Weekend nostalgia: top 10 casi indimenticabili di X-Files

X-Files ha segnato un'epoca e un'intera generazione, e nonostante sia un'impresa epocale (visti i 208 episodi totali) abbiamo scelto 10 casi cult.

Weekend nostalgia: top 10 casi indimenticabili di X-Files
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

All'inizio degli anni '90 la televisione americana ha subito un enorme terremoto, una scossa che si è propagata in buona parte del mondo e - ovviamente - anche in Europa. Il decennio è stato inaugurato da serie TV come Beverly Hills 90210, che ha cambiato lo stile di vita di un'intera generazione, Law & Order, Melrose Place, Renegade, Walker Texas Ranger, ma soprattutto I Segreti di Twin Peaks (a cui abbiamo dedicato un altro weekend nostalgia). Figlia proprio della serie creata dal genio di David Lynch, per molti versi e tematiche, nel 1993 arriva X-Files, a cui bastano pochi episodi per diventare immediatamente un cult. In Italia il bollino rosso che appariva sullo schermo all'inizio di ogni puntata è inciso nella memoria di chi è cresciuto in quegli anni, così come l'iconica sigla, tutto era misteriosamente affascinante e "proibito". Volti di questa piccola, grande rivoluzione culturale erano David Duchovny e Gillian Anderson, profeti del culto del "I Want To Believe", che apriva porte a nuove interpretazioni dell'universo e dell'esistenza. C'è vita oltre la Terra? Esiste qualcosa oltre quello che riusciamo a percepire e a vedere? A queste domande hanno provato a rispondere 208 episodi da 44 minuti (e due lungometraggi), ecco i nostri dieci più belli e indimenticabili.

Omicidi del terzo tipo - Stagione 1

Abbiamo detto che a X-Files bastarono pochi episodi per diventare una serie cult, non a caso il terzo episodio della primissima stagione (ce ne saranno in tutto 9+1) è uno di quelli che non si dimenticano facilmente. Anche a rivederlo oggi, a più di dieci anni di distanza, si percepisce ancora una reale paura, un senso di impotenza e terrore. Terrore che si manifesta attraverso il volto spiritato di Doug Hutchinson, nei panni di una creatura affamata di organi umani che si macchia di terribili omicidi. È il primo vero caso che rende la coppia Mulder e Scully affiatata e amalgamata, ci saranno alti e bassi nel corso della serie ma la loro complicità resterà costante e assoluta.

La pelle del diavolo - Stagione 2

Che Satana in persona sia affascinato dal nostro mondo è risaputo, ma non sappiamo mai quale aspetto possa prendere per camminare indisturbato nelle nostre strade. In questo episodio un demone con occhi di serpente si impossessa di un'insegnante presso la Milford Haven High School, un episodio spaventoso, oscuro, che tratta le arti nere e le fonde con la nostra realtà, pur mantenendo una vena vagamente ironica nella narrazione. Degna di nota la presenza di Dan Butler come Guest star.

Strane ferite - Stagione 2

Restando all'interno della seconda stagione, non possiamo non citare l'episodio Humbug (titolo originale). La parola in America serve ad indicare una parodia, uno spettacolo buffo, una presa in giro, siamo infatti alle prese con uno strambo show fatto perlopiù da fenomeni da baraccone: un illusionista, un uomo-coccodrillo, un ragazzo con "la faccia da cane". Persone maltrattate dalla natura e dalla medicina, apparentemente senza strani legami con diverse dimensioni o altri crucci di Mulder. Apparentemente, però. Un paragrafo ricco di humor nero, segnato da uno stile particolare e visionario più marcato rispetto ad altri episodi.

La casa dei mostri - Stagione 4

Immaginate una classica cittadina americana, tranquilla, semi-sperduta nel cuore della Pennsylvania. Un luogo in cui il tempo scorre più lentamente del solito e non vi arriva neppure la linea cellulare, soltanto strade quasi deserte, zero semafori, torte a raffreddare alle finestre e casette a schiera. Dove ci si aspetterebbe soltanto anziane signore intente a fare il bucato, si nasconde in realtà un gruppo di pericolosi e deviati maniaci. Scritto da James Wong e Glen Moran, questo episodio dimostra come per essere schizzati e "mostruosi" non ci sia bisogno di avere menomazioni fisiche come i classici freak, al contrario si può apparire come semplici persone di provincia. Horror e humor si fondono in un mix micidiale creando 40 minuti indimenticabili.

