The Boys, lo showrunner Eric Kripke: "Odio chi fa le serie di 10 ore e le chiama film"

The Boys, lo showrunner Eric Kripke: 'Odio chi fa le serie di 10 ore e le chiama film'
di

La terza stagione di The Boys ha appena terminato la sua corsa su Amazon Prime Video, e mentre ci si prepara alla quarta, Eric Kripke parla con Vulture, esprimendo la sua frustrazione verso alcuni progetti di serie in streaming che nascono come film allungati e non come televisione a episodi.

Non è infatti una cosa rara che attori e showrunner descrivano dei prodotti seriali come film da dieci ore o cose del genere. Recentemente è stato Ewan McGregor a dire che la serie su Obi-Wan Kenobi è un grande film. "Lo svantaggio dello streaming è che molti registi che lavorano con lo streaming non arrivano sempre da una routine tipica della rete", ha detto Kripke. "Sono più a loro agio con l'idea che potrebbero creare un film di 10 ore, dove non succede nulla fino all'ottava ora. Questo mi fa impazzire. Come ragazzo della rete che ha dovuto mantenere l'interesse della gente per 22 fottute ore all'anno, e non ho avuto il vantaggio di dire, 'Oh, rimanete lì e non preoccupatevi. I critici diranno che nell'episodio otto, quella roba colpisce davvero il fan.' O chiunque dica: 'Beh, quello che sto davvero facendo è un film di 10 ore.' Vaffanculo! No non è così! State facendo un programma televisivo. Siete nel mondo delle serie".

Lo showrunner di The Boys ha iniziato la sua corsa proprio nel network, dove ha detto che non tornerebbe mai. Troppi paletti e soprattutto troppi ostacoli a livello produttivo. Lo streaming invece garantisce tempistiche diverse, con le riprese che si svolgono tutte in un periodo e portano alla chiusura di tutti gli episodi prima della messa in onda.