Skam: cos'è e perché sta rivoluzionando la tv italiana

Come funziona il format di Skam, la serie norvegese che ha conquistato il mondo e l'Italia col suo nuovo adattamento.

Skam: cos'è e perché sta rivoluzionando la tv italiana
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La storia di Skam parte dalla Norvegia, e dalla rete pubblica NRK. L'idea era quella di conquistare il pubblico più giovane, in particolare gli adolescenti, con un programma pensato apposta per loro, che sembrasse autentico e vicino alle loro esperienze quotidiane. Dopo alcuni tentativi rivolti a un pubblico ancora più giovane, la NRK ha scelto la sceneggiatrice e regista Julie Andem per capitanare un progetto nuovo: Skam. Il target e i protagonisti sono sedicenni, il tema centrale è espresso senza mezzi termini dal titolo stesso, che viene tradotto letteralmente come "vergogna". Il concetto in realtà è un po' più complicato di così: la parola definisce piuttosto un senso di inadeguatezza, un'iper-consapevolezza delle circostanze e la paura di non essere all'altezza. Fin qui, tutto nella norma: il sentimento descritto da Skam è comune alla maggior parte degli adolescenti in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi epoca. La sfida stava nel tradurlo in una forma nuova, e altamente specifica per il target, ossia gli adolescenti norvegesi del 2015 (anno in cui ha debuttato la serie originale).

Skam: dalla tv tradizionale ai nuovi media

Per far sì che il progetto riuscisse, gli sviluppatori della serie hanno adottato due strategie vincenti: prima di tutto una lunga fase di ricerca approfondita, durante la quale hanno intervistato decine di adolescenti, studiato il loro modo di interagire online e cercato di capire i loro riferimenti culturali; inoltre, lo sviluppo di un nuovo format, basato sul risultato di queste ricerche. L'unicità di Skam, infatti, sta nel modo in cui è trasmesso: la storia non si sviluppa (solo) tramite puntate settimanali di durata standard (circa mezz'ora), ma in brevi clip giornaliere pubblicate online in tempo reale, integrate da profili social creati per ognuno dei protagonisti, spezzoni di chat e playlist ad hoc. Ogni giorno, il pubblico ha dunque l'illusione di assistere in simil-diretta a uno spezzone della vita dei protagonisti della serie che, unito alle altre clip, va poi a comporre l'episodio settimanale trasmesso per intero. Questa scelta non solo ha reso più accessibile la serie, facendo sì che facesse effettivamente parte del feed giornaliero dei vari social media, ma ha le ha conferito un'illusione di vicinanza ai suoi protagonisti mai vista prima. Soprattutto, però, è stata fondamentale per il successo globale di Skam.

Il suo essere così radicata nei social media e sviluppata per la maggior parte su internet, infatti, ha fatto sì che gli stessi mezzi potessero essere facilmente usati per diffonderla, e andare ben oltre il target inizialmente immaginato. Tramite Twitter e Tumblr, Skam Norvegia ha così raggiunto un pubblico mondiale, grazie soprattutto alla dedizione dei fan stessi, che traducendo dall'originale norvegese e producendo sottotitoli non autorizzati sono stati in grado di rendere Skam accessibile a pressoché chiunque. Piuttosto che scoraggiare questa pratica, però, i produttori ne hanno capito immediatamente le potenzialità: Skam allora è diventata un format, venduto e riadattato in sette paesi tra cui l'Italia.

Skam Italia: una formula che si ripete (con successo)

Le versioni internazionali di Skam replicano e riadattano fedelmente le trame e i personaggi della serie originali: perché, dunque, ripetere la stessa storia sette volte? E soprattutto, perché ci sono fan disposti a guardare tutte e sette le versioni pur sapendo già cosa succederà? La risposta sta nella qualità fondamentale di Skam, che è poi quello che rende Skam Italia così importante: la specificità culturale. Nonostante le trame e i personaggi si ripetano, infatti, ogni versione di Skam è ambientata in un contesto distinto, che influenza e completa ogni storia. Nel caso di Skam Italia, si tratta del liceo classico J.F. Kennedy di Roma: il monologo che apre la prima clip della prima serie, con protagonista Eva (Ludovica Martino) parla di greco e latino, della loro inutilità, di come "nei paesi davvero innovativi, il latino e il greco non si studiano". È un capolavoro di frustrazione adolescenziale, un misto di rabbia, senso di superiorità e voglia di ribellione maldirezionata. E così mentre il prossimo Zuckerberg cambierà il mondo a vent'anni senza nemmeno aver finito l'università, noi continuiamo a studiare, a spendere i soldi dei nostri genitori, facendo cose senza senso. Cerchiamo di rimanere sempre in giro, ci agitiamo, sudiamo, perché finché ci muoviamo abbiamo l'illusione di non stare fermi. Ma in realtà non stiamo andando avanti, stiamo andando indietro. Siamo convinti di saltare verso il cielo, e non ci accorgiamo che, in mezzo, c'è il soffitto", conclude Eva col suo accento romano. È un discorso che farà probabilmente alzare gli occhi al cielo ai più grandi, ma che risulterà familiare, sia come tematiche che come linguaggio, a chiunque abbia fatto un giro sulle pagine Tumblr degli adolescenti (e dei più che adolescenti) italiani. I protagonisti di Skam Italia ascoltano Roma Bangkok come guilty pleasure, suonano canzoni di Calcutta con la chitarra sulla spiaggia, si dicono a vicenda di controllare i profili instagram dei compagni di classe per prenderli in giro.

La prima serie teen italiana che capisce davvero gli adolescenti

Ludovico Bessegato, creatore e regista di Skam Italia, fa suo l'insegnamento di Julie Andem e capisce che per poter parlare agli adolescenti bisogna parlare la loro lingua. Skam Italia potrebbe essere l'unico teen drama italiano ad aver mai capito davvero i suoi protagonisti e ad aver restituito un ritratto fedele e realistico degli adolescenti italiani. I personaggi di Skam potrebbero essere davvero i nostri compagni di classe, i nostri fratelli minori, e non dei cartonati di ciò che degli autori sessantenni pensano che siano gli adolescenti contemporanei. Il fatto che la piattaforma su cui è trasmesso sia Tim Vision e non Mediaset o la Rai ha di sicuro un ruolo nella libertà che Skam Italia può permettersi e, come la serie originale, continua il rapporto di codipendenza con internet e i social media: da un lato, Skam ha bisogno di questi mezzi per cementare il suo successo e aumentarne la diffusione; dall'altro, restituisce il favore integrando elementi della cultura digitale e dando loro l'importanza narrativa che effettivamente hanno nella vita di tutti i giorni degli adolescenti. Inoltre la serie, attualmente alla seconda stagione nell'edizione italiana, tratta spesso argomenti delicati e attuali con onestà e intelligenza. La stagione attualmente in onda parla, tra le altre cose, di omosessualità e di salute mentale; la prima stagione accennava spesso al femminismo; la quarta e ultima stagione avrà una protagonista musulmana.
Skam Italia è esattamente ciò che mancava alla televisione italiana. Che non sia esattamente televisione non importa; si spera che il suo approccio possa influenzare anche quella. Nel frattempo, tra i suoi vari successi conta quello di aver raggiunto un pubblico internazionale, fornendo un ritratto dell'Italia vero e senza stereotipi, che riesce a trovare un terreno comune nell'autenticità dei sentimenti pur condendoli con i vari "Daje! in romanaccio e le canzoni di Calcutta.

Tutte le clip, gli episodi, e i post instagram dei protagonisti si trovano su http://skamitalia.timvision.it/