The Batman: com'era il progetto originale scritto, girato e interpretato da Ben Affleck?

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Il film di Matt Reeves è in sala da due giorni ma già ha mietuto consensi incredibili. Gli stessi probabilmente non sarebbero arrivati se si fosse rispettato il progetto originale di The Batman. A interpretarlo ci sarebbe stato nuovamente Ben Affleck, che l'avrebbe anche scritto e diretto. Noi vi raccontiamo trama e personaggi.

Per chi abbia già visto il film di Matt Reeves, si sarà accorto quanto sia diverso da qualunque versione del Pipistrello vista fino a oggi e quanto abbia reinterpretato completamente il passato di The Batman, preparandosi già al prossimo spin off su Gotham PD. Lo stesso, ovviamente, non avremmo ottenuto dal progetto originale nei piani della DC, che avrebbe richiamato Ben Affleck nei panni del personaggio e l’avrebbe messo a guida dei comparti principali, dalla regia alla sceneggiatura. Fin dal costume – che invece ha subito un restyling molto simbolico in The Batman – la sua interpretazione del paladino di Gotham non ha mai convinto del tutto il pubblico DCEU, nonostante fosse comunque uno degli aspetti più salvabili dell’intero universo: il che è tutto dire.

Nonostante la diversa maturità della versione di Affleck, Reeves ci ha tenuto a confutare la teoria di The Batman come film delle origini. Non è qui che avremmo visto la grande differenza, quanto piuttosto nella scelta del villain principale e di quelli secondari che troveremo invece nel futuro di The Batman. La sceneggiatura immaginata da Affleck si sarebbe ricollegata alla scena finale di Justice League, nella quale il Lex Luthor di Jessie Eisenberg chiamava all’appello l’iconico Deathstroke. La post-credit era stata pensata apposta per gettare le basi del successivo Batman, nel quale il villain interpretato da Joe Manganiello si sarebbe scagliato contro Bruce Wayne accusandolo della morte prematura del figlio.

La violenza di Deathstroke avrebbe portato Batman al limite, distruggendone la reputazione uccidendo i suoi cari. Per quanto riguarda l’ambientazione invece, era praticamente sicuro che gran parte del film sarebbe stato girato all’interno dell’Arkham Asylum, riprendendo l’aura della serie di videogiochi con una fotografia molto cupa e un combattimento in particolare sullo stile del free flow. Sfida ardua per Ben Affleck, che si sarebbe occupato anche della regia del film: un comparto nel quale, va ricordato, ha più volte dimostrato la propria bravura con film come Argo, per il quale ricevette l’Oscar a Miglior Film. Anche per quanto riguarda le abilità di sceneggiatura però, fu premiato con l’Academy per Good Will Hunting nel 1998.

Sul genere e l’impostazione dello script, Manganiello l’aveva paragonato al The Game di David Fincher, film nel quale Michael Douglas si ritrova invischiato in una sfida più grande di lui. Interessante il fatto che Matt Reeves, invece, abbia optato più per il Fincher di Zodiac e Seven. Ma lo stesso regista lesse la sceneggiatura originale di Affleck, definendola muscolare nello stile dell’attore ma venata anche da toni investigativi alla James Bond. Ora, il successo di Reeves apre invece la strada a nuovi cinecomic vietati ai minori come Spawn.