Tyrion Lannister: il Folletto di Game of Thrones tra libri e serie TV

Tyrion Lannister in Game of Thrones è interpretato da Peter Dinklage. La nostra monografia del personaggio, tra opera letteraria e serie TV.

Tyrion Lannister: il Folletto di Game of Thrones tra libri e serie TV
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Ubriacone, maestro del conio, comandante, Primo Cavaliere: nel corso della trama di Game of Thrones e di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (l'opera originale di George Martin a cui la serie TV di HBO si ispira), Tyrion Lannister ha vestito panni diversi, appoggiato fazioni diverse e interagito con una moltitudine di personaggi ed eventi. Possiamo senza dubbio affermare che si tratta di uno dei protagonisti più importanti dell'opera televisiva di Benioff e Weiss e letteraria di George Martin: il suo ruolo, nelle ultime stagioni, è forse passato più in sordina ma ciò non toglie che, sullo sfondo dei colpi di scena e delle macchinazioni più rilevanti del gioco del trono, il Folletto di Castel Granito ha giocato una parte piuttosto centrale. Ripercorriamo la storia e l'evoluzione di Tyrion dalle origini de Il Trono di Spade fino a oggi, in parallelo tra show televisivo e romanzi.

La gioventù di un mostro

Tyrion Lannister è il figlio terzogenito di Tywin Lannister e sua moglie Joanna, che morì subito dopo averlo dato alla luce. È affetto da nanismo e, a causa del suo aspetto, sin da piccolo è stato disprezzato da chiunque lo incontrasse, compresa la sua famiglia. In particolare suo padre Tywin lo riterrà per sempre responsabile di aver "causato" la morte di Joanna, e i comportamenti libertini e lussuriosi del figlio in età adulta non faranno che accentuare la vergogna che il lord di Castel Granito prova nei confronti del figlio. La sorella Cersei, invece, è pervasa da un odio profondo nei confronti del fratello minore non solo per il decesso della madre, ma anche e soprattutto a causa di una profezia fattale in gioventù da una veggente, Maggy la Rana: la strega, infatti, tra le molte disgrazie profetizzate nel futuro della giovane Lannister le anticipa che verrà uccisa dal valonqar, un termine che in Alto Valyriano significa "fratello minore". Essendo Cersei legata da un rapporto amoroso con suo fratello Jaime, le paure e i sospetti dell'unica figlia di Tywin ricadono su Tyrion, per il quale inizierà a covare un rancore ancora più forte per tutta la vita. Quest'ultimo elemento, tuttavia, trova davvero spazio soltanto nell'opera letteraria, dalla quale si evince molto più chiaramente l'odio profondo di Cersei per il Folletto. Ecco che Tyrion Lannister passa gran parte della sua gioventù in un ambiente ostile e freddo, trovando conforto nella trasgressione più assoluta tra alcol e donne in un vortice sfrenato di lussuria e piaceri, tanto da costruirsi in giro per Westeros una nomea decisamente poco rispettabile.
Unici, improbabili alleati del Nano sono gli zii e suo fratello Jaime, un mosaico di figure che, nella serie TV targata HBO, si riduce soltanto a Jaime Lannister: nel corso delle stagioni dello show, e nelle pagine dell'opera letteraria di Martin, si evince tra i due fratelli di Castel Granito un rapporto molto più profondo di quel che sembra, fatto di comprensioni e complicità. Eppure proprio Jaime è protagonista involontario dell'evento più traumatico nella vita di Tyrion: all'età di tredici anni, infatti, il Folletto salvò una giovane popolana minacciata da due uomini.

Portò la ragazza in una locanda e, assuefatti dal vino, i due trascorsero una notte di passione insieme; colpito dall'attrazione che la ragazza provava per una creatura ritenuta da molti mostruosa, il più giovane dei Lannister si innamorò perdutamente di lei e decise di sposarla in segreto. Purtroppo, solo in seguito la verità venne a galla: Tysha, questo il nome della giovane, era una prostituta ingaggiata da Jaime perché suo fratello minore avesse la sua prima volta con una donna. Allo scopo di impartire una dura lezione a Tyrion, Tywin Lannister fece violentare la meretrice da tutti i soldati della caserma di Castel Granito, facendola pagare un cervo d'argento da ogni uomo: per ultimo, costrinse poi Tyrion a giacere con lei, invitandolo a pagarla un dragone d'oro perché - ovviamente - "un Lannister vale di più". Il Nano sarà segnato per sempre da questo avvenimento e lo ricorda con dolore quando il fato vuole che, nel corso della prima stagione di Game of Thrones, si innamori di un'altra prostituta: Shae, che sarà la sua amante e compagna fino alla quarta stagione, quando il tradimento di lei costringe Tyrion a un ulteriore, drammatico gesto.

