Suburra, lo sceneggiatore e la rapina alle Poste: 'È finita con un selfie'

Suburra, lo sceneggiatore e la rapina alle Poste: 'È finita con un selfie'
di

Fabio Guaglianone ha una certa esperienza per quanto riguarda le storie inerenti alla criminalità: lo sceneggiatore di Suburra ne ha scritte di ogni genere nei suoi copioni, ma trovarsi coinvolto nella vita reale in una situazione come una rapina alle Poste è decisamente diverso dal raccontare un crimine in una serie TV.

A parlarne è stato proprio lo sceneggiatore tramite un post su Facebook: "Ho scritto tante rapine nel corso degli anni e oggi mi ci sono trovato in mezzo. Ufficio postale di Roma, ora di pranzo, persone annoiate in fila, gli occhi bassi sugli schermi dei telefoni. Ero lì per spedire un pacco quando ti vedo un tipo, dinoccolato, alto, con uno zuccotto blu calato sugli occhi, la mascherina arcobaleno, la pistola nella tasca dei pantaloni della tuta che si svuota tutti i cassetti seguito dal direttore in stato di agitazione. Parlava come Biascica: ''ndo stanno i sordi, 'ndo li avete messi i sordi…', perché in tutto avrà trovato cento o duecento euro lì dentro. E se n’è andato con il magro bottino come Cesare in Amore Tossico quando si ritrovò tra le mani solo ventimila lire. E un po’ mi ha fatto tenerezza" si legge nel racconto di Guaglianone.

Lo sceneggiatore di Freaks Out ha poi proseguito: "'Nun conviene più fa' le rapine agli uffici postali, mortacci vostra!' l'ho sentito lamentarsi prima di lasciarci lì, soli, con la cassiera svenuta sul pavimento e altri poveracci che ancora non avevano capito bene cosa fosse successo. Poco dopo è arrivata la polizia, voleva sapere se era alto, basso, magro e che pistola avesse. Dico una 765, forse una vecchia Parabellum. Il poliziotto mi guarda con sospetto e pure qualcuno ancora imbambolato in quella inutile fila mi guarda storto. Specifico che faccio lo sceneggiatore e che ho scritto la prima stagione di Suburra e che mi ero guardato un po’ di modelli di armi. Il direttore sgrana gli occhi: 'Suburra! Ma che davvero? Viè qua'. Ed è finita così come finisce qualsiasi storia inutile. Con un selfie".

Chissà che questa vicenda non possa ispirare una nuova sceneggiatura: i migliori spunti, si sa, arrivano spesso dalla vita reale! Qui, comunque, trovate la nostra recensione della terza stagione di Suburra.