Peaky Blinders 6, perché la prossima stagione sarà l'ultima?

Peaky Blinders 6, perché la prossima stagione sarà l'ultima?
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L'annuncio della data di distribuzione su Netflix di Peaky Blinders ha accresciuto ulteriormente l'attesa per la sesta stagione, che sarà anche l'ultima. Da dove deriva questa scelta? L'ultimo episodio metterà fine agli Shelby o c'è ancora tanto da vedere? Quali spin-off seguiranno? Ecco tutte le risposte alle vostre domande.

Sul colosso della Grande N ci si prepara a un grande giro di vite. Da un lato, una delle serie che ha fatto la fortuna di Netflix – che in questo caso produce anche, non distribuisce soltanto – si avvia alla sua conclusione. Mentre grandi blocchi di episodi vengono ordinati per Vikings Valhalla, spin-off del noto show creato da Michael Hirst. Il gigante dello streaming si prepara insomma a dire addio a tutta una serie di titoli storici che hanno determinato il suo storico palinsesto e fra questi c’è anche la serie BBC con protagonista Cillian Murphy nei panni di Tommy Shelby. Dopo sei stagioni e trentasei episodi, il 10 giugno saremo costretti a dire addio alla Birmingham di prima metà Novecento così come la conoscevamo.

Sono tanti i fattori impliciti che possono aver determinato la chiusura alla sesta stagione. Alcuni sono produttivi, altri dipendono invece da vere e proprie esigenze drammaturgiche. Le seconde appaiono forse più ovvie. Quella degli Shelby è una storia di veterani: di uomini che, usciti distrutti dall’esperienza della Grande Guerra, nello spirito più che nel fisico, decidono di prendere in mano le proprie vite e l’esperienza acquisita per aprire un nuovo giro d’affari in un mondo che fatica ad avviare la sua ricostruzione. Se gli Anni ’20 sono tutto un grande sforzo di ripresa dopo i guasti della guerra, dell’inflazione e della Febbre Gialla, gli Anni ’30 vanificheranno quei tentativi con la Grande Depressione. Quella degli Shelby è, insomma, una storia inserita fra le due guerre mondiali e con lo spettro del nazismo alle porte in quest’ultima stagione, la fine dei loro traffici sembra vicina.

Per quanto riguarda le esigenze produttive, è chiaro l’intento di Steven Knight di passare ad altro: sia ad altri formati che ad altri progetti. Sarebbe difficile annoverare lo storico autore fra quelli disposti a continuare le sue storie all’infinito, stressandole per troppe stagioni solo per far piacere al pubblico: il ripescaggio di Tom Hardy nei panni del redivivo Alfie Solomons, per esempio, è un evidente segno del tempo. Ma per quanto riguarda il formato, Knight deve aver capito che la storia degli Shelby si è meritata il prestigio del grande schermo.

Dopo la sesta stagione infatti, sarà un film a fungere da settima ideale e a chiudere l’arco narrativo e “segnerà probabilmente la fine del cammino per Peaky Blinders come lo conosciamo“, ha detto Knight, che ha però aperto la strada a nuovi show legati (l’autore non ama il termine spin-off) all’universo narrativo dei Peaky Blinders. Ma ha anche affermato che non sarà lui a supervisionarli, desideroso com’è di “passare il testimone”. Per Knight insomma, sei stagioni erano la chiusa perfetta. E per voi? Ditecelo nei commenti!