Valhalla: cosa aspettarsi dallo spin-off di Vikings

È stato ufficialmente annunciato lo spin-off di Vikings, chiamato Valhalla, con un'interessante prima ondata di informazioni.

Valhalla: cosa aspettarsi dallo spin-off di Vikings
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Ne è passata di acqua - molto insanguinata - sotto i ponti da quando abbiamo visto un giovane Ragnar Lothbrok tentare di persuadere lo Jarl Haraldson a saccheggiare non più l'Oriente ma l'Occidente, convinto di trovare nuove terre dalle ricchezze incalcolabili. Sono passati ben 6 anni e la corsa di Vikings nel diventare uno degli show storici di maggior successo sta per giungere al termine: l'imminente sesta stagione sarà, infatti, il suo ultimo giro, che stabilirà una volta per tutte il destino degli eredi di Ragnar, sospeso su quel confine a volte sottile tra fama imperitura e totale oblio (Vikings 6 arriva a dicembre su TIMVISION).

Inutile girarci intorno, la serie creata da Michael Hirst, pur tra alti e bassi, ha segnato questo decennio televisivo e soprattutto il suo genere, riuscendo a raggiungere vette straordinarie per caratterizzazione dei personaggi e momenti emotivamente devastanti. Non destò nessuna sorpresa, quindi, la notizia data dallo stesso Hirst di essere al lavoro su uno spin-off di Vikings. Progetto che finalmente adesso ha un nome, una casa ed un accenno di trama: Valhalla, annunciato da Netflix ed ambientato 100 anni dopo gli eventi della serie madre, con protagonisti alcuni dei vichinghi più celebri della storia.

Le saghe indicano la via

Leif Erikson, Freydis, Harald Hardrada e Guglielmo il Conquistatore, questi sono i nomi cui Netflix ha accennato. Ed effettivamente non fatichiamo a comprendere l'entusiasmo di Hirst per una simile occasione, nelle sue parole "una visione potente e viscerale" di questi vichinghi. Partiamo dai primi due, Leif Erikson e Freydis, fratello e sorella, due dei figli di Erik il Rosso, protagonista dell'omonima saga - una raccolta di racconti - sulle sue esplorazioni, in particolare quella che portò alla fondazione di un insediamento nella Groenlandia. Leif riuscì nell'impresa di superare la fama di un simile e ingombrante padre: celebre esploratore, venne ricordato come il primo vichingo a raggiungere il suolo americano, sbarcando nell'isola attualmente canadese di Terranova per poi esplorare le zone circostanti, fino a giungere ad una mitica terra soleggiata e fertile che chiamò Vinland.

Esplorazioni cui partecipò, secondo le discordanti fonti norrene, anche la sorella Freydis, personalità piuttosto complessa da definire, a tratti particolarmente forte e coraggiosa, ma sempre incline alla fama e, perché no, al tradimento continuo. Ecco, siamo convinti non serva altro per anticipare cosa Hirst possa fare con una tale base di partenza e si tratta soltanto di una minima parte di ciò che, a quanto pare, Valhalla vuole raccontare. In ogni caso, per chi fosse interessato a queste tematiche e vicende non possiamo esimerci dal consigliare caldamente un manga - di recente trasposto anche come anime - quale Vinland Saga di Makoto Yukimura, che si concentra proprio sul periodo preso di mira da Valhalla.

Per Harald III di Norvegia e Guglielmo il Conquistatore il discorso è quasi opposto e riconferma quella dualità che era alla base di Vikings: da un lato la voglia di esplorare, di trovare terre incontaminate, nuove ricchezze, incarnate nella serie madre dalla curiosità inestinguibile di Ragnar e in seguito Bjorn; dall'altro i monumentali intrecci politici e le infinite guerre che hanno interessato il suolo britannico e, in parte, la Francia. Sia Harald III che soprattutto Guglielmo, d'altronde, sono personaggi chiave della conquista normanna dell'Inghilterra e dell'intero scacchiere geopolitico del Mediterraneo dell'epoca.

Si potrebbe addirittura già immaginare un primo - o forse ultimo - grande arco narrativo che culmini con la Battaglia di Hastings, la coronazione ideale degli sforzi e gli ideali che hanno guidato Ragnar. Ma ovviamente sono soltanto speculazioni. L'ultimo dato interessante e che segna una decisa rottura con il passato è il ruolo di Hirst, non più deux ex machina e sceneggiatore di ogni puntata ma soltanto produttore esecutivo.

La scrittura verrà affidata a Jeb Stuart, la penna dietro Trappola di Cristallo e Il Fuggitivo, per intenderci. Scelta curiosa, destinata probabilmente ad alzare il livello di spettacolarità e di suspense in Valhalla e le parole introduttive di Hirst sembrano puntare in quella precisa direzione. Sarà, però, contemporaneamente la scelta giusta per portare su schermo personalità ambigue dai rapporti mutevoli? Solo il tempo ce lo dirà, in un'attesa che si preannuncia molto lunga.