Strappare lungo i bordi, 5 lezioni di vita che dovreste aver imparato da Zerocalcare

Strappare lungo i bordi, 5 lezioni di vita che dovreste aver imparato da Zerocalcare
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Visto il flusso incredibile e immediato di spettatori che si sono mangiati la serie nei primissimi giorni di distribuzione su Netflix, sarà passato un po' di tempo dall'ultima volta che avrete visto Strappare lungo i bordi. Eppure le tante lezioni di vita impartiteci dalla serie non perdono d'attualità: forse dovreste dare ascolto a Zerocalcare.

È passato esattamente un mese e un giorno dalla distribuzione della prima stagione di Strappare lungo i bordi, serie evento firmata dal fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare. Ha fatto ascolti incredibili Strappare lungo i bordi, che hanno stracciato qualunque record precedente su Netflix Italia, compresi quelli di Squid Game. Una gigantesca incartata di riferimenti all’immaginario collettivo e di un’intera generazione, ma soprattutto di citazioni nerd in Strappare lungo i bordi: le avevate azzeccate tutte?

Eppure non c’è solo questo nella serie come negli storici fumetti di Zerocalcare. C’è anche tutto il senso di inadeguatezza, le paranoie e la chiusura emotiva non più di un’intera generazione, ma di tutte le generazioni venute prima e soprattutto dopo quella di Zero. Massime di vita enunciate con quel romanesco stretto di Strappare lungo i bordi, scelta studiata di Zero. Ecco le cinque più importanti.

1. “È meglio conoscere l’ignoto col rischio che sia un accollo o rimané nell’ignoranza dove nessuno te caca il cazzo?”. Con questa frase, Zerocalcare sta fondamentalmente dicendo di buttarsi, nella vita. Di non restare chiuso a riccio, emotivamente e fisicamente, nelle proprie quattro mura, nella propria “comfort zone” cui Zero fa tanto spesso riferimento.

2. “Non posso trova fuori quello che me manca dentro”. Grande massima motivazionale ma forse anche uno dei momenti più “bui” e distruttivi nei primi episodi della serie. Da un lato, può essere interpretato come il caro vecchio: “Prima di piacere agli altri, devo piacere a me stesso”. Ma in generale ha a che fare con quella tendenza, di chi non si senta realizzato o più generalmente “vuoto”, di riempirsi con continue distrazioni, materiali e immateriali.

3. “Siamo pure stupidi perché se impuntamo a fa il confronto con le vite degli altri”. Corollario della precedente: non ci ostiniamo a guardare le vite altrui, a paragonarci agli altri, credendole perfette. E quindi rimanendo ancora più bloccati nella nostra – solo apparente – imperfezione. Perché dall’altro lato, gli altri potrebbero pensare la stessa cosa di noi.

4. “Per un sacco di tempo ho pensato che se non strappavo più un cazzo, se tenevo tutte le bocce ferme immobili, almeno non facevo altri danni”. In pratica, come diceva anche il Dr. House in una citazione rimasta famosa, lasciar passare il tempo nell’immobilismo non porta a niente, anzi. Perché le cose vanno avanti da sole in ogni caso, ma senza il nostro controllo o la nostra volontà.

5. “C’è qualcosa di incredibilmente rasserenante nell’essere solo un filo d’erba”. Forse la massima più importante della serie, anche alla luce del finale. La pronuncia Sarah da bambina, come a dire che non portiamo tutto il peso dell’esistenza altrui sulle nostre spalle. Basta sensi di colpa: non siamo responsabili di tutto. Crederlo, anzi, ha un che di egocentrismo.

A voi quale massima è piaciuta di più? Ditecelo nei commenti!