George Martin dice che il finale di Game of Thrones non influenzerà i libri

George Martin dice che il finale di Game of Thrones non influenzerà i libri
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Il caso di Game of Thrones è peculiare, perché è iniziato come adattamento della saga di romanzi fantasy A song of ice and fire (Asoiaf) ma poi è successo qualcosa che non si vede spesso: la serie ha superato i libri.

Ciò ha creato una sorta di cortocircuito, perché lo show sarebbe andato avanti seguendo alcune indicazioni di George R.R. Martin, mentre i due libri che avrebbero concluso la storia ancora non vedevano la luce. Una delle domande ricorrenti, dunque, è stata su quanto i due finali sarebbero stati simili.

Dopo un’ottava stagione che ha ricevuto numerose critiche, Martin è tornato a parlare dei libri e di come convive con il successo. In un’intervista con l’Observer, lo scrittore ha affermato che il finale della serie scritta da Benioff e Weiss non influenzerà il percorso che ha tracciato per The Winds of Winter e A Dream of Spring, i due volumi che concluderanno Asoiaf. “Non cambierà nulla. Non puoi soddisfare tutti, così devi soddisfare almeno te stesso”, ha detto Martin.

L’ottava stagione di Game of Thrones ha ricevuto numerose critiche e si può prendere come esempio la petizione lanciata dai fan per farla riscrivere, un’ipotesi abbastanza irrealizzabile. Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister) ci ha scherzato su durante il panel al Comicon di San Diego affermando “sicuramente la HBO cambierà tutto”. Le speranze di un finale soddisfacente restano dunque legate ai libri, che ricordiamo presentare già diversi punti di rottura con la serie. Uno dei timori dei lettori, che aspettano un seguito dal 2011, è che le storie principali coincidano o che quelle tagliate dalla serie si riveleranno ininfluenti anche nei romanzi, in parte rovinando l'effetto sorpresa.

Nella sua intervista, Martin ha raccontato anche che la serie e la fama rinnovata hanno rallentato il suo processo di scrittura: “Quello che avrebbe dovuto farmi accelerare, in realtà mi ha rallentato. Ogni volta che mi sedevo a scrivere, anche se avevo avuto una buona giornata, mi sentivo male perché pensavo ‘devo finire il libro. Ho scritto solo quattro pagine quando avrei dovuto scriverne 40”.L’autore ha cercato di tenersi lontano dalle lamentele e dalle teorie fatte dagli spettatori: “me ne sono tenuto fuori… alcune [teorie] sono giuste, altre sbagliate. Lo scopriranno quando finirò”.

Tra gli effetti negativi di una popolarità così grande, Martin accenna anche l’aver visto svanire la magia di interagire con i fan: “non voglio andare a un party dove una fila infinita di persone vuole fare un selfie con me. Non è divertente come lo era un tempo. È un lavoro”.
Questo si riflette anche nei piccoli momenti quotidiani: “non posso più andare in una libreria, una delle mie cose preferite da fare”. Martin infatti spiega: “quando vado in una libreria vengo riconosciuto entro 10 minuti e si crea una folla intorno a me. Guadagni tanto, ma perdi anche tanto”.

Nel frattempo, si avvicina la premiazione degli Emmy 2019, dove Game of Thrones potrà ritoccare il proprio record di vittorie. E voi, siete soddisfatti di come si è concluso lo show? Siete in attesa dei libri?