The Walking Dead: Rick è l'eroe sbagliato di cui tutti abbiamo bisogno

In attesa dello spin-off di Michonne e Rick, abbiamo ragionato sul lungo viaggio di quest'ultimo e sul suo impatto su The Walking Dead.

The Walking Dead: Rick è l'eroe sbagliato di cui tutti abbiamo bisogno
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Rick Grimes è sinonimo di The Walking Dead. Non a caso il nostro viaggio all'interno di questo mondo in rovina comincia proprio con lui, con il suo risveglio e la sua confusione, in un contesto tutto da delineare e comprendere. Una sparatoria, molto caos, un ospedale in stato di abbandono che sembra non darci alcuna spiegazione su quello che sta accadendo; nella leggendaria sequenza che apre la serie tv si possono ritrovare alcuni punti cardine del racconto che offrirà, mettendo in scena i primi passi di un protagonista che abbiamo visto trasformarsi e cambiare, arrivando a comprenderne le ragioni.

Rick è sempre stato il centro focale per tantissimi fan e, dopo la sua uscita di scena nella nona stagione, moltissimi appassionati hanno faticato a proseguire senza poterne più vedere le vicissitudini. Non è stato facile dire addio a uno dei personaggi più iconici che la televisione abbia mai visto, complice un percorso nel dolore e nella violenza unico nel suo genere, e alcuni momenti che hanno plasmato per sempre The Walking Dead come la conosciamo.

Con l'annuncio di uno spin-off dedicato a Rick e Michonne (che inizialmente avrebbe dovuto essere una trilogia cinematografica), però, restiamo tutti in attesa del suo ritorno, ampiamente anticipato dallo stesso show e dalle dichiarazioni ufficiali riguardanti il futuro del DeadVerse. Non sappiamo in che modo lo ritroveremo, ma siamo certi che abbia continuato a lottare anche durante il periodo in cui non siamo stati al suo fianco, rimanendo sempre fedele alla sua visione e determinato a sopravvivere fino alla fine.

Il cammino dell'eroe?

Per comprendere al meglio il percorso di Rick Grimes (Andrew Lincoln) in The Walking Dead è bene, innanzitutto, riflettere un attimo sul mondo in cui lo abbiamo visto arrivare ed evolvere. Sin dalla prima stagione, la serie televisiva proietta i suoi protagonisti in un contesto in rovina, in cui una pandemia zombie ha preso il sopravvento sull'umanità, decimando le sue sorti.

Come una peste nera fuori controllo, la falce della morte si è mossa tagliando via tutto ciò che la società aveva costruito in precedenza, eliminando, quindi, ogni possibilità di una convivenza pacifica e priva di terrore mentale e fisico. Gli esseri umani rimasti hanno cercato di comprendere la situazione, trovandosi isolati e fuori da tutto, e affrontando ingenti perdite alla ricerca di risposte. Anche Rick Grimes non è stato da meno in questo senso, specialmente all'inizio della storia, quando ci viene presentato come il classico agente di polizia americano con l'istinto di fare sempre la cosa giusta. Sarà una sparatoria per strada a farlo finire in coma, seguita da uno dei risvegli più traumatici nella storia della televisione. Nonostante il mondo sembri completamente cambiato, Rick cerca subito di capire cosa sia successo, anche se inutilmente. Così non gli resta che aggrapparsi ai valori che finora hanno definito la sua persona, a quei principi morali che probabilmente lo hanno spinto a diventare poliziotto e a indossare la divisa.

I passi iniziali del suo percorso in The Walking Dead ci mostrano il classico eroe che cerca in ogni modo di fare del bene e di agire correttamente, cercando di dare forma a una realtà sociale ormai fallita, attraverso una certa rettitudine tipica del protagonista positivo. Al suo risveglio in un mondo del genere, la prima preoccupazione è rivolta verso la famiglia e le persone a lui care. La trama evidenzia fin da subito questa fissazione/priorità, che diventerà una delle giustificazioni più importanti per il suo percorso e scelte successive. I primi segnali del Rick leader, invece, emergono quando si unisce al gruppo di Glenn (Steven Yeun), ritrovando la sua famiglia e il suo amico di sempre, Shane (Jon Bernthal).

