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Recensione Serie TV
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Quando House of the Dragon ha annunciato la data d'uscita al 22 agosto, solo pochi giorni prima del 2 settembre fissato da tempo immemore per Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, molti hanno pensato a un tiro mancino. Ora la serie Amazon risponde su questa gara fantasy all'ultimo spettatore.
Non manca molto al debutto della nuova serie Amazon dal miliardo di dollari, che ci mostrerà finalmente tutti i protagonisti mostrati negli ultimi, stupendi character poster de Gli Anelli del Potere, fra cui sembra che Gil Galad sarà cruciale nella serie del Signore degli Anelli. Per l’occasione abbiamo voluto ripassare numero e poteri degli Anelli del Potere, ma prima di arrivare agli schermi Prime Video gli amanti del fantasy dovranno concentrarsi su un altro juggernaut dei diretti competitor, HBO Max.
Stiamo ovviamente parlando del prequel di Game of Thrones, ormai imminente. Come imminente è la nostra recensione di House of the Dragon. Eppure, le due serie giocheranno su piani – se non completamente – comunque molto diversi, anche solo per i temi che intendono veicolare: per esempio, House of the Dragon parlerà di patriarcato e misoginia, ha rivelato il cast di recente. Ma ora la parola va agli showrunner di LOTR e in particolare a Patrick McKay, che di recente aveva rivelato come la sua serie abbia “sfilato” il posto a un progetto prequel su Aragorn. Ora, McKay si rivolge all’Hollywood Reporter nel corso del tour stampa semestrale della Television Critic Association, mettendo a tacere la questione di una presunta “gara” con HBO.
“Ne abbiamo parlato molto. È venuto fuori e capiamo perfettamente che ci si ponga questa domanda. Ma non pensiamo allo spettacolo in termini di genere o altri show che potrebbero essere là fuori. Pensiamo a Tolkien: il lavoro della sua vita è stato creare questo mondo. Questa è la Terra di Mezzo di Tolkien e le regioni oltre la Terra di Mezzo, volevamo solo essere fedeli a questo e in qualche modo soffocare e dimenticare ciò che potrebbe accadere in un altro regno da qualche altra parte. Il lavoro di Tolkien è applicabile all'infinito attraverso le culture e i tempi e ci sentiamo davvero grati di essere in grado di portarlo in vita nel nostro tempo".
Per tornare all’universo di George R.R. Martin invece, House of the Dragon non è l’unico progetto sul tavolo: prende forma una trama per il sequel su Jon Snow, che però potrebbe aggravare il finale di Game of Thrones, alla luce di un dettaglio importante, di cui tener conto.
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