Chernobyl: i due eventi non veri che forse non avete notato nella serie HBO
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Lo showrunner Craig Mazin è intervenuto durante il podcast ufficiale dedicato alla serie Chernobyl per discutere di alcune scelte di scrittura prese per cercare di mostrare gli eventi storici accaduti nel modo più veritiero possibile. Fatta eccezione per due elementi che invece non sono mai accaduti.
Il disastro nucleare, uno dei peggiori della storia dell'uomo, avvenuto nel 1986 ha visto molte persone sacrificare la propria vita per impedire che le conseguenze potessero risultare ancora più gravi. La serie HBO ha voluto mostrare con decisione questo aspetto della vicenda, cercando di ricreare nel modo più realistico possibile il clima presente all'epoca in Ucraina, e le delicate decisioni su quali scene inserire, visto il forte impatto emotivo che le caratterizzava.
Mazin è stato quasi maniacale nel descrivere molti dei particolari di Chernobyl, come l'esatta sequenza degli eventi che hanno portato all'esplosione o ai dialoghi tra i personaggi, che sono risultati perfettamente uguali a quelli pronunciati dai sopravvissuti. Ha mostrato il famigerato 'ponte della morte' dove tutti coloro che si sono riuniti per osservare il fuoco sono morti poi dopo pochi anni per colpa delle radiazioni. Così come la triste storia di Lyudmila Ignatenko, con suo marito che fu realmente sepolto in una bara di zinco sotto il cemento.
In tutta questa ricostruzione, però, ci sono state due cose che non sono realmente accadute e di cui lo stesso showrunner ha voluto parlare: il personaggio di Ulyana Khomyuk e la scena di Legasov che parla al processo.
La Khomuyk non è mai esistita e la sua funzione in scena era semplicemente quella di rappresentare una tipologia di persone che invece erano presenti.
Queste le parole di Mazin a proposito del personaggio:
"Ci furono molti scienziati che si occuparono di Chernobyl, non solo Legasov. Alcuni di loro di avevano anche opinioni conflittuali. Quindi per dar voce a queste persone in opposizione a lui, ho sentito la necessità di dover creare il personaggio di Ulyana per rappresentarli tutti".
Per quel che riguarda la presenza di Legasov al processo - per cui l'attore Jared Harris ha attinto alle vere registrazioni - ritenuta propedeutica per mettere in mostra la cultura sovietica dell'epoca basata sulla segretezza, ha poi aggiunto:
"In realtà Legasov non era al processo. Questa licenza drammatica è stata presa perché ritenuta necessaria. Avrei potuto riportare fedelmente il processo così come si è svolto, ovvero con altre persone al posto suo, ma non avremmo mai saputo chi fossero. Ci sarebbero volute settimane e sarebbe potuto risultare noioso".
La mini serie HBO è composta da cinque episodi e lo showrunner ha detto che non ci sarà una seconda stagione di Chernobyl.
FONTE: Digital Spy
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