con un incremento costante del catalogo.
Al momento i contenuti disponibili vedono Brassic, un comedy-drama inglese con nel cast Dominic West, Se io fossi te, con Maria Pedraza, già vista in Elite e ne La Casa di Carta, Him con Fionn Whitehead, nel cast di Black Mirror: Bandersnatch, Prima di perdere tutto con Esther Acebo, sempre da La Casa di Carta, Sotto chiave con Miguel Bernardeau, Boca Norte, Incastri nella rete, Dorien, Il punto freddo, Wake Up, Cupido, Zomboat e Drama. Per Natale arriverà anche la release di una serie che seguirà una sorta di calendario dell'avvento, così da testare anche la pubblicazione episodica dei contenuti.
La speranza è che, laddove ovviamente i costi lo possano permettere, Serially possa puntare anche su proprie produzioni: al momento alcuni Paesi hanno uno sbarramento d'accesso importante, basti registrare che gli investimenti arrivano solo dai colossi quali Netflix e Amazon Prime Video, ma partire dal basso potrebbe essere un'ottima occasione per mettersi in mostra e per rendersi riconoscibili a differenza di piattaforme di streaming al momento di difficile accesso.
Lo studio del mercato e l'attenzione all'Italia
Ribadendo che si tratta di show che in Italia non sono mai arrivati e che saranno disponibili gratuitamente, Serially si è concentrata molto sul lavoro di doppiaggio. Alla giornata di presentazione ha partecipato anche Gianluca Iacono, noto doppiatore che tra i suoi personaggi più famosi annovera Vegeta di Dragon Ball e Marshall Eriksen di How I Met Your Mother: sarà tra le voci più importanti della nuova piattaforma, protagonista di quel movimento che vuole Serially ben attenta alle esigenze del pubblico italiano.
Non un discorso di impoverimento della conoscenza dell'inglese, ma di esaltazione di un'arte, quella del doppiaggio, nella quale siamo oggettivamente i migliori al mondo. Oltre a questo dato molto importante c'è da sottolineare anche l'attenzione che Serially ha riposto nella ricerca e nelle analisi di mercato, com'è giusto e sensato. È stato dimostrato, grazie all'istituto di ricerca 2B Research, che gli utenti disposti a visionare spot pubblicitari per fruire del servizio di video streaming a costo zero sono intorno al 70%: per questo motivo si è puntato forte sulla strada già scelta inizialmente, ossia quella del già nominato AVOD. Business model che si distacca dallo SVOD, ossia i servizi su abbonamento con canone periodico come Netflix, Disney+, Infinity e così via, o i TVOD, servizi pay-per-view con acquisto del singolo contenuto, come può essere, ad esempio, iTunes o Sky con i suoi contenuti Primafila.
Serially è attualmente disponibile all'indirizzo serially.it, mentre già da fine mese sarà presente l'app per dispositivi iOS e Android nei vari store; a questo seguirà il rollout su smart TV, per il quale non abbiamo ancora una data specifica da parte dell'azienda.
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