Stranger Things, Maya Hawke rivela: "Temevo di non essere accettata"

Stranger Things, Maya Hawke rivela: 'Temevo di non essere accettata'
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Maya Hawke, figlia dei celebri attori Uma Thurman e Ethan Hawke, ha preso parte alla terza stagione di Stranger Things come Robin Buckley, collega di gelateria dell'amatissimo Steve Harrington interpretato da Joe Keery. Il suo ingresso in corsa nella serie Netflix le ha procurato però non poche preoccupazioni.

La giovane figlia d'arte ha temuto infatti di non poter essere accettata e benvoluta dal pubblico in quanto troppo legato ai personaggi principali. Sappiamo bene però che le cose sono andate molto diversamente e che anzi, l'intesa tra Robin e Steve è stata una delle caratteristiche più apprezzate della terza stagione di Stranger Things.

In una recente intervista Maya ha raccontato a cuore aperto tutte le sue paure iniziali e poi il suo conseguente sollievo quando ha capito che non c'era nulla di cui preoccuparsi.

"È stato sicuramente un sollievo. Ero così nervosa", ha spiegato. "Ogni volta che entri in un grande spettacolo del genere, in cui i personaggi sono così amati, ogni nuova presenza a volte può sembrare una minaccia. Per il nuovo attore è sempre un rischio".

Maya che ha da poco compiuto 22 anni, ha riconosciuto che lei stessa molto spesso non vede di buon occhio i nuovi innesti nelle serie che ama, temendo quindi di ricevere lo stesso trattamento dai telespettatori di Stranger Things:

"Quando vedo qualcuno di nuovo in una serie che seguo, mi sembra sempre che questo voglia rovinare tutto. Quindi ero davvero molto preoccupata che i fan avessero quella reazione a Robin. Avevo davvero paura. Non avevo mai affrontato nulla del genere. Prendere parte ad una serie stra amata dal pubblico è stato per me davvero intimidatorio. Ma sono felice che fan abbiano accettato Robin. Per me è stato un grosso sollievo".

Intanto molti si chiedono quando riprenderà la produzione di Stranger Things 4, su questo però Maya non ha dato alcuna informazione. Probabilmente ci sarà da aspettare ancora un po'.