South Park: storia e successo della serie più irriverente della TV

Analizziamo la storia e il successo di uno dei prodotti più folli e irriverenti di sempre: South Park, ora disponibile su Amazon Prime Video e Netflix.

South Park: storia e successo della serie più irriverente della TV
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La ventitreesima stagione di South Park segnerà un traguardo importante per una delle serie animate più longeve tra quelle in onda, seconda solo ai Simpson: l'episodio numero 300. I creatori Trey Parker e Matt Stone, da sempre al timone dello show più irriverente in circolazione, hanno dichiarato di non avere grandi piani per celebrare l'evento e di volersi concentrare nel proporre quello che sanno fare meglio, senza addossarsi ulteriori pressioni, memori di come è andata con gli episodi 200 e 201, fortemente censurati da Comedy Central e mai riproposti in streaming. "Negli ultimi anni abbiamo imparato a farci guidare dall'impeto della stagione", hanno dichiarato infatti i due autori.

In questo articolo, però, vogliamo sfruttare l'occasione del raggiungimento di questa meta per ripercorrere la storia dello show, iniziata con due ragazzi dell'Università del Colorado che, dotati di carta, forbici e una vecchia telecamera hanno realizzato due corti diventati virali e che hanno dato il via alla nascita di uno dei programmi più visti della TV via cavo, capace di resistere tutti questi anni nonostante "le persone abbiano chiesto di farla cancellare" fin dagli inizi, a causa del suo essere dissacrante, politicamente scorretta, volgare e chi più ne ha più ne metta. Tutte le stagioni finora prodotte di South Park sono finalmente disponibili per gli utenti di Amazon Prime Video (mentre su Netflix sono state proposte solo alcune season): riviviamo la gloria di uno dei prodotti più folli e irriverenti di sempre.

Le origini

Trey Parker & Matt Stone si conoscono nel 1992 e iniziano a sperimentare con la tecnica d'animazione cutout. Nell'ambito di un progetto scolastico, presentano Jesus vs. Frosty. I personaggi presenti sono una forma embrionale di quelli che impareremo a conoscere come Stan Marsh, Kyle Broflovski, Eric Cartman e Kenny McCormick, il nucleo centrale intorno a cui si sviluppano le storie di questa stramba cittadina del Colorado. I nomi di Cartman e Kenny erano invertiti, ma era già presente l'iconica frase, "oh mio Dio, Frosty ha ucciso Kenny!".

Per qualche anno i due si occupano di altri progetti, arrivando a proporre ai network un musical destinato a un pubblico giovane, con il pilota dal titolo Time Warped. Dopo aver ricevuto scarso interesse, hanno dato un seguito al corto natalizio, girando Jesus vs. Santa (entrambi i video si trovano su Youtube), una versione ancora più rifinita che inizia proprio con un cartello su cui c'è scritto South Park e con il design dei protagonisti decisamente più vicino alla forma definitiva.

I due progetti sono conosciuti come The Spirit of Christmas, ma è il secondo video a diventare virale. Le persone si passavano la cassetta e ne facevano copie per gli amici o scambiavano il filmato via mail, ritenendolo la cosa più divertente mai vista. Tra i fan possiamo annoverare addirittura George Clooney, che ha contribuito alla diffusione del corto e in qualche modo anche alla nascita della serie vera e propria. Non è un caso dunque che abbia anche fatto un cameo, prestando la sua voce al cane omosessuale Sparky nella prima stagione e doppiando Dr. Doctor in South Park - Il film: più grosso, più lungo & tutto intero.

Forti della popolarità raggiunta da Jesus vs. Santa, Parker e Stone iniziano a ricevere molte offerte e iniziano a contrattare con i vari network, aiutati da Brian Graden, loro fan fin dai tempi del loro primo corto e che voleva a tutti i costi lavorare con il duo, al punto da lasciare il suo lavoro alla Fox. Il problema è che il tipo di show che avevano in mente non era ben visto dalle emittenti in trattativa, perché quasi tutti pensavano che una serie con dei bambini protagonisti non avrebbe attirato un pubblico adulto e i vari produttori avrebbero preferito qualcosa con una famiglia al centro. L'eccezione è Comedy Central, in quegli anni piccolo canale via cavo, che ordina un pilota.

La strada verso il successo

I focus group a cui viene mostrato Cartman che si becca una sonda anale bocciano l'episodio, rifilandogli tantissimi voti che arrivano massimo a tre, su una scala di voto da zero a dieci. I due autori hanno raccontato che alcune persone hanno pianto, al grido di "dei bambini non dovrebbero dire cose simili". Le premesse non erano dunque quelle del successo che sarebbe diventato in seguito. Per fortuna (o sfortuna, se vi sentite come le persone in lacrime dopo aver visto un episodio della serie), Comedy Central non ha staccato la spina a South Park e, dopo alcune modifiche, ha deciso di mandarla in onda. Il successo è fulmineo.

Gli autori hanno raccontato che si aspettavano al massimo 200mila spettatori, ma la première porta davanti al televisore ben 889mila persone. I numeri crescono costantemente con l'avanzare della stagione e si arriva a picchi di 5,6 milioni. Parliamo di ascolti dieci volte superiori alla media dei programmi via cavo in prima serata. South Park è qualcosa mai visto prima in televisione e si inserisce immediatamente nell'immaginario collettivo.

È stato trasmesso in 130 nazioni, ha vinto 5 Emmy, è stato prodotto un lungometraggio (il già citato più grosso, più lungo & tutto intero) ed è esploso anche nel merchandise.
Certo, i numeri grandiosi dei primi anni non si sono più ripetuti, ma gli ascolti sono rimasti costanti e South Park è ancora in forma, con i suoi ritmi forsennati di produzione (un episodio viene creato in una sola settimana) e con il suo occhio attento sull'attualità, trattata sempre con modi sfrontati e che non risparmiano nessuno.

South Park è stata spesso al centro di polemiche ed è stata capace di proporre tanti momenti indimenticabili, fornendo un campionario talmente esteso che è impossibile riassumerlo in poche righe. Basti pensare al modo in cui ha ridicolizzato Scientology, al punto che Tom Cruise è arrivato a minacciare di non promuovere Mission Impossible III se l'episodio fosse stato mandato in replica.

Parker e Stone hanno anche sperimentato stagioni con una maggiore trama orizzontale, a volte sono tornati sui propri passi (è il caso della presa in giro ad Al Gore circa il cambiamento climatico, cui hanno provato a porre rimedio con l'ultimo arco narrativo sul ManBearPig) e in più hanno preso diverse decisioni coraggiose. Un esempio è l'aver messo quasi del tutto da parte la politica nella passata stagione, rappresentata dalla parodia di Trump incarnata da Mr. Garrison, quasi a dichiarare che l'attuale presidente degli USA è un bersaglio fin troppo facile e che ci sono ancora tanti spunti comici (o di riflessione) anche al di fuori di esso.

South Park andrà avanti ancora per altre due stagioni, il brand è ancora forte, come ci ricorda la serie di videogiochi nata in questi anni e chissà per quanto tempo ci farà ancora compagnia. Parker e Stone hanno dichiarato di recente di non voler andare avanti per altri 10 anni, ma già in passato avevano detto di non voler continuare a lavorare allo show quando avrebbero avuto 40 anni. Ora che sono vicini ai 50, ci sarà da credergli?