Chernobyl, perché i tre volontari furono costretti a sacrificarsi?

Chernobyl, perché i tre volontari furono costretti a sacrificarsi?
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La storia dell'esplosione catastrofica del reattore n. 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, è stata raccontata in una miniserie HBO/Sky uscita nel 2019 che ha ottenuto un grande successo con protagonisti Jared Harris e Bill Skarsgård.

Il 26 aprile 1986 una parte d'Europa sarebbe potuta diventare una landa desolata e radioattiva ma grazie ai tre “liquidatori di Chernobyl” le cose sono andate diversamente.

Dopo l’esplosione e il divampare dell’incendio, i soccorritori e gli operai non si preoccuparono delle radiazioni e dei pericoli che stavano correndo, per lo più non conoscevano gli effetti devastanti dell’esposizione alle radiazioni.

Qualcuno però doveva svuotare le stanze inondate di acqua sotto il reattore per scampare il pericolo di una seconda esplosione ancora più devastante che sarebbe arrivata a distruggere Kiev e rendere l’Ucraina del Nord inabitabile per più di un secolo.

Il reattore danneggiato stava bruciando velocemente e affondando attraverso il pavimento rischiando di crollare nelle stanze inondate di acqua in cui si trovavano le valvole.

Una delle scene più drammatiche della miniserie mostra tre operai della centrale elettrica che si offrono volontari per entrare in un tunnel sotterraneo sotto il reattore danneggiato per aprire una valvola di drenaggio e far uscire l’acqua, un’operazione che in quel momento era di fondamentale importanza.

Questo è uno dei momenti visivamente più sbalorditivi ed emotivamente commoventi dell'intera serie, i tre entrano nell'edificio completamente buio e allagato per raggiungere le valvole e sostanzialmente salvare milioni di vite nel processo, rischiando la propria. Lo show consente agli spettatori di comprendere veramente la paura e il terrore che la persona ritratta sullo schermo stava provando in quel momento facendoci percepire tutta l’ansia dell’operazione.

Borys Baranov, Valery Bespalov e Oleksiy Ananenko sono i tre uomini a cui la storia deve molto, furono selezionati perché sapevano dove andare e cosa fare esattamente.

"Era il nostro lavoro", ha detto Oleksiy Ananenko alla BBC nel 2019, l’uomo all'epoca era di turno, mentre agli altri era stato ordinato dal loro manager superiore. Sapevano dove si trovavano le valvole, quindi erano gli unici uomini che potevano portare a termine la missione.

"Se non lo avessi fatto, avrebbero potuto licenziarmi. Come avrei trovato un altro lavoro dopo?" I loro volti erano solo parzialmente coperti dai respiratori, quindi potevano parlarsi tra loro, non venne offerta loro una ricompensa e non vennero applauditi al loro ritorno ad operazione riuscita. "Era solo il nostro lavoro. Chi lo applaudirebbe?" ha detto Ananenko.

Furono mandati a compiere un atto eroico, sapevano che il seminterrato era altamente radioattivo, era in effetti una missione suicida, ma questi uomini hanno rischiato la vita per salvare milioni di altre vite durante un disastro di inaudita grandezza e sono sopravvissuti a Chernobyl.

Leggete la nostra recensione di Chernobyl e gli effetti che le radiazioni di Chernobyl hanno avuto sulla popolazione.