L'AFSP approva la rimozione della scena del suicidio di Hannah da Tredici

L'AFSP approva la rimozione della scena del suicidio di Hannah da Tredici
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Rimuovere la scena del suicidio di Hannah Baker dall'ultimo episodio di Tredici è stata sicuramente una decisione forte da parte di Netflix: la piattaforma è stata inevitabilmente subissata dalle critiche degli utenti, che hanno accolto piuttosto male la censura della scena più significativa dell'intera serie.

Nonostante Netflix abbia tentato di spiegare i motivi della decisione molti fan della serie continuano comunque a sostenere che la scena del suicidio di Hannah fosse un forte deterrente a qualunque intenzione di commettere un atto simile da parte di qualunque adolescente, per via della sua crudezza e della mancata attribuzione di qualunque aspetto anche vagamente poetico all'atto del suicidio.

La nota piattaforma streaming ha trovato però l'appoggio di una voce piuttosto importante sull'argomento, quella dell'American Foundation for Suicide Prevention (AFSP), che in un comunicato ha dichiarato: "L'AFSP appoggia fermamente la decisione di Netflix di rimuovere la scena del suicidio di Hannah dalla prima stagione. La rappresentazione di un suicidio è qualcosa di estremamente complesso e può portare a tanti tipi di reazioni differenti da parte degli spettatori. La stessa scena può portare ad una crescita della consapevolezza o dell'attenzione, ma anche ad un peggioramento dell'umore, dell'ansia o dell'autostima nel caso di spettatori più fragili o vulnerabili".

"Le ricerche mostrano chiaramente che nel caso di individui che presentano determinate vulnerabilità (alcune relative alla loro salute mentale attuale, altre ad esperienze passate o traumi) alcuni di questi potrebbero avere reazioni di identificazione con altri individui che soffrano nel loro stesso modo. Se una persona vulnerabile vedesse un personaggio fittizio soffrire e poi suicidarsi, questo spettatore potrebbe essere un individuo a forte rischio di emulazione" prosegue il comunicato.

L'associazione ha comunque speso anche parole positive riguardo alla serie: "Di contro, ci sono in Tredici molti personaggi che sono ritratti in maniera complessa ed approfondita nei loro disagi, in modo tale da mostrare quanto questi disagi abbiano un forte impatto sulle loro vite, vite piene e reali come quelle di tutte le persone. La serie ha incoraggiato un sacco di giovani ad aprirsi al dialogo su disagi mentali che precedentemente erano stigmatizzati e a cercare aiuto".

Ricordiamo che non molto tempo fa una madre aveva accusato Tredici di aver spinto sua figlia al suicidio. I fan, comunque, non sembrano ancora molto convinti della decisione di Netflix. Basterà il parere dell'AFSP a far cambiare loro idea?