La maturità di un Eroe

La gioventù tormentata di Tyrion lo porterà a sentirsi un discriminato, ma anche a diventare una persona dal cuore incredibilmente buono e a empatizzare con tutti coloro che vivono una condizione di emarginati: nel corso della prima stagione e del primo libro, ad esempio, assistiamo a diversi dialoghi interessanti tra Tyrion e Jon Snow, entrambi figli ripudiati dalle rispettive famiglie anche se per motivi diversi. Inoltre Tyrion è in possesso di una straordinaria intelligenza, figlia dei numerosi anni passati a studiare la mitologia di Westeros e l'enorme curiosità e passione per la storia. Infine, nonostante sia di fatto un figlio rinnegato, Tyrion è quello che maggiormente ha ereditato il genio strategico e militare di suo padre Tywin: il suo essere spietato con i suoi nemici, peraltro, lo renderanno un avversario più che temibile per tutti coloro che proveranno a fargli del male. Tyrion entra nel vivo della trama di Game of Thrones e delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sin dalle primissime battute: nelle pagine dell'opera letteraria è uno dei primi personaggi di cui viene raccontato il punto di vista, nonché anche uno dei più interessanti e introspettivi. La grande intelligenza, l'enorme coraggio nelle situazioni più critiche e gli eventi drammatici a cui viene posto rendono Tyrion un personaggio incredibilmente versatile, capace più di molti altri di tirare le fila di una moltitudine di storyline diverse. Dopo le vicissitudini che lo hanno visto accusato ingiustamente dell'attentato alla vita di Bran Stark, e in seguito alla morte di Ned Stark, Tyrion arriva ad Approdo del Re nella seconda stagione per assumere l'incarico di Primo Cavaliere di suo nipote Joffrey - sovrano dei Sette Regni dopo la dipartita di Robert Baratheon. Il compito del Folletto è quello di porre un freno alle malefatte del suo inesperto e maligno nipote, un rapporto che determinerà un crescendo di tensioni tra Joffrey e Tyrion anche nelle stagioni a venire. A dimostrazione del suo buon cuore, peraltro, il Folletto è l'unico membro della corte che trova il coraggio di prendere le difese della povera Sansa, vittima degli atti più crudeli e perfidi del piccolo re.

Negli episodi finali di Game of Thrones 2, inoltre, lo vediamo sfoggiare tutta la sua leadership militare quando prende il comando nella battaglia delle Acque Nere, in occasione del vano tentativo di Stannis Baratheon di conquistare Approdo del Re: un atto profondamente eroico, quello di guidare l'esercito Lannister in battaglia, sancito da un sacrificio che non gli verrà mai riconosciuto. Tyrion viene infatti sfregiato in battaglia, una ferita la cui cicatrice non farà che aumentare il ribrezzo al solo sguardo da parte delle stesse persone che il Nano ha salvato conducendo la difesa di King's Landing. Per sgominare l'esercito di Stannis, Tyrion fa ricorso all'Altofuoco, una sostanza chimica di spaventosa potenza che conferisce alle fiamme un colore verde fosforescente e che stermina completamente la flotta dell'invasore. Le stesse fiamme che utilizzerà Cersei sul finale della sesta stagione, facendo esplodere le riserve di Altofuoco determinando la distruzione del tempio di Baelor... e di tutti i nemici di Cersei presenti all'interno, compresi l'Alto Passero e i nipoti di Olenna Tyrell.

