Ben McKenzie contro NFT e Brie Larson: "Incentivare le criptovalute è immorale!"

Ben McKenzie contro NFT e Brie Larson: 'Incentivare le criptovalute è immorale!'
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Che si possa essere d'accordo o meno con il punto di vista di Ben McKenzie, protagonista di Gotham e The O.C., fa sempre un certo effetto vedere attori del suo calibro impegnati nell'attivismo e nel giornalismo. In questo caso, i bersagli sono le star che incentivano il mercato delle criptovalute e degli NFT, fra cui anche Brie Larson.

Le cose non stanno andando al meglio per l’interprete di Carol Danvers. Prima le pretese contrattuali che potrebbero mettere a rischio Captain Marvel nel MCU. Poi le critiche feroci dei fan per l’acquisto di Brie Larson di un NFT. Ora, anche se non si tratta di un attacco diretto nei suoi confronti, un nuovo articolo dal titolo “Celebrity crypto shilling is a moral disaster” è uscito su Slate e si configura come denuncia senza mezzi termini nei confronti di questo mercato in crescita e degli inquietanti rapporti che sta sviluppando con il mondo di Hollywood e lo star system.

A scriverlo Jacob Silverman, il giornalista noto per il suo libro-inchiesta del 2015 dal titolo “Termini di servizio: i Social Media e il prezzo di una connessione costante”, in collaborazione con Ben McKenzie, l’attore noto per aver interpretato Ryan Atwood in The O.C. (2003-2007) e il giovane James Gordon nella serie prequel di Batman: Gotham. La strana coppia di giornalisti sembra essersi specializzata, negli ultimi tempi, sul tema della pericolosità delle criptovalute in termini di potenziali perdite degli investitori e della fugacità di beni immateriali come gli NFT, fra l’altro particolarmente inquinanti nella fase di mining e produzione.

Nell’articolo di punta per Slate, McKenzie si scaglia principalmente contro Kim Kardashian e i molti che, come lei, hanno convinto i loro seguaci a investire in questo mercato: “Spingendo i suoi 251 milioni di follower su Instagram a essere coinvolti in un mercato speculativo altamente volatile, che non è molto diverso dal giocare d’azzardo nel casinò più fraudolento del mondo. L'hollywoodizzazione delle criptovalute è un disastro morale. E per i fan delle celebrità, che probabilmente hanno molti meno soldi da perdere, è anche e potenzialmente un disastro finanziario”.

Continua l’articolo: “Questi intrattenitori ricchi e famosi potrebbero arrivare a convincere i loro seguaci a stipulare dei prestiti con anticipo sullo stipendio o far sedere il loro pubblico a un tavolo di blackjack truccato. Mentre le oscillazioni selvagge delle criptovalute potrebbero essere eccitanti per alcuni, le ricompense per molti sono illusorie, specialmente una volta che si va oltre le poche criptovalute principali come Bitcoin ed Ethereum”.

Altri articoli includono un'analisi approfondita della natura e dei problemi di Tether, una cosiddetta "stablecoin" al centro di buona parte della cripto-economia. Hanno anche analizzato alcuni terribili progetti NFT da parte delle celebrità e un altro articolo che descrive la decisione del sindaco di New York Eric Adams di prendere il suo stipendio in Bitcoin come "una mossa imbarazzante e stupida". I due sarebbero attualmente al lavoro su un intero libro-inchiesta sul tema bitcoin e criptovalute, intenzionati a mettere in guardia il mondo dalla pericolosità di questi investimenti, non molto diversi da quelli nel mercato azionario ma anche più eterei. Voi che ne pensate? Ditecelo nei commenti!