I Simpson: top e flop della stagione 32 su Disney+

La 32esima stagione dei Simpson è un'altra annata molto sperimentale e variegata, con difetti marcati ma anche tante idee spesso vincenti.

I Simpson: top e flop della stagione 32 su Disney+
Articolo a cura di

È un periodo strano essere un fan dei Simpson. Passato il momento di gran lunga peggiore di crisi creativa, toccato con le stagioni dei cosiddetti mid-twenties, è da qualche anno che la famiglia gialla più famosa del globo cerca costantemente di trovare nuove strade, nuove idee, nuova linfa vitale. E in fondo, come ogni sperimentazione che si rispetti, si hanno degli alti e bassi, anche perché aspettarsi la freschezza inimitabile del primo storico decennio sarebbe sinceramente da pazzi. Certo, si potrebbe sempre obiettare che ormai nel 2022 la scelta di continuare con gli oltre venti episodi stagionali sia quantomeno anacronistica e che un numero ridotto di appuntamenti permetterebbe di limare quanto più possibile il materiale, ma si sa, il mercato - in particolare su nomi del calibro dei Simpson - è quanto mai abitudinario e scardinarlo dalle fondamenta non è mai così scontato.

Resta il fatto che questa 32esima annata, sbarcata su Disney+ (a proposito, siete pronti per le serie Disney+ di maggio?) lo scorso aprile, si è confermata sulla falsariga delle precedenti: una stagione sicuramente con difetti marcati, bilanciati e a tratti oscurati dalla voglia di giocare e divertirsi con ruoli che il pubblico conosce a menadito, riuscendo anche a sorprendere. Ci vuole del coraggio per stravolgere tanto un assetto del genere e, sebbene non sempre le intuizioni ci siano sembrate a fuoco, gli sceneggiatori stanno dimostrando di poter portare avanti con dignità e a volte genialità una serie animata che ha fatto la storia.

Top - Quando le idee salgono sul trono

3. Scusa ma non mi scuso (32x09)
La premessa è molto schietta: Lisa riceve un voto piuttosto basso per i suoi standard dalla maestra Hoover durante una presentazione e non ce la fa a trattenersi, incolpando ad alta voce l'insegnante di mediocrità e di essere svogliata. Inizia allora un lungo e tortuoso viaggio interiore della ragazzina prodigio, nel tentativo di comprendere la sua incapacità di chiedere scusa nonché imparare la dote fondamentale dell'empatia, di mettersi nei panni altrui prima di giudicare ciecamente.

Forse ciò che ci fa apprezzare a tal punto l'episodio è la sua linearità, in quanto affronta una singola questione senza fronzoli di alcun tipo, senza deviazioni inutili, senza storyline secondarie che vanno a spezzare inutilmente il ritmo con la pretesa di una vuota varietà. Dall'inizio alla fine non è altro che l'arrivo di una crisi di coscienza da parte di Lisa che oltretutto non trova una risposta definitiva alla fine; la vita è anche questa, non sempre c'è una soluzione netta. Un ottimo messaggio inframmezzato da piccole gag esilaranti, in primis i metodi assurdi di Bart per chiedere scusa e una rielaborazione della celebre "Bimba a bordo" degli indimenticabili Re Acuti.

2. La regina del diario (32x12)
Semplicemente il miglior commiato al personaggio di Edna Caprapall che si potesse mai immaginare. Dobbiamo aggiungere altro? In breve, durante una svendita in giardino di Flanders, Bart acquista casualmente un diario appartenente alla sua vecchia maestra e, sebbene non voglia scoprire i retroscena tragicomici di un altro matrimonio, non resiste e inizia a leggerlo. Non viene mai menzionato direttamente, eppure si convince che, quando Edna scriveva di una figura insolente e selvaggia ma ricca di potenziale inespresso nella sua vita, stesse parlando di lui.

Bart si impegna di conseguenza per essere all'altezza delle descrizioni di Edna concentrandosi nello studio e nel comportarsi bene, peccato che la compianta insegnante intendesse il gatto. Non vogliamo farvi spoiler di alcun tipo, ma vi assicuriamo che gli ultimi 5 minuti valgono l'intera stagione per impatto emotivo, perfetto mix di drama e umorismo e genuinità generale. Da brividi, non vi è altro modo per dirlo, per un episodio che va goduto dall'inizio alla fine.

