Bridgerton, processo chiuso contro il musical non autorizzato: Netflix ha "vinto"

Bridgerton, processo chiuso contro il musical non autorizzato: Netflix ha 'vinto'
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Aveva fatto scalpore, qualche settimana fa, la faida interna che aveva incrinato il buon nome di Bridgerton. Le compositrici dello show avevano aperto un musical ispirato ai brani della serie, rendendolo poi a scopo di lucro. Ora Netflix ritira la causa dopo aver raggiunto (probabilmente) un accordo interno. Ecco cos'è successo.

A fine luglio sono iniziate le riprese di Bridgerton 3, ma dopo qualche giorno il primo aggiornamento sullo show in continuo sviluppo non era stato dei più felici. Né riguardava direttamente la serie, quanto un musical non autorizzato su Bridgerton creato dalle due compositrici Abigail Barlow ed Emily Bear. La coppia aveva organizzato un concerto dal vivo dal titolo The Unofficial Bridgerton Musical Album Live in Concert, registrando il tutto esaurito al Kennedy Center di Washington, DC.

Inizialmente, Netflix aveva accolto con favore l’iniziativa associandola a un evento fanbase senza scopo di lucro. Ma quando l’iniziativa online si è spostata sul palco, staccando biglietti fino al costo di 149 dollari l’uno – secondo le fonti, per i pacchetti vip erano anche di più – Netflix ha reagito con forza avviando una causa legale contro le due. Oggi arriva il comunicato dello streamer che dichiara: “Con la presente, i querelanti Netflix Worldwide Entertainment LLC e Netflix Studios LLC ritirano questa azione con pregiudizio" – cita anche il deposito presso il tribunale.

Nonostante non sia del tutto chiaro come la questione sia stata al fine risolta, soprattutto per quelle parole finali “con pregiudizio” – a dire che Netflix si riserva il diritto di riavviare la causa nel caso in cui gli accordi non vengano rispettati in futuro – è probabile che le due compositrici ne siano uscite sconfitte, visto che l’ultimo concerto in programma per il 20 settembre scorso all’Albert Hall è stato cancellato.

Sulla questione, hanno fatto fronte unico di dichiarazioni lo streamer Netflix, la creatrice dello show Shonda Rhimes e la scrittrice Julia Quinn. Scrivono i primi: "Netflix supporta i contenuti generati dai fan, ma Barlow & Bear hanno fatto molto più di questo, cercando di creare più flussi di entrate per se stessi senza il permesso formale di utilizzare l'IP Bridgerton. Ci siamo sforzati di lavorare con Barlow & Bear e si sono rifiutate di collaborare”.

Poi Shonda Rhimes: “Così tanta gioia nel vedere il pubblico innamorarsi di Bridgerton e nel guardare i modi creativi in cui esprimono il loro fandom. Quella che era iniziata come una divertente celebrazione da parte di Barlow & Bear sui social media si è trasformata in una palese sottrazione di proprietà intellettuale esclusivamente a beneficio finanziario di Barlow & Bear. Questa proprietà è stata creata da Julia Quinn e portata in vita sullo schermo grazie al duro lavoro di innumerevoli persone. Proprio come Barlow & Bear non permetterebbero ad altri di appropriarsi delle proprie IP a scopo di lucro, Netflix non può restare a guardare e consentire a Barlow & Bear di fare lo stesso con Bridgerton".

Esemplare infine il punto di Julia Quinn: “Abigail Barlow ed Emily Bear hanno un talento sfrenato e sono stata lusingata e felice quando hanno iniziato a comporre canzoni di Bridgerton e a condividerle con altri fan su TikTok. C'è una differenza, tuttavia, tra la composizione su TikTok e la registrazione e l'esecuzione a scopo di lucro. Spero che Barlow & Bear, che condividono la mia posizione di professioniste creative e indipendenti, capiscano la necessità di proteggere la proprietà intellettuale di altri professionisti, compresi i personaggi e le storie che ho creato nei romanzi di Bridgerton più di vent'anni fa".