Convivere in un contesto del genere significa fare affidamento sull'appoggio reciproco e sulle idee delle personalità più forti. Qui lo vediamo per la prima volta vacillare rispetto alla sua immagine positiva iniziale e riflettere sulle sue priorità personali, impegnandosi a guidare queste persone, ispirato da una visione tutta personale. Ora che non ci sono più regole, la sopravvivenza del gruppo diventa la priorità, delineata da una sicurezza che Rick dimostra di possedere, anche a discapito di tutto il resto.

All'inizio di The Walking Dead, quindi, lo vediamo unirsi ad altre persone e costruire un legame con loro. L'obiettivo principale è trovare una risposta alla situazione in cui si trova il mondo, aggrappandosi alla speranza che esista una cura o che almeno qualcuno stia lavorando a una soluzione. È proprio seguendo questo percorso, ancora legato alla possibilità di un futuro per l'umanità, che Rick e gli altri vivono sulla loro pelle una delle più grandi disillusioni della loro vita. Non esiste alcun domani e l'intera umanità è alla deriva, proprio come loro. Così, il nuovo cammino diventa più chiaro che mai, anche se è ancora necessario capire appieno cosa significhi per tutti loro.

I primi segnali di un cambiamento profondo

The Walking Dead mette in piedi, innanzitutto, un mondo durissimo per tutti coloro che intendono sopravviverci. Restare in vita qui significa mettere da parte la propria umanità in favore di tutto il resto.

La società come la conosciamo è caduta, e con essa anche le leggi di convivenza che garantiscono a tutti uno spazio minimo e la possibilità di andare avanti senza doversi preoccupare della violenza degli altri. Questa realtà si manifesta direttamente sulla pelle di Rick, che, partendo dall'immagine positiva iniziale, verrà gradualmente trascinato in un baratro in cui il suo equilibrio mentale sarà messo più volte a dura prova. Come abbiamo visto pure altrove (ne parliamo anche nella recensione di The Last of Us), continuare a vivere in un mondo in rovina significa fare i conti con scelte morali molto discutibili, arrivando a sviluppare un'insensibilità causata da momenti difficili e a volte inevitabili. Nel cuore di The Walking Dead, infatti, non troviamo solo la paura degli zombie, ma soprattutto la crudeltà dell'umanità sopravvissuta in un luogo del genere.

Rick Grimes si confronta più volte con questa dinamica durante il suo cammino, scegliendo sempre di combattere coloro che mirano a mettere in pericolo la sicurezza della sua famiglia e del gruppo. La sua trasformazione, o meglio, la sua involuzione vera e propria, inizia con una scena specifica: quella in cui mette definitivamente da parte l'uniforme da sceriffo in un cassetto che non aprirà mai più. Quel cassetto rappresenta l'abbandono definitivo della maschera precedente e il rifiuto dell'eroe positivo che diventa totalmente inutile per affrontare le sfide che si presenteranno.

La vera forza attrattiva di questo personaggio si può rintracciare nelle sue grandi debolezze e negli istanti di rottura con la realtà, quindi. Un esempio di ciò lo abbiamo con la sequenza successiva alla scomparsa di Lori (Sarah Wayne Callies), il primo amore di Rick e madre dei suoi figli. Un momento di sofferenza così intenso e profondo che si trasforma subito in un attacco di rabbia e violenza folli, in cui lo vediamo perdere il controllo e poi parlare a un telefono che non funziona da anni, tormentato dalle voci delle persone scomparse lungo il cammino (questo tipo di reazione l'abbiamo analizzata anche nella recensione del finale di The last of Us) . Lo sguardo spezzato e vuoto di Rick ci aiuta a comprendere la spietatezza di ciò che vive e a provare empatia per lui, anche quando sembra che l'ultimo barlume di umanità che aveva all'inizio della storia sia perduto per sempre.

