Netflix, Ted Sarandos ammette le sue colpe nella gestione del caso Dave Chappelle

Netflix, Ted Sarandos ammette le sue colpe nella gestione del caso Dave Chappelle
di

Il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, ha ammesso di aver fatto 'un gran casino' nella gestione delle comunicazioni interne legate alla debacle del comico Dave Chappelle a poche ore da uno sciopero che starebbe organizzando un gruppo di lavoratori trans e appartenenti alla comunità LGBTQ + presso la sede centrale di Los Angeles.

Martedì sera Sarandos ha confessato di aver generato del caos nell'affrontare le preoccupazioni del personale dopo lo sgomento a causa della scelta di Netflix di ospitare lo show di stand up comedy The Closer, che include battute giudicate offensive sulle persone trans.
Sarandos avrebbe inviato due messaggi interni in cui difende Chappelle, sostenendo che il contenuto dello show 'non si traduce direttamente in danno nel mondo reale'.

Netflix si è rifiutata di inserire un disclaimer, aggiungendo che lo show era già soggetto ai limiti d'età e lo stesso Chappelle fornisce agli spettatori un chiaro avvertimento all'inizio della performance sul palco.
Lo show The Closer contiene battute che hanno sconvolto la comunità trans e hanno scatenato feroci proteste e polemiche.
Netflix ha comunicato che nell'ultimo trimestre i risultati sono stati ottimali; Squid Game è lo show di maggior successo sulla piattaforma e ciò ha contribuito ad accrescere l'exploit del gigante dello streaming.

Tuttavia questa polemica ha posto una macchia sulla storia recente dello streamer. Sette giorni fa Netflix ha reintegrato la dipendente trans sospesa dopo le polemiche su Dave Chappelle. Rimaniamo in attesa di sviluppi in una vicenda che ha colpito molto la comunità LGBTQ + e che non accenna a placarsi.