Star Wars The Bad Batch e i retcon: hanno davvero importanza per il canone?

In The Bad Batch sembrano essere presenti svariati retcon della saga. Analizzandoli uno per uno hanno davvero importanza all'interno della saga?

Star Wars The Bad Batch e i retcon: hanno davvero importanza per il canone?
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I retcon sono argomenti ancora piuttosto spinosi e problematici in ambito cinematografico e seriale, anche se probabilmente più per mancanza di abitudine che per altro. Anzi, più che abitudine sarebbe meglio parlare di prospettiva: mentre nel mondo dei fumetti il retcon è un vero e proprio strumento narrativo per correggere, riportare in vita o rivitalizzare testate dalla storia editoriale quasi infinita, sullo schermo - anche a causa di precedenti molto discutibili - è fin troppo facile gridare all'unisono al buco di trama. Una reazione a volte comprensibile, poiché il confine tra retcon e contraddizioni narrative è sottile, a volte persino invisibile. E The Bad Batch, la più recente serie animata dedicata all'universo di Star Wars, gioca pericolosamente con quel confine, più e più volte.

Ma in questa sede non vogliamo "condannare" The Bad Batch, bensì vogliamo analizzare i vari retcon per dimostrare quanta poca influenza essi hanno nella continuity, distorta o peggio in modi ben più critici da eventi pur sempre canonici. Per tutto il resto, d'altro canto, c'è la nostra recensione di Star Wars The Bad Batch.

Tra rancor e cloni che traslocano

Discutiamo questi cosiddetti retcon uno per uno, andando a creare un crescendo fino al più lampante. Uno dei più simpatici e innocui è contenuto nel quinto episodio, in cui la Clone Force 99 si appresta a salvare una cucciola di rancor, una specie animale spettacolare e particolarmente feroce, chiamata Muchi, rivelatasi poi di proprietà di nientepopodimeno che Jabba The Hutt. Ovviamente il pensiero non può che correre con celerità al celebre combattimento di Luke con il rancor in Episodio VI, ma sorge un piccolo imprevisto: il rancor visto ne Il Ritorno dello Jedi è canonicamente un maschio di nome Pateesa, la cui backstory è approfondita nel trittico di romanzi Aftermath, che avevano il compito di legare la vecchia e la nuova trilogia.

Sembrerebbe un retcon a tutti gli effetti, confermato addirittura dalla stessa scrittrice della puntata, ovvero Tamara Becher-Wilkinson, su Twitter. Però un tweet di una sceneggiatrice innanzitutto non equivale ad una conferma ufficiale da parte della Lucasfilm e soprattutto nell'episodio non viene mai detto nulla a riguardo. Jabba The Hutt deve quindi essere costretto a possedere un solo rancor? Limitarsi negli sfarzi e nei piaceri non ci è mai parsa una sua prerogativa. Può essere considerato allora un retcon? A dire la verità no, non va a contraddire nulla del canone. Se poi anche una suggestione - e lo ammettiamo, un po' goffa - va ammessa come un retcon, la conseguenza è la totale impossibilità di creare una saga duratura.

Ma torniamo ora a concentrarci sul punto saliente di The Bad Batch: i cloni e i loro dilemmi morali. Nella seconda puntata, infatti, i nostri eroi sbarcano su Saleucami per incontrare un certo clone disertore che avevamo già imparato a conoscere in The Clone Wars, Cut Lawquane, che abbandonerà il pianeta insieme alla sua famiglia a causa della massiccia presenza imperiale. Eppure sempre nella trilogia di Aftermath viene ribadito che il buon vecchio Cut abitava ancora su Saleucami nel periodo post-Ritorno dello Jedi. Qui ci troviamo già su un terreno più scivoloso e precario, poiché il retcon è evidente.

Non ha alcuna rilevanza all'interno del canone, preso chiaramente da un punto di vista allargato e generale, ma la mancanza di cura in un dettaglio comunque minuscolo è tangibile. È anche vero che non è da escludere un suo ritorno su Saleucami, magari dopo aver fatto i conti con situazioni molto simili su diversi altri pianeti, in cui la stretta dell'Impero è via via più soffocante. E allora di nuovo, è più un incidente di percorso molto maldestro che un retcon in tutto e per tutto, in quanto non fornisce informazioni definitive e con le speculazioni non si va lontano.

Saw Guerrera e Caleb Dume

Tuttavia arriviamo sui due punti più intriganti, il primo dei quali vede protagonista un giovane Saw Guerrera. Durante la lunga e meravigliosa premiere, la Bad Batch viene mandata da Tarkin ad eliminare un gruppo di temibili ribelli, che però altri non si rivelano che un manipolo di sopravvissuti e fuggitivi guidati da Guerrera, già schierato con una discreta violenza e schiettezza contro il neonato Impero galattico. Nonostante ciò in Catalyst, romanzo che approfondisce alcuni personaggi introdotti in Rogue One e di conseguenza anche Saw Guerrera, viene chiarito che uno dei più pericolosi e radicali eroi della Resistenza non si porrà a capo di una fazione armata prima di diversi anni. Ed è proprio qui il punto che non comprendiamo: come può quell'insieme casuale e terrorizzato di poche persone essere considerato una fazione armata?

