The Flash: Hartley Sawyer licenziato per tweet razzisti, i produttori infuriati - Aggiornata

The Flash: Hartley Sawyer licenziato per tweet razzisti, i produttori infuriati
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Com'è noto la Hollywood che appare in TV o al cinema non sempre è quella del dietro le quinte: chi lo sa bene sono i produttori ed i dirigenti della serie The CW The FLash, che proprio stamani hanno licenziato Hartley Sawyer per i commenti razzisti e misogini emersi dal suo account Twitter.

Lo scandalo, e la conseguente diffusione della notizia, si è sparso a macchia d'olio in pochissimo tempo e al centro di tutto c'è l'attore ed interprete di Ralph Dibny, che ha sconvolto pubblico e produttori quando numerosi post razzisti, sessisti e istigatori d'odio hanno iniziato ad essere retwitatti dagli utenti della piattaforma.

"Hartley Sawyer non ritornerà per la settima stagione di the Flash", si legge nel comunicato del network: "Non tolleriamo insulti e frasi d'odio verso nessun tipo di nazionalità, etnia, sesso od orientamento sessuale. Tutto ciò va contro la nostra etica e professionalità."

I messaggi risalgono al periodo antecedente all'aggiunta di Sawyer al team di Grant Gustin e potrete trovarli in calce, ma avvertiamo che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori.

Appena dopo il 30 maggio, quando è stato aperto il vaso di Pandora, Sawyer aveva scritto su Instagram: "Non scrivo questo post per scusarmi: quali che fossero le mie intenzioni le mie parole hanno un peso e ne pagherò le conseguenze. A tutti quelli che potrei aver offeso o causato dolore o imbarazzo, è con loro che mi scuso: con i fan, i colleghi, i tecnici e gli amici. È a ognuno di loro che porgo le mie scuse".

A commentare l'accaduto e il licenziamento anche lo showrunner di The Flash Eric Wallace, che si è detto indignato da un simile comportamento soprattutto in questo periodo di fervore e proteste internazionali del movimento Black Lives Matter.

"Stamattina molti di noi hanno appreso che Hartley Sawyer non ritornerà per la settima stagione di The Flash", scrive Wallace su Twitter. "Riguardo ai suoi post posso solo dire che mi hanno spezzato il cuore e che sono livido di rabbia: sono indice di un problema più esteso che affligge il nostro Paese. Ad oggi si continua ad accettare e minimizzare i troppi attacchi, inconsapevoli o mirati, che continuano a terrorizzare e brutalizzare le persona nere e che sempre più spesso hanno conseguenze mortali."

"Anch'io, come altri, sarò responsabile di un cambiamento radicale all'interno del network e della stessa produzione di The Flash: siamo una grande famiglia, è vero, ma è soprattutto uno show PER famiglie e questo include anche quelle afro-americane. Per fare ciò continuerò a cercare collaboratori, scrittori, registi e produttori di ogni sesso, religione od etnia per migliorare le storie di The Flash."

Piattaforme quali Netflix e Amazon Prime si sono già schierate al fianco dei manifestanti e persino molti attori sono scesi in strada per unirsi alle proteste: tra loro Cole Sprouse che è stato recentemente arrestato e David Schwimmer di Friends che ha marciato insieme all'ex-moglie.