La casa di carta 4: scoperto un errore nella fuga di Gandía

La casa di carta 4: scoperto un errore nella fuga di Gandía
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La casa di carta è tornata su Netflix con gli episodi della stagione 4 e lo show ha ritrovato quel successo che sinora l'ha sempre accompagnato da quando ha debuttato in Spagna e poi a livello internazionale grazie alla celebre piattaforma streaming. I fan sono molto attenti e in questa stagione hanno riscontrato un errore nella fuga di Gandía.

La quarta stagione ha riproposto la banda impegnata nella rapina alla banca in Spagna. Una rapina che li mise in difficoltà a causa della fuga di Gandía, la guardia del corpo del governatore. Il Professore (Alvaro Morte) ha rivelato che Gandía era un assassino che faceva parte delle forze speciali spagnole. Tuttavia il personaggio fu facilmente preso in ostaggio da Tokyo (Ursula Corbero) nella terza stagione, quando la banda entrò in banca e rimase relativamente tranquilla.

Ma nella quarta stagione, quando Palermo viene legato dopo aver minacciato di andarsene, rivelò a Gandía come fuggire, ovvero slogarsi il pollice in maniera tale da poter far passare le mani tra le manette e liberarsi.
Riuscito a fuggire, la guardia del corpo riesce a contattare le autorità esterne alla banca che stavano orchestrando i negoziati. Tuttavia gli spettatori hanno scovato un errore.
I fan hanno fatto notare come il personaggio venga presentato come un membro delle forze speciali spagnole e poi non sia in grado di evadere da un luogo in cui è legato con delle manette. Gli spettatori hanno fatto notare inoltre che si tratta dell'unico personaggio legato in questo modo, rispetto agli altri che vengono catturati e legati:"Fuggire da un luogo dovrebbe essere qualcosa in cui dovrebbe esser stato addestrato" fa notare un utente su Reddit. Inoltre alcuni spettatori hanno trovato strano che nessuno tentasse di fermarlo o di sparargli durante la fuga. Diversi dubbi nati proprio durante la visione della sequenza.

Su Everyeye trovate la recensione della stagione 4 de La casa di carta, così come la recensione della terza parte della serie di Álex Pina.