Sembra un'obiezione futilmente retorica, ce ne rendiamo conto. Ma è lapalissiano che il giovane Saw di The Bad Batch ha ancora poco del terrorista - per una buona causa - che diventerà e pensare che un personaggio del genere, solo perché non compirà atti di resistenza per ancora qualche anno, si sia semplicemente nascosto senza fare nulla per almeno aiutare individui in difficoltà ci appare irreale. In poche parole non vediamo contrasto tra questi due ritratti di Saw Guerrera.

Scandalizzarsi, indignarsi e urlare al retcon in simili casi insomma è esagerato ed esasperante, specialmente quando un altro caso sempre nella premiere è invece irrefutabile. Si, stiamo parlando dell'apparizione di Kanan Jarrus, uno dei protagonisti di Rebels, all'epoca ancora noto con il nome di Caleb Dume, in quella che è realmente una riscrittura della sua origin story, o perlomeno il suo momento chiave. Nella primissima sequenza della serie la Bad Batch interviene su Kaller, in aiuto proprio del padawan Dume e la sua maestra Depa Billaba in una delicata battaglia contro i Separatisti. Durante lo scontro avviene l'emanazione dell'Ordine 66, Depa Billaba si sacrifica in modo che Caleb possa fuggire e Hunter, dopo aver cercato invano di aiutare il giovane, copre la sua fuga.

Al contempo la stessa scena viene mostrata diversamente nel fumetto Kanan - L'ultimo Padawan e le differenze sono concrete: Kaller è abbastanza diverso come ambiente, non c'era una battaglia in corso, la Bad Batch non era presente e soprattutto gli ultimi momenti tra Kanan e la sua maestra erano molto più emotivamente impattanti. Questo è un retcon, questa è una riscrittura di un avvenimento con il solo scopo di inserirci forzatamente la Bad Batch. O per i più romantici anche dare una cassa di risonanza maggiore alla storia di Kanan.

Cos'è il canone?

Ci sentiamo però di esprimere un paio di osservazioni a riguardo, pur rimanendo saldi al fatto che il retcon esiste: Pablo Hidalgo, un membro dello Story Group, una divisione della Lucasfilm che si occupa di tenere traccia del canone di Star Wars e di assistere nelle varie produzioni, si è espresso sulla questione in un modo al contempo furbo e affascinante. Vi è una differenza tra la base di un evento, ovvero persona X si trova sul pianeta B quando l'evento A è accaduto, che rappresenta il canone, e una versione potenzialmente drammatizzata che si adatti al medium preso in esame. C'è in pratica un essenziale spazio di manovra che tiene conto delle inevitabili variazioni e ne è prova il fatto che canonicamente esistono differenti versioni su come Luke distrugga la prima Morte Nera, ma cambiano pochi dettagli e non l'evento in sé.

Ed è esattamente cosa propone questo inedito punto di vista delle origini di Kanan, poiché pur modificandole rispetta tutto ciò che il Jedi ha sempre sostenuto e proferito in Rebels, nel fumetto e nel romanzo Una Nuova Alba. È una logica cui sentiamo di acconsentire e appoggiare, entro certi limiti, in quanto è un gioco pericoloso, è uno scherzare con il fuoco che deve rimanere controllato; eppure quello spazio di manovra deve pur essere garantito, pena la morte di qualunque libertà creativa.

The Bad Batch, con questo retcon, è andata molto vicino a rompere il giocattolo. Senza dare limiti ferrei, infatti, qualunque evento è riscrivibile e la serie animata raggiunge quasi il punto massimo prima del precipizio. Abbiamo aggiunto quasi perché, a ben vedere, ci sono eventi canonici nell'ultima trilogia che hanno poco o nessun rispetto per la storia di Star Wars. Basti pensare al ritorno di Palpatine in quella forma durante Episodio IX, avvenimento che in sol colpo distrugge la parabola del prescelto, nega il sacrificio di Vader e azzera le gesta eroiche di Luke - si, in soldoni decanonizza l'intera saga.

Sottolineiamo ancora in quella forma, perché sempre nella trilogia Aftermath veniva fatto intendere che l'influenza dell'Imperatore fosse ancora viva e vegeta, ma la strada intrapresa ne L'Ascesa di Skywalker è poco chiara persino all'interno della pellicola, al punto che da quasi due anni si sta cercando di porre rimedio, tramite guide, romanzi e serie tv che stanno disperatamente fornendo un minimo di contesto. Bisogna scegliere quali battaglie combattere, non discutere furiosamente su un possibile scambio di sesso di un rancor o cloni che si trasferiscono basandosi su informazioni tutt'altro che definitive.