Speravo de morì prima, Totti e l'infortunio prima dei Mondiali: come andò nel 2006

Speravo de morì prima, Totti e l'infortunio prima dei Mondiali: come andò nel 2006
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Speravo de morì prima ci ha permesso di entrare nella vita privata di Francesco Totti, legata indissolubilmente a quella professionale. Pietro Castellitto nei panni del capitano ci ha raccontato quanto è stata dura riprendersi da un infortunio che avrebbe messo k.o. chiunque e che è stato di fatto l’inizio del mondiale del 2006 per Totti.

Il 19 febbraio 2006 tutta l’Italia ha trattenuto il fiato per l’infortunio di Francesco Totti in Roma-Empoli. Non si spaventarono solamente i tifosi giallorossi, ma tutti gli sportivi che amano il calcio hanno temuto che Totti non riuscisse a riprendersi in tempo per i Mondiali di Germania, le immagini parlavano chiaro e tutti avevano subito capito che l’infortunio era davvero grave.

Totti ha raccontato quei momenti nella sua autobiografia intitolata Un capitano scritta con Paolo Condò da cui è tratta la serie Sky Original:

“Vanigli mi ha colpito da dietro a metà campo. Sarebbe 'soltanto' un altro livido se il piede sinistro non si piantasse nel terreno, restando lì mentre il corpo scivola in avanti passandogli sopra. Mi accorgo del disastro dalla 'caduta' del piede e allora, per la prima volta nella mia vita, capisco cosa sia il panico. Un terrore indicibile, la sensazione precisa e raggelante che sia tutto finito. Sono lì che inveisco per dieci secondi e per altri dieci tengo la faccia a terra, poi ricomincio finché Brozzi e Vito e Silio Musa, il fisioterapista, non mi sono addosso, e a loro tre grido: 'Me so’ rotto tutto’”.

E la sensazione di Totti si trasformò in realtà quando il verdetto degli esami strumentali recitò: frattura del perone sinistro con lesione della capsula legamentosa del collo del piede. Un disastro insomma, con i Mondiali all’orizzonte. Il campione giallorosso era sconvolto:

"Adesso Ilary è qui che mi abbraccia, mi bacia e mi dice che Mariani è già arrivato e sta valutando le lastre. Restiamo lì cinque minuti, mano nella mano, con Cristian fra le braccia della tata. Provo a frenarmi, ma è il momento in cui pago tutto lo stress: scoppio a piangere, e piango senza ritegno, consolato da mia moglie. Riesco a ricompormi appena in tempo per l’ingresso in scena del professor Mariani, che senza nemmeno dire ciao agita le radiografie e sentenzia: 'Dieci minuti e la sala è pronta, ti operiamo subito Francesco, io e Santucci'.

Il chirurgo Pier Paolo Mariani lo operò immediatamente a Villa Stuart mettendogli una placca di metallo e 8 viti nella caviglia. Dopo lo spavento però Totti si fissò un obiettivo, il recupero lampo in tempo per la spedizione di Lippi in Germania.

Con l’aiuto dell’allora allenatore della Roma, Luciano Spalletti interpretato da Gianmarco Tognazzi, che andò a fargli visita in ospedale ogni sera tenendo alto il suo morale Totti riuscì nell’impresa e sappiamo tutti com’è andata a finire..con la coppa del mondo alzata sotto il cielo di Berlino.

Il mondiale di Totti iniziò quel 19 febbraio, un campione messo k.o. dal destino ma capace di risorgere e andarsi a prendere il trofeo più importante, quello più sognato da chiunque giochi a pallone, il trofeo che ha messo la ciliegina sulla torta alla sua straordinaria carriera da professionista.

Leggete la nostra recensione della serie Speravo de morì prima e scoprite cosa disse Ilary Blasi sul ritiro di Totti.