Halo, perché la serie TV ha scelto un canone diverso dai videogiochi?

Halo, perché la serie TV ha scelto un canone diverso dai videogiochi?
di

Quando è stato annunciato che la serie Halo avrebbe creato una timeline molto diversa rispetto al canone dei videogiochi Xbox, molti hanno storto il naso. Salvo poi ricredersi, pur con qualche riserva, di fronte ai primi episodi. Eppure la scelta della produzione è stata dettata da un obiettivo molto specifico e condivisibile.

Sono davvero tante le differenze della serie Halo rispetto all’iconica saga videoludica in esclusiva per Xbox. Ce ne siamo resi conto fin dalle primissime scene, così nei molti dettagli cruciali degli ultimi episodi di Halo, nonostante la produzione di Paramount+ continui a barcamenarsi in una posizione mediana, attingendo dall’immaginario dei videogiochi senza però rispettarne il canone. A fianco delle moltissime differenze infatti, potevano suonare contraddittori i numerosissimi easter egg nella serie Halo che fanno riferimento a un’estetica e un immaginario ormai condiviso dal fandom (e non solo).

Inizialmente si temeva non poco per questa scelta di campo, che ha inaugurato la Linea Temporale d’Argento reinventando molte delle premesse, narrative e di accadimenti storici, dei videogiochi. E pure diverse critiche erano state effettivamente mosse da una certa fetta di fanbase, zittita duramente dal protagonista di Halo, Pablo Schreiber. Proprio lui si rende protagonista di una delle principali differenze – il fatto che il Master Chief si tolga il casco fin da subito – ma molti altri sono i personaggi completamente reinterpretati, su tutti quello che è considerato forse il secondo personaggio più noto di Halo. E il suo caso, effettivamente, qualche dubbio l’ha creato.

Ma nel complesso, la maggioranza ha accettato di buon grado questa decisione, forse conoscendone le ragioni, forse no. Per chi non sapesse ancora il perché dietro la scelta, potrà sembrare ovvia eppure tanto cruciale. Nelle intenzioni degli autori in realtà, la creazione di un canone parallelo nasceva proprio per rispettare il materiale originale, così da non costringere il canone ufficiale ad accettare la serie e le trame che avrebbe portato, subendo modifiche contro i desideri dei fan. In altre parole, la Silver Timeline nasce proprio per mantenere un’indipendenza fra i due medium, molto diversi, e per proteggere entrambi i franchise, così da lasciare che entrambi i team possano evolversi nella direzione che preferiscono, considerando che la saga videoludica è tutt’ora in corso.

Ovviamente questa indipendenza facilita di molto i diversi approcci narrativi di una serie rispetto a un videogioco. Su tutti, come detto, l’identità del Master Chief particolarmente dibattuta. Il fatto è – ha spiegato anche lo stesso Schreiber – che la serie è ispirata a uno sparatutto in prima persona il cui obiettivo fondamentale, nel nascondere il volto del protagonista, era permettere a qualunque giocatore di immedesimarsi in lui. Nel caso di un prodotto di pura fruizione invece, come una serie, l’immedesimazione passa per altro, soprattutto per la possibilità di dare un volto, un passato e un’introspezione “umana” al protagonista. Per rispettare il canone, in altre parole, non si sarebbe rispettato il fine d’immedesimazione.