1. La strada per Cincinnati (32x08)
La palma d'oro del capolavoro di stagione va però all'episodio più sperimentale e insospettabile, poiché non è altro che un road trip di Skinner e il sovrintendente Chalmers. Si, avete capito bene, della famiglia Simpson in sostanza non vi è quasi traccia - e quel poco che c'è rimane geniale. 30 anni di tensioni irrisolte tra i due personaggi esplodono irrimediabilmente in una puntata strepitosa, composta soltanto da idee su idee su idee senza soluzione di continuità: comicità improvvisata su Shakespeare, arresti inaspettati, un bar per e infestato da ciclisti che non sanno se essere pedoni o veicoli motorizzati; è una cascata travolgente di umorismo, satira, rapporti tossici e riferimenti estemporanei a grandi momenti del passato che hanno segnato la dinamica tra Skinner e Chalmers.

Cioè, ci si trova davanti a 20 minuti che sono al contempo una lettera d'amore per i fan più sfegatati e una dimostrazione prodigiosa di intenti per ciò che si può fare con un po' di coraggio, che in questo caso equivale paradossalmente a deviare l'attenzione dai Simpson... nei Simpson. Ne vogliamo assolutamente altri esempi.

Flop - Vecchi e nuovi spettri ricompaiono

3. Amanti grezzi (32x17)
Ecco, quando dicevamo di volere altri episodi come "La strada per Cincinnati" non intendevamo questo. Di base l'intento è lo stesso, ovvero dare le luci della ribalta ad un altro personaggio secondario mentre i Simpson rimangono più sullo sfondo, in questo caso Sarah Winchester, la moglie del più intransigente commissario di polizia visto su schermo. Ciò che ne esce è invece una puntata fiacca, dove si seguono le idee più banali possibili - la moglie del commissario era in realtà una criminale? Che plot twist - con risvolti che vorrebbero essere citazioni ai vecchi fan e che piuttosto vanno a comporre un insieme già trito e ritrito.

Magari presa di per sé non è neanche un episodio così terribile, ma è uno spreco di potenziale immenso specialmente se comparato ad un capolavoro divenuto tale con gli identici obiettivi di base, dove ad esempio le citazioni erano chicche pensate per aumentare la goduria e non elementi fondanti della trama.

2. La crisi della settima birra (32x05)
Vi ricordate "L'ultima tentazione di Homer"? Quella meravigliosa puntata in cui Homer si invaghisce della collega Mindy giungendo quasi a tradire Marge? Vi ricordate quanto fosse coinvolgente, quanto fosse sottile, quanto fosse fenomenale quella sensazione che stesse davvero per accadere? Perfetto, prendete una copia carbone, sostituite Mindy con un donna dall'accento inglese, rimuovete dal mangiatore di ciambelle ogni capacità di comprendere quando una persona ci stia provando spudoratamente con lui - e dunque ogni parvenza di quel sublime equilibrio psicologico tra il tradimento e la fedeltà - e avrete "La crisi della settima birra".

Un episodio totalmente e indiscutibilmente inutile, l'ennesimo esempio di quanto a volte l'interesse sia rivolto soltanto ad avere guest star di grido come Olivia Colman per farsi pubblicità mentre il contenuto viene buttato nello sciacquone. Perché tanto c'è l'ospite dal nome altisonante, il pubblico si sintonizzerà anche solo per questo, il resto non importa. Un virus che speriamo si estingua presto.

1. Un rotolo per amico (32x13)
Noi abbiamo ancora difficoltà a capire come sia stata concepita questa puntata. Allora, Bart scopre il club privato di golf di Springfield e si rende conto di quanto i giovani caddie vengano profumatamente pagati. Ne diventa allora uno anche di successo, Marge non è contenta dell'impatto che l'ambiente esclusivo ha sul figlio, succedono cose quasi casuali e il golf viene dichiarato religione (?).

Abbiamo controllato, erano ancora i Simpson e non Rick e Morty, ma la completa mancanza di consequenzialità e le idee randomiche riversate ci hanno fatto dubitare per più di un istante. Magari era un esperimento proprio per imitare la creatura di Dan Harmon? Però i Simpson non sono costruiti intorno ad una dinamica del genere e si nota, è una puntata scellerata. In American Dad vi è un episodio estremamente simile per concetti e contenuti, svolto tuttavia in modo molto migliore basandosi sui punti di forza di quella serie animata. Da buttare nel dimenticatoio al più presto.