The Boys: Diabolico è la serie di cui avevamo bisogno

The Boys Presents: Diabolical porta l'universo di The Boys su un altro livello, raccontando storie parallele infarcite di splatter e violenza senza freni

The Boys: Diabolico è la serie di cui avevamo bisogno
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The Boys è una serie che nel giro di pochi anni ha conquistato il mondo intero. Sono due le stagioni per ora disponibili sulla piattaforma e mancano circa tre mesi al 3 giugno, giorno scelto per l'uscita dei primi tre episodi della terza. The Boys, dopo aver subìto ritardi a causa della pandemia da Covid-19, è quindi pronta a ritornare, ma qualora in questo lasso di tempo sentissimo nostalgia ci pensa The Boys Presents: Diabolical (potete leggere qui la nostra recensione di The Boys Presents Diabolical). Lo show antologico animato ambientato nello stesso universo creato da Garth Ennis e Darick Robertson è composto da otto episodi di 12 minuti circa e in meno di due ore si divora con voracità e piacere. Se abbia o meno collegamenti concreti con la terza stagione non ci è dato saperlo, probabilmente no, tuttavia semina ben più di qualche indizio su diversi personaggi principali approfondendone storie e personalità.

Inoltre, ed è il merito più importante, ha aperto un intero mondo a storie parallele uniche, molte di queste lontane dal plot principale ma ugualmente interessanti. In senso stretto la serie è tutt'altro che canonica, al punto che non è necessaria per prepararsi alla nuova season. Guardarla, in realtà, fornisce una visione d'insieme più completa e ricca di un universo che è ben più espanso di quello che la serie live-action, in maniera egregia, ha trasposto dai fumetti al piccolo schermo. È comunque legittimo che, finita la visione, sorgano domande e riflessioni e noi vorremmo provare a ragionare sui vari collegamenti nonché sulle scelte adoperate per una resa finale assolutamente in linea con il franchise.

Perché scegliere l'animazione come stile?

La serie live action di The Boys è folle, ormai lo sappiamo e lo showrunner ha anticipato che The Boys 3 sarà ancora più folle. Visivamente non ha mai mancato di soddisfare i palati più raffinati amanti della violenza e dello splatter senza freni e Jack Quaid è certo che The Boys 3 sarà la migliore anche sotto questo aspetto.

La domanda a questo punto sorge spontanea: perché scegliere l'animazione come stile per espandere questo universo? È presto detto. La formula animata permette di sperimentare in modi totalmente innovativi, lascia totale libertà d'azione anche negli episodi più bizzarri e ciò è riscontrabile nell'utilizzo di stili diversi che ricalcano ora l'animazione orientale ora quella americana. L'idea di partenza di The Boys Presents: Diabolical è proprio questa. Sarebbe impossibile pensare al quinto episodio Le migliori amiche in live action, perché è talmente bizzarra e no-sense che la storia diventa reale e credibile solo in un mondo dove l'immaginazione non ha confini. Inoltre, anche se sembrava impossibile, la quantità di sangue e violenza in questa serie è maggiore rispetto al live action e ricorda molto da vicino i gloriosi tempi degli Happy Tree Friends.

Gli autori hanno esagerato volutamente temi e linguaggio dello show principale, consapevoli che nessuno potrà tacciarli di poca veridicità, non essendoci limiti all'immaginazione cartoonesca. Ecco spiegato perché nel primo episodio Laser Baby va in città, palesemente ispirato ai corti Looney Tunes, non ci stupiamo se la piccola Super inconsciamente mette a rischio la sua vita, ma riesce comunque a scamparla in un modo o nell'altro in maniera rocambolesca.