Il persuasore - Stagione 3

Questa volta la firma alla fine della sceneggiatura porta il nome altisonante di Vince Gilligan, appena qualche anno prima del suo capolavoro definitivo, Breaking Bad. Mulder e Scully sono alle prese con un uomo dotato di poteri psichici, Pusher (come da titolo originale), interpretato da Robert Wisden, che grazie al solo uso della sua voce ipnotica è capace di far uccidere le persone. Compie dunque degli omicidi che sono in realtà suicidi in piena regola, delitti perfetti che non sarà facile fermare. La tensione nella narrazione è serrata e palpabile, il terrore di alcune scene è vivo ancora oggi, inoltre i due agenti speciali dell'FBI sono in questa puntata più vicini e complici che mai, per la gioia di chi al tempo li sognava insieme.


Ostaggi - Stagione 2

Per il quinto episodio della seconda stagione, Chris Carter - il creatore dell'intera serie - è salito in cattedra scrivendo e dirigendo il tutto, dando vita a uno dei personaggi più "longevi" di X-Files. Parliamo di Duane Barry, un agente dell'FBI affetto da una grande instabilità psichica dalla storia profonda, commovente e oscura. La sua presenza segnerà in modo particolare anche episodi successivi, anche perché instaura una particolare connessione mentale con Mulder, prevedendo eventi del suo futuro. Iconica e immortale la scena della presa degli ostaggi al di fuori dell'ospedale in cui è ricoverato, con la quale esplode tutto il carisma e la fragilità dell'uomo (non a caso ha ispirato il titolo italiano).

Scarafaggi - Stagione 3

Grazie alla penna di Darin Morgan si torna allo sci-fi più puro, condito di fantasiose teorie (elaborate da Mulder e messe in discussione da Scully, ovviamente) e particolari studi da laboratorio. Il mistero questa volta riguarda degli strani scarafaggi, animali notoriamente coprofagi come indica il titolo dell'episodio in lingua originale (War of the Coprophages). La fervida immaginazione di Mulder trova addirittura un antagonista nella figura della dottoressa Bambi Berenbaum, un nome e un personaggio che hanno il compito di smorzare in qualche modo la tensione. Nonostante l'ironia nascosta nelle pieghe della sceneggiatura, è comunque un episodio difficile per chi odia gli insetti, l'idea che questi possano strisciare in ogni dove (compiendo indisturbati le loro azioni) fa ribrezzo a molti. La scena cult della puntata? Mulder che si ingozza con un pezzo di torta che, con un po' di immaginazione, somiglia a una piccola montagnola di sterco, sberleffo ultimo al tema del caso.

Autopsia di un alieno I - Stagione 3

X-Files ha notoriamente una struttura "one shot", ovvero ogni episodio contiene un mostro o un caso "del giorno" il cui arco narrativo si sviluppa e conclude in 40 minuti. Esistono però anche storie mitologiche che durano più a lungo e fanno capolino in diversi capitoli a cavallo delle stagioni, Autopsia di un alieno I (Nisei) ne è un esempio lampante. Riserva al pubblico autopsie aliene e un cliffhanger da brivido che lascia tutti con il fiato sospeso, risolto poi nell'episodio successivo, la parte II.


L'ultimo respiro - Stagione 2

James Wong e Glen Morgan fanno di nuovo centro con un episodio che mette faccia a faccia fede e scienza. Scully si trova in uno stato di coma ricoverata in ospedale, la sua mente è addormentata in un limbo da cui non è semplice uscire; senza avere reali facoltà cognitive, deve scegliere se abbandonarsi all'oltretomba oppure tornare nel nostro mondo. Fuori, la madre di Dana è convinta che sua figlia è ormai perduta e non tornerà dalla morte, arriva persino a desiderare che muoia in pace senza aiuti medici. Mulder al contrario non si arrende e continua a credere nella scienza. Senza alcun dubbio uno dei migliori episodi delle dieci stagioni uscite, poco clamore ma tanto, tantissimo significato ed emozione.

La Corsa - Stagione 6

Per raccontare questo episodio basterebbe scrivere i nomi del creatore e della Guest star di turno, rispettivamente Vince Gilligan e Bryan Cranston. Esatto, appena qualche anno prima lo sviluppo di Breaking Bad, dove insieme questi due mostri sacri hanno cambiato per sempre volto alla TV americana, c'era già del feeling palpabile tra loro. Cranston è chiamato a interpretare un uomo rude, violento, antisemita e sadico che - in un vortice citazionistico - minaccia di far esplodere un veicolo qualora questo rallentasse troppo. I paesaggi oscuri della California completano poi il quadro generale di 40 minuti cult.