The Sandman, la serie TV di Netflix sarà monumentale?

Il primo trailer di The Sandman è una gioia per gli occhi, un memento di tutte le potenzialità che l'adattamento guidato da Neil Gaiman può sprigionare.

The Sandman, la serie TV di Netflix sarà monumentale?
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"Ci sono voluti 34 anni per portare Sandman su schermo. Ho eliminato così tanti cattivi Sandman nel tempo, ho dovuto seppellire così tanti corpi per farlo bene. E ora siamo arrivati al punto in cui Netflix ha avuto fiducia in noi e ci ha permesso di riunire attori e persone incredibili per realizzarlo. È Sandman, credo che le persone reagiranno bene perché ciò che amano è sullo schermo". Parole di un emozionato Neil Gaiman in persona durante la cosiddetta Geeked Week di Netflix, alla tavola rotonda con il cast che ha presentato il primo vero trailer corposo di The Sandman, con tanto di data d'uscita fissata per il prossimo 5 agosto. E sono affermazioni di un certo peso, per motivi che a questo punto riteniamo un po' banali: Sandman è tuttora una delle più grandi serie a fumetti mai concepite, un capolavoro immancabile per ogni appassionato e non, un caposaldo e uno degli apici del fantasy contemporaneo, soprattutto la sua accezione dark.

Seguendo la logica, è un'epopea ai limiti dell'impossibile da adattare, stracolma di ambientazioni iconiche e viaggi onirici, personaggi bizzarri incredibilmente carismatici e messaggi non sempre semplici da veicolare a parole o immagini. Eppure il trailer di The Sandman è una meraviglia visiva, che lascia intravedere non solo dei netti miglioramenti rispetto alla scarna anteprima dello scorso anno, ma anche speranza e potenzialità infinite per un progetto che, se riuscito, potrebbe rappresentare un nuovo standard per la serialità come fece il fumetto a suo tempo nel suo campo.

Una prigionia molto lunga

Un trailer che in fondo non fa che mostrare l'incipit dell'incredibile viaggio di Sogno/Morfeo (un Tom Sturridge straordinariamente in parte, in particolar modo sul piano estetico), dalla prigionia qui durata ben 105 anni per mano di Roderick Burgess (Charles Dance) alla liberazione e conseguente ritorno al suo regno, che però ritrova cambiato sotto quasi ogni punto di vista. Le sequenze sono poche ma squisitamente evocative: la fuga di Sogno dalla cattività, un assaggio dei suoi poteri, il primo sguardo al suo palazzo e il regno in frantumi data la sua lunga assenza; tutto messo in scena in maniera sensazionale, con una cura dei dettagli a dir poco maniacale - Sturridge a tratti è davvero la copia di Sogno - e finalmente degli effetti visivi degni di un adattamento di Sandman, forse l'aspetto che nel piccolo teaser dello scorso autunno ci aveva fatto più storcere il naso.

Si intravede insomma del vero sforzo in questa produzione nonché una voglia matta di ridare vita ad una storia dall'appeal immortale, che almeno per il momento ci fa tirare un sospiro di sollievo sui numerosi dubbi che circondavano il progetto - su cui Netflix sembra puntare molto e non soltanto in sede di marketing. A catturare la nostra attenzione sono state, tuttavia, più alcune chicche che il trailer mostra un po' di sfuggita, in primis il primo sguardo alla Johanna Constantine di Jenna Coleman, che dovrebbe riprendere il ruolo che nel fumetto aveva John Constantine - non inserito forse per problematiche di diritti con la DC e dei loro piani futuri per il personaggio?

La famiglia disfunzionale

Così come abbiamo potuto posare per la prima volta gli occhi sul Corinzio interpretato da Boyd Holbrook, personaggio fondamentale e amatissimo dai fan che oltretutto ci è sempre sembrato il meno adattabile su schermo visti i suoi occhi alquanto peculiari. D'altronde non è un caso che Holbrook durante la presentazione abbia parlato di come sia stato complicato recitare per la maggior parte del tempo con degli occhiali; siamo curiosi di vedere la resa definitiva del Corinzio, ma dovremo probabilmente aspettare il 5 agosto. L'altro tema cruciale solo sfiorato dal trailer è quello della famiglia disfunzionale formata dagli Eterni, di cui Sogno fa parte insieme ad altre incarnazioni antropomorfiche di forze primordiali, quali ad esempio Morte (Kirby Howell-Baptiste) e Desiderio (Mason Alexander Park).

Lo ripeteremo al pari di un mantra fino all'uscita: la verità è che molto dipenderà dalla vena e dal ruolo di Gaiman, la cui carriera televisiva è segnata da successi ed altrettanti fallimenti. Il trailer ci convince perché cattura meravigliosamente le atmosfere dark-fantasy del fumetto - l'elmo di Sogno è spettacolare, una giusta via di mezzo tra il fantastico e un tocco di horror - e ci ha, anche solo per poco più di un minuto, trasportato di nuovo in un universo che ancora oggi non ha eguali, che speriamo venga onorato per bene.