La Casa di Carta, le maschere invadono la realtà: contestatrice di Salvini denunciata

La Casa di Carta, le maschere invadono la realtà: contestatrice di Salvini denunciata
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Che una serie di successo come La Casa di Carta sia entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo lo si capisce anche dalla presenza, in manifestazioni di ogni ordine, di "ribelli" che indossano le ormai celebri tute rosse della banda di ladri, spesso abbinate all'altrettanto iconica maschera di Salvador Dalí.

La cosa, però, è costata cara alla consigliera comunale uscente di Aosta Carola Carpinello, che lo scorso settembre aveva inscenato una protesta durante un comizio di Salvini sfoggiando lo stesso look.

Da un balcone del municipio, nella centralissima piazza Chanoux, la consigliera aveva srotolato uno striscione con la scritta "No Lega Bella Ciao", affacciandosi vestita e mascherata come Tokyo e compagni.

Così facendo, però, Carola Carpinello ha infranto la cosiddetta "legge Reale", firmata nel 1975 appunto da Oronzo Reale, che vieta di coprirsi il volto durante una manifestazione politica, ed era stata quindi denunciata a piede libero dalla polizia. Le indagini della Digos hanno poi confermato che si trattava effettivamente di lei.

Per contestualizzare la legge, ricordiamo che il periodo era quello degli "anni di piombo". Dal canto suo la consigliera Carpinello, iscritta al movimento di sinistra Adu, si è difesa dichiarando: "Non avevo nessun motivo per celare la mia identità. Infatti sono entrata in municipio timbrando il badge e senza nascondermi. La mia era soltanto una performance di protesta, che comprendeva l'utilizzo della maschera."

In attesa della quinta stagione di La Casa di Carta, nei giorni scorsi potrebbe essere stato svelato uno spoiler da Úrsula Corberó, recentemente protagonista anche di uno scatto piccante dal set della serie Netflix.

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