Cosa vuol dire The Witcher? Tutto sulla nascita di uno "strigo"

Cosa vuol dire The Witcher? Tutto sulla nascita di uno 'strigo'
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In attesa di scoprire possibili novità sulla seconda stagione di The Witcher nei prossimi mesi, la produzione dello show Netflix sta continuando (fortunatamente) senza intoppi, come testimoniano le nuove immagini dal set di The Witcher 2. I fan non vedono l'ora di assistere alle nuove avventure dello strigo Geralt, di Yennefer e di Ciri.

Se non ci resta che aspettare, per scoprire novità in futuro e comunicazioni da parte della piattaforma streaming, sulle nostre pagine abbiamo iniziato una serie di approfondimenti legati alla saga. Per esempio, abbiamo trattato di alcuni dei migliori racconti della saga di Geralt da leggere in attesa della seconda stagione di The Witcher. Oggi, invece, parliamo di un argomento piuttosto dibattuto, ovvero: cos'è un "witcher"? Come nascono?

Partiamo dal nome. Innanzitutto, si potrebbe dire che il nome "witcher" abbia due origini: una "editoriale" e l'altra "narrativa". L'origine editoriale del termine è la parola polacca wiedźmin, scelta dallo scrittore Andrzej Sapkowski, per descrivere gli esseri come Geralt e i suoi simili: mutanti che possiedono doti sovrumane, creati appositamente per combattere e sconfiggere mostri su commissione, come dei veri e propri mercenari.

La prima traduzione della parola wiedźmin in inglese era stata "hexer" (derivante dalla parola tedesca "hexe", che vuol dire "strega"), ed era la traduzione preferita da Sapkowski stesso, tanto che la versione internazionale del film del 2001 portava come titolo proprio The Hexer. Successivamente, dopo che lo studio CD Projekt RED decise di sviluppare la saga di Geralt come prodotto videoludico, scelse come adattamento della versione polacca del nome wiedźmin la parola witcher. Da quel momento, è rimasta come la traduzione ufficiale del nome polacco. Per quanto riguarda la versione italiana, la parola "strigo" è stata creata dalla traduttrice Raffaella Belletti, che ha usato il termine nel libro Il guardiano degli innocenti. L'origine "narrativa" del nome, invece, è data dall'appellativo dispregiativo che le streghe usano per definire gli individui di sesso maschile che posseggono quelli che, per loro, sono poteri inferiori.

Ma come si diventa witcher? Secondo la storia, non appena gli uomini si sono stabiliti nella parte a nord del Continente, hanno dovuto affrontare terribili minacce mostruose che abitavano prima di loro in quella terra. Per difendersi da loro avevano poche risorse, e quindi i regnanti del nord chiesero ai loro stregoni di creare dei guerrieri magici in grado di poter fronteggiare le creature malvagie. Per diventare uno strigo, un essere umano viene sottoposto a diversi processi alchemici ed esposto ad agenti mutageni. Inoltre, devono completare un durissimo addestramento che ne aumenti le doti fisiche e magiche. Il risultato sarà un vero e proprio mutante, dotato di poteri straordinari, ma sterile e (si dice) privo di emozioni. Anche se scopriremo che, nel caso di Geralt, non sia così.

Mentre nuove immagini dal set di The Witcher 2 ci mostrano Henry Cavill nei panni di Geralt, la palla passa a voi: conoscevate la storia dei witcher? Fatecelo sapere con un commento nello spazio dedicato!