Scott Rudin, pesanti accuse dopo il suicidio di Kevin Graham-Caso: "Lo ha devastato"

Scott Rudin, pesanti accuse dopo il suicidio di Kevin Graham-Caso: 'Lo ha devastato'
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La storia di Scott Rudin potrebbe ricalcare almeno in parte il tristemente noto caso Weinstein. Il produttore teatrale e cinematografico (puoi leggere qui la nostra recensione di Diamanti grezzi), dopo le accuse di abusi psicologici e bullismo sui suoi sottoposti, ha recentemente annunciato la sua intenzione di farsi da parte, ammettendo le colpe.

Lo scorso ottobre il suicidio di Kevin Graham-Caso, ex assistente di Scott Rudin, ha portato alcuni dei suoi amici a indagare sulle sue mail, e sembra che anche da lì emergano pesanti accuse nei confronti del produttore.

"È andato fuori di testa" scriveva Graham-Caso nel 2009, quando lavorava per Scott Rudin ma quest'ultimo aveva scoperto che cercava un nuovo lavoro. "Mi ha detto di dimenticare il suo numero, che per lui ero morto ed ero un nemico della sua compagnia, e che sperava che io fallissi nella vita."

In un altro messaggio, l'ex collaboratore spiegava che "il tempo trascorso con Rudin mi ha completamente distrutto i nervi", e i suoi amici hanno confermato a Variety che l'esperienza, seppur breve (meno di un anno), ha causato a Kevin Graham-Caso gravi danni psicologici.

"È stata un'esperienza davvero devastante" ha spiegato Colleen Williams. "Aveva sogni così grandi, che sono stati distrutti."

"Ricordo che andava in giro come uno zombi, con delle occhiaie profonde" ha confermato Joe Chacon, un altro amico. "È stato allora che ha iniziato ad avere dubbi sull'essere uno scrittore e avere una carriera nel cinema" ha aggiunto, parlando delle aspirazioni di Graham-Caso come sceneggiatore. "È arrivato al punto di interrogarsi in continuazione. Ogni giorno veniva spinto a essere sottomesso."