La regina degli scacchi: Netflix finirà in tribunale dopo l'accusa di sessismo!

La regina degli scacchi: Netflix finirà in tribunale dopo l'accusa di sessismo!
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Ricorderete le accuse di sessismo lanciate dall'ex-campionessa di scacchi Nona Gaprindashvili alla serie La regina degli scacchi, grande successo di Netflix della stagione 2020. Ebbene, dopo un'attenta analisi un giudice ha stabilito che il colosso dello streaming dovrà difendersi in tribunale dato che si andrà a processo proprio per le accuse.

Facciamo un po' il riepilogo della vicenda: Nona Gaprindashvili ha fatto causa a Netflix per una battuta su di lei presente in uno degli episodi dello show: la Gaprindashvili era una delle migliori giocatrici di scacchi del mondo negli anni '70 e La regina degli scacchi la menziona per nome nell'episodio finale, quando un commentatore parla del personaggio di Taylor-Joy, Beth Harmon, che invece è immaginario. "C'è Nona Gaprindashvili, ma è la campionessa mondiale femminile e non ha mai affrontato uomini", dice il commentatore. Battuta non solo diffamatoria ma anche sessista.

Stando alla causa intentata da Nona Gaprindashvili, "l'accusa che Gaprindashvili 'non ha mai affrontato uomini' è manifestamente falsa, oltre ad essere grossolanamente sessista e sminuente". La Gaprindashvili sostiene che nel 1968 si era scontrata con almeno 59 uomini, inclusi 10 grandi maestri. "Netflix ha mentito sfacciatamente e deliberatamente sui successi di Gaprindashvili allo scopo di aumentare cinicamente la carica drammatica della storia, facendo sembrare che il suo eroe immaginario sia riuscito a fare ciò che nessun'altra donna, inclusa Gaprindashvili, aveva mai fatto."

Inoltre, un'altra informazione sbagliata contenuta nella serie serie è la nazionalità di Nona Gaprindashvili, descritta come russa. "E, oltre al danno, anche la beffa", si legge nella causa. "Netflix ha descritto la Gaprindashvili come una russa, nonostante sia di nazionalità georgiana: i georgiani avevano sofferto sotto la dominazione russa quando facevano parte dell'Unione Sovietica, sono stati poi vittime e sono stati invasi dalla Russia", aggiunge la causa.

Ebbene, il giudice ha stabilito che "sebbene si tratti di un prodotto fittizio, questo non esenta Netflix da possibili cause per diffamazione, se tutti gli elementi della suddetta diffamazione sono presenti".

Su queste pagine vi rimandiamo alla nostra recensione de La regina degli scacchi.