La svolta

Nella terza stagione, dopo che Tywin Lannister giunge ad Approdo del Re sul finire della seconda e assume il ruolo di Primo Cavaliere, Tyrion viene relegato a Maestro del Conio. Iniziano qui le prime vicissitudini del Folletto, diviso tra l'amore segreto per Shae e l'imminente matrimonio combinato con Sansa Stark - ulteriore occasione in cui gli autori ci mostrano la sua bontà d'animo: nonostante la sua natura lussuriosa, il Lannister decide di non consumare il matrimonio con Sansa a meno che la giovane non sia consenziente. La svolta vera e propria avviene nella quarta stagione, con la morte di Joffrey (per la quale viene incolpato Tyrion) e il successivo processo al Folletto. La serie TV traspone questa fase della storia con grande fedeltà alla controparte cartacea, riportando lo stesso, identico e memorabile monologo di Tyrion: una performance di recitazione, da parte del suo interprete nello show di Benioff e Weiss, che resterà per sempre impressa nella memoria dei fan. Ciò avviene in seguito alla tremenda rivelazione di essere stato tradito da Shae in occasione del processo, un evento che possiamo considerare indubbiamente come il più traumatico del Tyrion Lannister televisivo. Questa sottolineatura è importante, poiché nei romanzi sarà sempre Tysha la vera amata di Tyrion, relegando Shae a una figura nella quale il Nano rivedrà sempre colei che fu il suo primo amore in gioventù. Nel corso della sua prigionia, e nei minuti finali della puntata 4x10 di Game of Thrones, si evince maggiormente anche il rapporto profondo tra Jaime e Tyrion - anche in questo caso una dinamica che trova uno spazio molto più ampio nelle pagine dei romanzi di George Martin. Il resto della storia è sicuramente più noto e fresco nella memoria del pubblico di Game of Thrones: la fuga del piccolo Lannister verso Essos con Varys, l'incontro con Jorah Mormont e successivamente con Daenerys, alla quale giura lealtà diventandone il Primo Cavaliere e schierandosi in prima linea nel ritorno verso Westeros per conquistare il Trono di Spade. A tal proposito, come abbiamo già potuto vedere nei primi episodi di Game of Thrones 7, l'apporto di Tyrion come consigliere politico e militare della Madre dei Draghi sarà centrale nella sua campagna di conquista dei Sette Regni.

A proposito del personaggio, infine, c'è un dettaglio che ancora una volta la serie televisiva ha omesso, o che comunque ha approfondito in parte: Tyrion Lannister cova un personale fascino per i draghi, che si evince soprattutto dai suoi avvistamenti e dal successivo incontro con Drogon, Viserion e Rhaegar. Nelle pagine delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco il Folletto vede spesso le possenti creature in sogno e ha letto tutto ciò che c'è da sapere sui draghi, sulla loro storia e sulla loro mitologia. Ciò ha dato adito, a una corposa fetta del fandom, di teorizzare addirittura una possibile parentela con i Targaryen, dovuta a una serie di fattori come alcuni, presunti retroscena mai raccontati sulla sua nascita: si crede, ad esempio, che il Re Folle Aerys avesse giaciuto con Joanna Lannister, tesi avvalorata dal fatto che Tywin lascia intendere più volte a Tyrion di non essere davvero suo figlio, ma non di potere dimostrarlo con prove valide e concrete - senza contare che nei libri i capelli di Tyrion non sono dorati come nei canoni dei Lannister, bensì di un biondo spento che sembra unire i colori della sua famiglia e quelli argentati dei Targaryen. A prescindere da tutti questi dettagli, che hanno trovato spazio soltanto nell'opera letteraria, il rapporto tra Tyrion e i draghi di Daenerys potrebbe trovare una soluzione simile anche nella serie TV.

Peter Dinklage

L'incarnazione televisiva di Tyrion Lannister porta il volto di Peter Dinklage, eclettico attore statunitense che ha cucito il ruolo del Folletto sulla propria pelle, alzando tantissimo l'asticella di gradimento dei fan nei confronti del personaggio. Dinklage è affetto, proprio come Tyrion, da nanismo acondroplasico, ma ciò non gli ha impedito di sfondare nel cinema hollywodiano e di entrare di diritto nel parco di interpreti più apprezzati nel panorama dello spettacolo moderno. Tuttavia, per quanto siano state più che convincenti le sue performance in pellicole come Le Cronache di Narnia: Il Principe Caspian, X-Men: Giorni di un Futuro Passato e Pixels, è certamente la sua parte in Game of Thrones ad averlo consacrato al grande pubblico in questi anni, tanto da riuscire ad avvalersi di un Emmy nel 2015. Complice il suo lavoro sul personaggio e la scrittura di David Benioff e D.B. Weiss, finché lo show si è mantenuto fedele e in linea con la controparte cartacea di Martin il Tyrion televisivo e quello letterario presentano una caratterizzazione psicologica quasi identica - non fosse per l'introspezione enormemente più profonda che si legge nel libro, complice anche la scrittura di George Martin che pone il punto di vista di ogni personaggio di capitolo in capitolo.

L'unica, vera differenza è forse estetica: il Tyrion di Peter Dinklage è fisicamente molto più umanizzato, mentre il Folletto delle Cronache viene descritto da Martin come una vera aberrazione, con una testa grande e dalla fronte molto ampia, occhi asimmetrici e di colore diverso (uno verde e l'altro nero) e gambe corte e storte. Inoltre nei libri risulterà ancora più mostruoso dopo lo sfregio al viso subito nella battaglia delle Acque Nere, che non si limita a lasciargli una profonda cicatrice bensì gli porta via parte del naso.