Il Rick Grimes che precede gli eventi di Alexandria è totalmente fuori controllo, concentrato solo sul suo gruppo e sulla protezione delle persone che ama. I valori iniziali sembrano persi per sempre, e lo si può notare dal suo aspetto fisico trascurato e più minaccioso che mai. Gli eventi lo hanno trasformato in una sorta di mostro assetato di sangue, ma ancora riconoscibile per i forti legami con le persone al suo fianco, che sono cambiate a loro volta, partecipando a questo abisso umano in cui sembra non esserci via di ritorno.

Nessuna fede?

Dopo aver affrontato strozzini, delinquenti stupratori e cannibali di ogni tipo, i protagonisti raggiungono un insediamento che cerca di rispondere alla violenza del mondo con un contesto molto più studiato e civilizzato: Alexandria, appunto. La speranza di un ritorno alle vecchie abitudini ormai quasi dimenticate qui si scontra con la grande delusione alimentata dai traumi diretti e dalla violenza che ognuno dei protagonisti ha portato con sé per molto tempo. Rick è il primo a non credere ai suoi occhi e a dubitare del valore che una vita civilizzata possa avere in The Walking Dead.

Ancora una volta, però, la regola dell'homo homini lupus prevale su ogni altra, portando a un nuovo e violento scontro con un altro protagonista negativo della trama: Negan (Jeffrey Dean Morgan). Quest'uomo è il primo vero muro con cui Rick dovrà fare i conti, dando inizio a una guerra insensatamente violenta che coinvolgerà più comunità fino a raggiungere la maturazione definitiva con la tragica scomparsa di Carl, suo figlio.

La voglia di prevalere sull'avversario è stata troppo grande e travolgente, al punto da trascinarlo ancora di più in quell'abisso di oscurità che gli altri conoscono bene. La scomparsa del giovane, accompagnata da un addio che spezza ancora una volta Rick in due, risveglierà in lui qualcosa, una sorta di coscienza e nuova visione da attuare, una redenzione apparentemente possibile in un mondo in cui è impossibile resistere senza rispondere alla violenza gratuita degli altri.

"Caro Carl io ricordo, avevo dimenticato chi fossi. Tu mi hai fatto ricordare. Ricordo quella sensazione mentre camminavo con te quel giorno, come se finalmente sapessi chi ero per la prima volta nella mia vita. Il fatto è che camminavamo fianco a fianco ma tu mi portavi da qualche parte, mi portavi qui. Portavi tutti noi verso il nuovo mondo. Carl tu mi hai mostrato il nuovo mondo, tu lo hai reso reale. Lo vedo. Io ricordo. Papà."

Così nella nona stagione di The Walking Dead ritroviamo un Rick diverso da quello che ci eravamo lasciati alle spalle, più pulito e determinato a ricostruire piuttosto che distruggere. Spinto dalle ultime parole del figlio, lo vediamo lottare per erigere un vero e proprio simbolo che possa ispirare le generazioni future, ma qualcosa va storto e tutto si distrugge improvvisamente. L'antieroe oscuro sul cammino della redenzione si trova, quindi, a fare una scelta e non ci pensa due volte a sacrificarsi. Il suo addio a The Walking Dead è uno dei più intensi ed emozionanti mai visti nella serie tv, un viaggio interiore, un flusso di coscienza in cui Rick ritrova alcuni dei volti familiari del suo lungo viaggio, parla con loro, si confronta e cerca di fare il punto sulle sue scelte e gli addii. È davvero la fine? Nemmeno per idea, poiché vediamo il suo corpo morente mentre viene portato altrove, in salvo, da un elicottero che si presume appartenga al CRM.

La Repubblica Civile

Quasi tutte le informazioni che conosciamo riguardo al CRM (Civic Republic Military o Repubblica Civile Militare) provengono principalmente dagli spin-off di The Walking Dead (World Beyond, Fear The Walking Dead). Fondamentalmente, si tratta di uno dei più grandi gruppi di sopravvissuti presenti in questo universo narrativo. Sono soldati molto forti e ben equipaggiati con un unico obiettivo: contribuire alla ricostruzione della civiltà come era prima dell'apocalisse. Tuttavia, in base a ciò che abbiamo visto, quest'organizzazione utilizza metodi brutali e violenti quando percepisce una minaccia, nonostante le sue nobili intenzioni.

