Speravo de morì prima, com'era l'amicizia tra Totti e Spalletti prima della rottura

Speravo de morì prima, com'era l'amicizia tra Totti e Spalletti prima della rottura
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La serie Sky Original Speravo de morì prima ci ha raccontato la vita professionale e privata di Francesco Totti e ha puntato i riflettori anche sul rapporto con l’allenatore Luciano Spalletti. Se durante la prima esperienza del tecnico sulla panchina della Roma si erano tanto amati, il suo ritorno nel 2016 ha inclinato il loro rapporto.

Infatti, come ci viene raccontato con un flashback, Spalletti arriva per la prima volta a Roma nel 2005 e ci resterà fino al settembre 2009. L'inizio è di quelli che fanno ben sperare i tifosi con un Totti felice per la scelta dell'allenatore e i primi risultati entusiasmanti anche in termini di gioco.

In quegli anni il tecnico e il capitano della Roma avevano un’alchimia perfetta con il numero 10 che si consacra aggiudicandosi anche la Scarpa d’oro. Totti era il leader e Spalletti la guida di quella squadra, non vinsero lo scudetto ma insieme riempirono la bacheca della Roma di tre trofei: 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana.

Come raccontato da Totti nella sua autobiografia Un Capitano scritta insieme a Paolo Condò, Spalletti gli è stato vicino sia in campo che fuori soprattutto in un momento molto delicato che poteva cambiare per sempre la storia della Nazionale di calcio Italiana.

In un Roma-Empoli datato 19 febbraio 2006, in seguito a un fallo di Richard Vanigli, Totti si ruppe il perone per una torsione innaturale della gamba e rischiò di saltare i Mondiali in Germania.

Il giallorosso si operò immediatamente e Spalletti andò a fargli visita ogni giorno, cercando di tenere alto il suo morale per fargli sentire l’affetto di tutta Roma e caricarlo per il suo recupero. Insieme progettarono anche la Roma del futuro confrontandosi per l’imminente campagna acquisti.

Totti scrive: "Per quattro notti resto a Villa Stuart, per quattro notti Spalletti arriva alle undici e se ne va alle tre del mattino. Ho il ricordo di una grande unione fra noi, in quei momenti, persino di affetto, e anni dopo la cosa accentuerà la mia incapacità di comprendere il suo comportamento. Ma c’è stato un momento nel quale Spalletti è stato straordinario con me, ed è giusto dargliene atto".

Spalletti fece di tutto per recuperare il suo capitano in vista dei Mondiali poi vinti anche grazie alle giocate di Totti e a quel rigore calciato e segnato contro l’Australia al 93’ che fece esplodere di gioia tutta Italia.

Il 26 febbraio 2006, pochi giorni dopo l’infortunio, la Roma vinse il derby contro la Lazio entrando nella storia: era l’undicesima vittoria consecutiva, un record in Serie A (superato dall’Inter poi e dalla Juventus dopo). Ma tutti i calciatori, compreso Spalletti, andarono sotto la Curva a festeggiare indossando la maglia numero 10 di Totti che recitava: “Forza Capitano”. Tutto l’ambiente giallorosso si strinse intorno a Francesco in un momento difficile fisicamente ma anche psicologicamente.

La voglia di giocare quel Mondiale era tantissima e Totti si allenò senza sosta, con l'aiuto di Spalletti, per rientrare nei convocati della spedizione di Marcello Lippi in Germania, il resto è storia.

Quello tra Francesco Totti e Luciano Spalletti è stato quindi un rapporto dai due volti: quell’intesa fortissima nata all’inizio fatta di sostegno e parole al miele è terminata con litigi, duri confronti nello spogliatoio, accuse, dichiarazioni a mezzo stampa che hanno costellato la seconda esperienza di Spalletti sulla panchina della Roma, proprio negli ultimi due anni da calciatore di Totti. Così com'era nato, quell'amore finì.

Leggete la nostra recensione di Speravo de morì prima e che cosa disse Ilary Blasi di Luciano Spalletti in una famosa intervista che fece tremare tutta Roma.