Leonardo, come nacque L'Ultima Cena? Ecco cosa c'è di vero nella serie RAI

Leonardo, come nacque L'Ultima Cena? Ecco cosa c'è di vero nella serie RAI
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Nel quinto episodio della serie in onda su Rai1 Leonardo, la grande co-produzione internazionale di Lux Vide con Sony, Rai Fiction e France TV, il genio del Rinascimento ottiene una nuova commissione da Ludovico il Moro: l’Ultima Cena.

Il Cenacolo è uno dei più famosi dipinti nella storia dell'arte e del Rinascimento italiano che gli viene commissionato pochi giorni dopo la scomparsa della moglie di Ludovico.

Quello fu un periodo molto tormentato per Leonardo, che incontra anche Padre Luca Pacioli, matematico religioso francescano che studiava le sue opere, i cui consigli saranno preziosi e lo motiveranno a finire il lavoro mentre nella città di Milano crescono le tensioni. Una nuova tecnica sperimentale verrà messa alla prova proprio in occasione di questa commissione, un’opera carica di significati e messaggi nascosti su cui tutt’oggi gli esperti si interrogano.

Il dipinto si basa su una scena dal Vangelo di Giovanni nel quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi apostoli ma il genio di Leonardo si accende nell'iconografia che venne profondamente rinnovata alla ricerca del significato più intimo di quell'episodio religioso. Gesù si trova al centro del tavolo e i dodici apostoli si trovano ai suoi lati, suddivisi in quattro gruppi di tre.

Leonardo lavorò assiduamente e senza sosta alla sua opera, studiando "i moti dell'animo" dei protagonisti del dipinto, che descriveva così: “Uno, che beveva, lascia la zaina nel suo sito, e volge la testa inverso il proponitore. Un altro tesse le dita delle sue mani insieme, e con rigide ciglia si volta al compagno; l'altro, colle mani aperte, mostra le palme di quelle, e alza la spalla inverso li orecchi, e fa la bocca della meraviglia. Un altro parla nell'orecchio all'altro, e quello che l'ascolta si torce inverso lui, e gli porge li orecchi, tendendo un coltello nell'una mano e nell'altra il pane, mezzo diviso da tal coltello. L'altro, nel voltarsi, tenendo un coltello in mano, versa con tal mano una zaina sopra della tavola. L'altro posa le mani sopra della tavola e guarda, l'altro soffia nel boccone, l'altro si china per vedere il proponitore, e fassi ombra colla mano alli occhi, l'altro si tira indirieto a quel che si china, e vede il proponitore infra 'l muro e 'l chinato.”

L’opera fu dipinta dall’artista toscano nell’allora Refettorio del Convento di Santa delle Grazie, a Milano, tra il 1494 e il 1498 e non è un affresco, come molti ritengono, ma un dipinto parietale realizzato su intonaco secco. Leonardo non amava particolarmente la tecnica dell’affresco la cui rapidità di esecuzione stonava con i suoi continui ripensamenti sul progetto. Purtroppo però questa tecnica era incompatibile con l'umidità di quell'ambiente e per questo il capolavoro è stato restaurato in diversi interventi per conservarne la bellezza nei secoli.

Scoprite la vera storia del rapporto di Leonardo con Caterina da Cremona e con quali accuse fu arrestato Leonardo nei nostri approfondimenti.