Il CRM non si limita solo alla potenza militare, ma si impegna anche nella ricerca di una cura per la condizione umana. Gli esperimenti di Lyla Belshaw sono fondamentali in questo senso, così come quelli degli altri scienziati che si dedicano allo stesso obiettivo. Il nucleo centrale del CRM si trova a Philadelphia, che rappresenta anche il punto focale da dove vsi presume abbiano ottenuto le loro risorse e mezzi (tra cui i famosi elicotteri neri utilizzati per vari scopi). I tre cerchi presenti sui loro veicoli rappresentano il simbolo dell'Alleanza dei Tre, che è stata formata tramite accordi con i gruppi di Portland e Omaha.

Tornando a Rick Grimes, è interessante e importante parlare del Progetto Votus. Si tratta di un'iniziativa finalizzata allo sviluppo di mezzi per rallentare e interrompere la trasformazione in zombie attraverso l'uso di un gas. Per condurre ricerche in questo campo, il CRM ha iniziato a cercare sopravvissuti appena morsi per i loro esperimenti, oltre a individui più combattivi e con capacità leadership da utilizzare altrove. Qui entra in gioco Jadis (Pollyanna McIntosh) e il suo gruppo, con cui stringono un accordo che prevede lo scambio di soggetti infetti e forti in cambio di forniture e risorse importanti. Le lettere "A" e "B" sui loro elicotteri indicano la tipologia di persone offerte in questi scambi, con la prima che rappresenta quelli più deboli e recentemente morsi, mentre la seconda indica individui più forti e combattivi.

Tutto ciò si collega alla scomparsa di Rick nella nona stagione di The Walking Dead. In una specifica sequenza, vediamo Jadis notare il nostro protagonista agonizzante dopo il suo sacrificio e decidere di farlo prelevare dal CRM, definendolo "un B", per poi andarsene con lui e salvargli la vita. Dopo un salto temporale di cui non siamo sicuri, ritroviamo un Rick Grimes invecchiato nel finale di The Walking Dead intento a lasciare indizi per Michonne, in un luogo che sembra essere vicino alla base di Philadelphia. Nella breve sequenza ci viene anticipato il suo ritorno che verrà poi approfondito nello spin-off insieme alla sua amata. Un elicottero del CRM è presente sul luogo e lo sta inseguendo, intimandogli di alzare le mani e arrendersi.

Non sappiamo quando avvenga tutto ciò, né cosa Rick abbia dovuto affrontare durante la sua permanenza in questa grande comunità. Nemmeno le scene di Michonne ci forniscono informazioni in tal senso, poiché chiaramente ambientate in due momenti diversi della storia. Dobbiamo quindi aspettare lo spin-off con questi due personaggi, nella speranza che finalmente approfondisca i loro viaggi e tutto quello che ci siamo persi concentrando l'attenzione su altre vicende.

Un personaggio che si trasforma con la storia

Rick Grimes è l'emblema stesso di The Walking Dead e il personaggio più rappresentativo del processo di crescita, evoluzione, involuzione e cambiamento che la serie ha vissuto nel corso degli anni. Lo abbiamo visto combattere, uccidere senza pietà e proteggere le persone a lui care, nonché perdere completamente la ragione a causa di traumi indelebili. Il suo addio allo show è stato molto doloroso, e la speranza dei fan più affezionati di rivederlo in progetti futuri continua a battere, insieme alla curiosità di scoprire cosa ha vissuto durante la sua lunga assenza.

In fondo, siamo stati tutti Rick Grimes: lo abbiamo accompagnato nelle sue battaglie, comprendendone il dolore, lo abbiamo sostenuto anche quando forse non avremmo dovuto e abbiamo mantenuto una speranza totale e cieca nella sua giustizia distorta dagli eventi. La sua umanità spezzata è un esempio di scrittura progressiva funzionale non solo alla trama principale, ma anche al contesto in cui si sviluppa. Non sappiamo come ritroveremo questo "eroe caduto" in futuro, ma siamo certi che la sua volontà di sopravvivere persisterà fino alla fine, forse ancora ispirata dalle parole del figlio scomparso.