Strappare lungo i bordi, perché la coscienza di Zerocalcare è un armadillo?

Strappare lungo i bordi, perché la coscienza di Zerocalcare è un armadillo?
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Lo abbiamo ritrovato nell'ultima serie Netflix di Zerocalcare, Strappare lungo i bordi. Ma il personaggio dell'Armadillo, coscienza parlantina di Zero, è sempre stato ricorrente fin dall'inizio della sua produzione, ispirando anche un film. Ma c'è un perché molto preciso dietro la scelta di questa atipica specie di animale.

Da quando è uscita Strappare lungo i bordi – sembra già passata un’eternità, ma è stato pochissimo tempo fa – la serie del fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare, è diventata un successo senza precedenti in Italia. Battendo persino Squid Game, il prodotto più visto su Netflix Italia è Strappare lungo i bordi. Proprio lei, un sorpasso che nessuno avrebbe potuto prevedere. Nello strabiliante numero di visualizzazioni, ha giocato sicuramente la breve durata totale del prodotto.

Al centro della vicenda, come sempre nella sua precedente produzione fumettistica, c’è Zero, con le sue insicurezze, il senso d’inadeguatezza comune a un’intera generazione e i suoi inseparabili amici: Secco, Sarah e Alice... Che dire di lei. Più inseparabile ancora però, che anzi segue Zero come un uccello del malaugurio per il quale non c’è il tasto di spegnimento, l’Armadillo, rappresentazione della coscienza di Zero. Nonostante la scelta molto ragionata di doppiare in romanesco Strappare lungo i bordi e quasi tutti i suoi personaggi, nel caso dell’Armadillo, con la sua parlantina fissa nell’orecchio di Zero, troviamo la graditissima partecipazione di Valerio Mastandrea.

Il suo personaggio compare e da il titolo alla prima grande opera di Zerocalcare, La Profezia dell’Armadillo del 2011, da cui sette anni dopo Emanuele Scaringi ci ha tratto un film omonimo. In quel caso, a vestire i panni del pupazzone animale c’era il Valerio Aprea di Boris e Smetto quando voglio. Ma il suo personaggio diventa una presenza fissa in tutti i fumetti di Zerocalcare, alcuni dei quali imprescindibili per capire la sua serie Netflix. Ma molti si chiedono: perché proprio un armadillo? Perché non un altro animale?

Zerocalcare lo ha spiegato in passato durante un’intervista rilasciata a La Repubblica. Il fumettista ha illustrato che, nel momento in cui l’animale scelto sarebbe andato a ricalcare la sua coscienza, era importante che la rispecchiasse. E l’armadillo è un animale protettivo, chiuso, geloso del suo privato, ma non solo. È anche un campione di resistenza alle avversità: “Ha aggirato le leggi dell’evoluzione, attraversando il tempo. Se credessi nella reincarnazione vorrei reincarnarmi nell’armadillo”. Scelta azzeccata? Ditecelo nei commenti!