Nel secondo episodio di Watchmen svelato il motivo per cui la polizia indossa le maschere

Nel secondo episodio di Watchmen svelato il motivo per cui la polizia indossa le maschere
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Già a partire dal sorprendente e promettente pilot dell'ottima Watchmen di Damon Lindelof, la serie sequel-espansione dell'Universo narrativo di Alan Moore e Dave Gibbons ha sollevato molte domande tra le schiere di fan, ma a una lo show ha già risposto nel secondo episodio, "Martial Feats of Comanche Horsemanship".

Come visto nel primo episodio, gli agenti della polizia di Tulsa, Oklahoma, operano in servizio con delle maschere, con gli agenti semplici che indossano delle bandane-passamontagna gialle e invece i detective che ricoprono dei veri e propri ruoli da vigilanti, autorizzati dal senato degli Stati Uniti d'America. Non era solo chiaro il perché, di questa scelta di mascherare in questo modo le identità di ogni poliziotto in servizio, ma il secondo episodio ci ha rivelato le motivazioni.

Proprio il Dipartimento di Polizia di Tulsa, infatti, in passato fu preso di mira da un massiccio attacco coordinato a tutti gli agenti del distretto realizzato dal Settimo Cavalleggeri, il gruppo terroristico che si rifà (plasmandoli al proprio ideale) ai precetti di Rorschach, indossandone anche la maschera. In sostanza, hanno attaccato i poliziotti fuori servizio, per le strade o nelle loro proprietà private, durante la vigilia di Natale, anni prima degli eventi raccontati nella serie, con lo scope di ucciderli. L'evento viene ricordato come la White Night, la Notte Bianca.

Molti sono sopravvissuti, come la protagonista Angela Abar (Regina King) o il Commissario Judd Crawford (Don Johnson), e da quel momento è stata approvata una legislazione per far operare la polizia di Tulsa nel totale anonimato, motivo che rendere Angela sulla carta una poliziotta in pensione in realtà ancora in servizio nei panni di Sister Night.

Watchmen tornerà sulla HBO e su Sky Atlantic il prossimo 3 novembre con il terzo episodio.