Le conseguenze del Composto V

Nell'universo espanso di The Boys vi è un minimo comune denominatore che, in base agli episodi, è reso più o meno esplicito. Del Composto V, nel corso dell'ultima stagione della serie principale, abbiamo scoperto verità sconvolgenti e in Diabolical vengono riprese nel secondo episodio Un corto d'animazione dove piccoli super scazzati fanno fuori i genitori, senza alcun dubbio uno dei migliori dell'antologia. I protagonisti sono i reietti del mondo dei supereroi che nessuno considera tali. In buona sostanza sono dei Super sfigati ritrovatisi insieme a piangersi addosso per via dei loro poteri inutili e del loro aspetto ripugnante.

Scoprono che il motivo della loro condizione è dato dal Composto V iniettatogli nell'infanzia con il consenso dei genitori e così decidono di vendicarsi sulle proprie famiglie. Questa è la verità emersa nel corso della seconda stagione di The Boys che la serie animata riprende perfettamente sfumandone i contorni.La Vought inietta il Composto V a dei bambini per creare dei Super su cui avere maggior controllo, a differenza del fumetto in cui la sostanza si diffonde tra la gente comune come un virus creando spesso situazioni drammatiche. Diabolical tralascia questa visione fumettistica avvicinandosi più a quella dello show originale, tuttavia nell'episodio sette dal titolo John e Sun-Hee assistiamo alle ripercussioni del Composto V nel mondo qualora diventasse instabile. Drammatico e pieno di pathos, ha per protagonista un uomo che, pur di salvare la moglie in fin di vita a causa di un tumore, le inietta proprio la pericolosa sostanza. Il guaio è che il male di cui la donna è affetta fuoriesce dal suo corpo nutrendosi di tutto ciò che incontra sul suo cammino e tramutandosi in un mostro deforme totalmente incontrollato.

Non è un caso che abbiamo utilizzato deformità e instabilità, perché sono le parole chiave attraverso cui leggere anche il quarto episodio Boyd del 3D. In esso due giovani ragazzi, Boyd e Cherry, si scoprono inebriati dalle potenzialità del composto capace di tramutare i loro connotati fisici e renderli piacenti agli occhi del mondo social attraverso cui si interfacciano. Questa è una prospettiva ancora diversa da cui guardare il Composto V e Diabolical non si esime dal mostrarcene le infinite possibilità e applicazioni. Chissà, magari anche nella terza stagione di The Boys verremo a conoscenza di sottotrame legate a questa sostanza.

Tra vecchie e nuove conoscenze

Arrivare all'episodio finale di The Boys Presents: Diabolical significa avere a che fare con Patriota e il suo passato.

L'episodio a lui dedicato Uno più uno uguale due è cruciale, perché non solo è la storia più strettamente collegata alla serie live-action, ma ci mostra il debutto pubblico del leader dei Sette, la nascita del suo controverso rapporto con Madelyn Stillwell e l'ambigua amicizia che lo lega a Black Noir.I prodromi del personaggio di Patriota ci sono tutti, dalla sottomissione emotiva (e anche fisica) nei confronti di Madelyn alla psicopatia nel gestire le situazioni più drammatiche. Assolutamente familiare questo episodio per noi veterani di questo folle mondo così come lo è, anche se in misura minore, l'episodio tre Io sono il tuo pusher. Vicinissimo ai fumetti, ha per protagonisti proprio Butcher e Hughie nei loro lineamenti fumettistici e con i doppiatori originali della serie live-action. Qui entrano in scena Great Wide Wonder e Ironcast, super minori della Vought che i Boys non mancheranno di far fuori. Super minori sono anche i coniugi Nubian protagonisti di Nubian vs. Nubian la cui vita è controllata dalla Vought. In difficoltà nel saper gestire pubblico e privato, sono protagonisti di un episodio che ricalca per tematiche il film Pixar Gli Incredibili.

The Boys Presents: Diabolical è stuzzicante e avvincente per chi ama già la serie principale. Un approfondimento per nulla banale e scontato su un mondo molto vario e un passatempo (e non nell'accezione negativa del termine) per chi attende scalpitante la terza stagione.